5.19.2014

Al Teatro Massimo di Benevento “Linapolina, le stanze del cuore” scritto, diretto ed interpretato da Lina Sastri
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Due ore di spettacolo al Teatro Massimo di Benevento, un pubblico caloroso ad acclamare con enfasi una delle più brave attrici del teatro italiano: Lina Sastri in “Linapolina, le stanze del cuore”.
Lo spettacolo che ha inaugurato la nuova stagione teatrale al Circus di Pescara, è in tournée nelle città più belle del centro sud: Pompei, Potenza, Taranto solo per citarne alcune, fino ad arrivare il 15 Dicembre ad Avellino, per poi riprendere, il 3 Aprile 2014 a Gorizia, 5 Aprile a Jesi, 8-9 Aprile Napoli al Teatro Diana, 29 Aprile a Milano al Teatro Manzoni, e 16-17-18 Maggio a Roma al Teatro Brancaccio.
Lo spettacolo è emozionante. Il sipario si apre, lei in un meraviglioso abito rosso domina la scena quasi spoglia, con voce intensa ed armoniosa modula le prime parole della sua cantata poetica in musica … e il viaggio inizia.
“Le stanze del cuore” è la sintesi di uno spazio mentale e sentimentale che la Sastri attraversa in un impianto scenico essenziale, un palcoscenico quasi vuoto, una scenografia di pochi tavoli, sedie, con giochi di luci che accentuano l’intensità della rappresentazione, la purezza dell’anima.
I musicisti sono disposti ai lati e la zona centrale del palco è libera per essere cavalcata dal ballerino che accompagna su alcune musiche l’attrice partenopea, ma poi è lei, Lina Sastri a liberarsi in una fantastica danza.
Inizia col ‘parlato’ poetico, scritto da lei in lingua italiano per passare poi a quella cantata in lingua napoletana e parte “I’ ti vurria vasà” ed è subito poesia, il pubblico è immerso in una silenziosa meditazione, non guarda, ma osserva con gli occhi dell’anima, catturato da ogni movenza, da ogni nota della spiritualità della Sastri che riesce a trasferire in scena gioie e dolori. Sempre alla ricerca di se stessa, l’artista con la sua leggiadra sensualità si muove nel suo lungo abito rosso che accentua la passione e il sentimento di un vissuto. In questa prima parte dello spettacolo, i ritmi sono lenti, si vivono i tormenti dell’amore, messi in risalto da brani classici “Core ‘ngrato”, “Reginella”, “Passione”, giusto per citarne alcuni.
La seconda parte dello spettacolo il ritmo musicale cambia ed è tutto più energico,travolgente. Il fado, il flamenco, il tango dominano il tempo e sul palco si accende la passione del ballo. Lina Sastri irrompe con irruenza in un monologo allo specchio, mostra a se stessa il doppio, il suo opposto e invita ad accettarsi e ad amarsi per come si è, e non aver paura ad osare.
“Tango greco”, “O’ sole mio”, “Tammurriata nera” ma soprattutto la presenza della canzone “A vita è comme ‘o mare” che sottolinea la continuità dallo spettacolo precedente “Per la Strada”; per questo non finisce mai niente e non comincia mai niente nel teatro, come Napoli non ha mai un inizio e mai una fine. ” Napule è mille culure, Napule è mille paure, Napule è a voce de’ criature,che saglie chianu chianu e tu sai ca nun si sulo […] e sull’interpretazione delle note di Napul’è di Pino Daniele, scende il sipario.
Sul palcoscenico, insieme alla Sastri, i musicisti: Filippo D’Allio, chitarra; Claudio Romano, seconda chitarra e mandolino; Gennaro Desiderio, violino; Peppe Timbro, contrabbasso; Gianni Minale, fiati; Sasà Piedipalumbo, fisarmonica; Gaetano Desiderio, pianoforte; Salvatore Minale, percussioni; il ballerino Diego Watzke. Arrangiamento musicale Maurizio Pica; Coreografia Alessandra Panzavolta; scenografia Bruno Garofalo.
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