7.28.2014

  Piccola Orchestra Avion Travel: ReTour
Avion Travel,ReTour
Telese Terme (Bn)
Italy
Un grandissimo plauso a Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Mario Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti, Peppe D'Argenzio. Di nuovo insieme, dopo quasi dieci anni di separazione. La formazione è identica a quella del 1980, anno della nascita della Piccola Orchestra Avion Travel. 
Anno 2014. E' stato presentato dalla band il nuovo progetto musicale dal titolo ReTour.
ReTour è un piccolo ritorno condotto senza enfasi e celebrazioni, è la verifica di un’idea di canzoni che ambiscono a durare, non perché hanno scalato le classifiche, ma perché serbano in se il desiderio e la presunzione di essere sempre attuali, smuovere il cuore e il pensiero, provocare un’assemblea di sensazioni e senso che si ritrovano dopo dieci anni a cominciare da noi Sei! -raccontano gli Avion Travel- 
Il tour, iniziato a giugno, è in giro per l'Italia, riscontrando in ogni spettacolo sempre un grosso successo, come quello di ieri nella cittadina termale di Telese Terme (Bn).
Non dico altro, e vi lascio ad alcuni scatti fatti durante l'esibizione.


Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy



Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy


Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy

Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy




 

Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy

Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy
 
 


Avion Travel,ReTour
Telese Terme(Bn)
Italy

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Telese Terme(Bn)
Italy

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Telese Terme(Bn)
Italy
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Telese Terme(Bn)
Italy

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Telese Terme(Bn)
Italy

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Telese Terme(Bn)
Italy


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Telese Terme(Bn)
Italy






7.23.2014

Nun c’è terra senza via e nun c’è casa senza porta…
 
 

Inizia il mio viaggio alla scoperta di posti visti mille volte ma mai osservati nei dettagli.
Pur essendo originaria della provincia di Benevento, ammetto con grosso rammarico, di conoscere poco o quasi nulla del mio territorio. Scoprire ancora quel poco che è rimasto diventa una bella avventura. Capire i dialetti, assaporare la cucina locale, gustare i tramonti suggestivi in un verde lussureggiante dove i paesaggi incontaminati di flora e fauna fanno da cornice, ecco, riscoprire tutto questo.
Sono convinta che il fascino attuale del territorio si deve contrapporre con vigore alla grande globalizzazione che ha incenerito ed annullato l’identità dei popoli. Inoltrasi nella memoria storica di un piccolo paese è la scoperta più entusiasmante che si possa fare, perché si capisce che il viaggio avviene dentro di noi.
 Così, un pomeriggio di mezza estate in compagnia della mia macchinetta fotografica mi sono avventurata  a  Pietraroja.  E’  un comune della provincia di Benevento, con circa 800 abitanti e sorge ad un’altitudine di 818 m s.l.m. sulle pendici della parte orientale della catena del Matese nell' Appennino meridionale.
Percorro la strada provinciale immersa nel verde, e tra uno scenario e l’altro arrivo in questo piccolo paese, parcheggio ed inizia l’avventura.
 
L’accoglienza è di sguardi curiosi che scrutano il turista fai da te, ma sono lieti di aiutare con un sorriso, chi è in difficoltà e chiede aiuto.
E’ una caratteristica dei pietrarojesi!  
Mi avvio tra le viuzze del centro storico, tra fiori di varie specie che abbelliscono le costruzioni prevalentemente in pietra.
Il mio sguardo ad un certo punto si ferma su un altorilievo un po’ insolito, posto in corrispondenza di un portoncino. Scopro con stupore, che anche Pietraroja, è stata terra di maghi e janàre (streghe) così come tutta la provincia di Benevento. Si narra che, alla fine dell’Ottocento,viveva un celebre mago zi’ Pèppu Mamèo, un vecchio pastore che non riceveva compenso in moneta ma solo in natura per le sue profezie. Era il periodo in cui si credeva nel mago o nella janàra che trasformandosi in vento, penetravano nelle stanze di notte per i malocchi o jettature. Pertanto, le vecchie credenze magiche, oggi sono ricordate attraverso questo altorilievo, datato 1606, e composto da una faccia con lingua all'esterno per scongiuro del malocchio, con una scritta … in lingua magica!


Continuo, ed arrivo nella piazza di San Nicola dove la chiesa  di Santa Maria Assunta, domina tutto il paese, quello che colpisce è il portale romanico datato XI sec. La storia del paese è antica, nacque come centro dei Sanniti-Pentri, per poi subire varie dominazioni dai romani ai longobardi, dai normanni fino ad arrivare agli aragonesi, un susseguirsi di eventi anche catastrofici, tipo il terremoto del 1688, hanno segnato la nascita e l’evoluzione dei pietrarojesi.

Mi soffermo un attimo, mentre sorseggio l’acqua fresca che fuoriesce da una fontana, sul nome del paese Pietraroja. L’etimologia probabilmente deriva dal latino petra robia (rupe rossa), per la presenza di alcune rocce sedimentarie di questo colore, dislocati sulla zona orientale del Monte Mutria. Altri avvalorano, invece, la tesi dello storico Strabone (64 a.C. – 20 d.C.) il quale ha scritto che  Pietraroja deriva da petra ruens (pietra che scorre) a causa di alcuni movimenti franosi.  

Mentre rifletto su queste definizioni etimologiche, chiudo gli occhi, e respiro a pieni polmoni e mi immergo nell’odore della natura, assaporo l’aria fresca che mi sferza il viso. Il clima è piacevole. E’ un posto tranquillo, pieno di storia,  ed è uno spaccato di un piccolo mondo antico, dove le origini sono lontane e dove tutto è rimasto incontaminato.

 

 

Decido di
continuare il mio percorso, e tra una salita e l’altra mi avvio verso il Paleolab il museo di geologia e paleontologia sorto nei pressi del parco geopaleontologico, è un'area che sovrasta il paese da dove si possono ammirare panorami mozzafiato.  
Pietraroja è un paese dell’Italia meridionale, estremamente importante per le passate scoperte di fossili.
In particolare per il fossile di Scipionyx Samnticus (ribattezzato Ciro) che conserva eccezionalmente le parti molli degli organi interni, oltre ad essere in assoluto, il più piccolo esemplare di fossile di dinosauro.
 Dopo la visita, vado verso la terrazza addossata al caratteristico cimitero dove il vento soffia e mi incoraggia ad ammirare il fantastico panorama che si apre davanti ai miei occhi. Ci si sente dominatori del mondo, l’orizzonte è bellissimo, nei giorni limpidi si può scorgere finanche il Vesuvio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ritorno indietro verso il centro storico, e nel tardo pomeriggio si sente già il profumo di cena. Un odore che mi entra nelle narici e mi fa indovinare cosa mai possa essere … ecco ci sono, è la famosa parmigiana di melanzane detta anche nel dialetto pietrarojese parmiggiàna de mulignàme. È la classica parmigiana napoletana(melanzane a fette fritte, mozzarella e salsa di pomodoro) con la variante delle fette di melanzane passate nell'uovo e fritte.
La cucina di Pietraroja è fatta di semplici piatti, poiché le principali attività, fin dall’antichità, riguardavano la pastorizia e l’allevamento di suini. I pietrarojesi disponevano, all’epoca, di pochi ma genuini prodotti così come il pane fatto in casa con farina integrale, a forma di pagnotte, panèlle alte, di colore un po' scuro e non diventava raffermo fino ad una settimana.
Prodotti semplici, assemblati nella loro unicità divenivano essenziali per la sussistenza di questo popolo. Cibi poveri ma ricchi di bontà.
Ne è passato del tempo da allora, ma alcune tradizioni sono rimaste.
Il profumo delle pietanze, i sapori, la tradizione, continuano a vivere in questo luogo. Oggi, la produzione eccezionale di formaggi e dei famosi caciocavalli, che in dialetto vengono detti, casecavàgli, (sono di forme ovali, legate a coppie con una corda e appese a pertiche orizzontali per la stagionatura), una tradizione tramandata da generazioni in generazioni, lasciano in bocca il sapore di queste terre. Lo stesso avviene con l’allevamento di suini a livello familiare da cui si ottengono dei salumi e dei prosciutti unici al mondo, poiché sono essiccati al freddo e al fumo, per poi procedere per una successiva stagionatura.
Per gustare questi prodotti genuini c'è un appuntamento che si rinnova ogni anno ed è "La sagra dei Prodotti Tipici" che si svolge ad Agosto. Comunque, questo è un luogo da visitare 365 giorni all'anno per assaporare i piaceri veri, quelli di una volta. Provare per credere. 
 
Ad majora!
 
 

 


7.06.2014


UN VIAGGIO DI EMOZIONI
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni, musical
Anfiteatro
Telese Terme (Bn)
Beh, che dire? L’attesa è stata ben ripagata.
L'esibizione de “LA Compagnia Instabile” con il nuovo musical IL CACCIATORE DI SOGNI, è stato semplicemente strepitoso.
È  un viaggio di emozioni, dalla prima scena all’ultima.
Le storie raccontate sono le mie, le nostre. Sono le paure, le ansie, le difficoltà di tutti i giorni, che ci fanno allontanare dai nostri desideri, dalla nostra voglia di vivere. Il musical non coinvolge solo gli addetti al lavoro, ma tutti. Il pubblico si amalgama silenziosamente con le note, la musica è la guida verso il viaggio.
Il regista Gaetano Stella ha voluto:  "far giocare tutti con parti vere, con emozioni vere, con paure vere, però raccontandole con il distacco dell'attore. Fino a che punto uno è persona e a che punto uno diventa personaggio, questo non ci è dato di sapere; fino a che punto uno sta recitando o fino a che punto uno sta realmente sentendo quello che dice, non ci è dato di sapere"; ciò che conta è che la scena, che in quel momento si sta sviluppando, non sia frutto di altri ma solo di colui che in quel momento la sta rappresentando.
Un anfiteatro pieno,  un pubblico che ha apprezzato in più di una occasione la bravura degli attori, i quali sono stati straordinari e mi domando: attori si nasce o si diventa?  
I  Maestri  Massimo D’Orsi ha diretto l’orchestra classica e Bruno Capuano la direzione dell’orchestra moderna.  
Le musiche originali create da Bruno Capuano con il contributo del M° Italo Polcino (sax soprano), di Peppe Lonardo (chitarra elettrica), di Rosario Puleo (chitarra acustica), di Guido Leone (pianoforte e tastiere), di Luigi D’Aiello (basso elettrico), e di Filippo Garofano (batteria).
Gi arrangiamenti orchestrali degli archi, dell’arpa e dei fiati sono stati realizzati dal M° Massimo D’Orsi.
L’orchestra si compone complessivamente di circa trenta elementi, tra cui ci sono giovani professionisti in formazione, alcuni provenienti dal Conservatorio di N. Sala di Benevento, e di maestri concertisti con importanti esperienze professionali.
Il tour continua per tutta l’estate,  per scoprire le successive date consultare il sito http://www.lacompagniainstabile.info/ 
 
 
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Il Padre e il Ragazzo
Anfiteatro
Telese Terme
 
 
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Il Ragazzo e il Saltimbanco
Anfiteatro
Telese Terme
 
 
 


 
 

 
 
 

LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
KatenonKate
Anfiteatro
Telese Terme
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Il Ragazzo e il Saltimbanco
Anfiteatro
Telese Terme
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Gangster
Anfiteatro
Telese Terme
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Il Gangster e il Ragazzo
Anfiteatro
Telese Terme

LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Il Ragazzo e Violetta
Anfiteatro
Telese Terme
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Camillo e Camilla cantastorie
Anfiteatro
Telese Terme
LA Compagnia Instabile
Il Cacciatore di Sogni
Il Ragazzo e il Re
Anfiteatro
Telese Terme






 



7.04.2014


IL CACCIATORE DI SOGNI è il nuovo musical de La Compagnia Instabile
La Compagnia Instabile, nata grazie all'impegno delle Unità Operative Complesse di Puglianello e Morcone (Bn), da circa quattro anni, in collaborazione con la Cooperativa sociale La Fabbrica dei Sogni, hanno realizzato un laboratorio teatrale e musicale. Il gruppo di lavoro, che vede il coinvolgimento diretto di psichiatri, psicologi, infermieri professionali e operatori socio sanitari insieme ai pazienti e volontari, ha fatto del laboratorio teatrale uno strumento terapeutico ma soprattutto un mezzo di integrazione. L'esordio della Compagnia Instabile è avvenuto nel 2010 con il musical Il Medico dei Pazzi (2010),per poi arrivare il grande successo con La Gatta Cenerentola (2011/2012)in scena per ben due anni, e l'anno scorso hanno presentato Diversa-mente (2013), adesso, c'è la grande attesa per il nuovo musical Il Cacciatore di Sogni. Dopo il successo avuto il 19 Giugno al Teatro Ateneo di Fisciano (Sa), cresce la curiosità per il debutto del 4 Luglio presso l'anfiteatro delle Terme di Telese, alle ore 21.00.
Il Cacciatore di Sogni un viaggio d'amore in musica. E' la storia fantastica di un viaggiatore senza tempo che incontra sul suo cammino personaggi e situazioni tipiche di sentimenti, esperienze e condizioni di vita, realizzati in una sintesi teatrale, musicale e poetica. Il protagonista principale è lui il Ragazzo, in viaggio con il suo flauto per bagaglio verso nuove destinazioni. Anche per gli altri personaggi, ogni incontro rappresenta il momento di una nuova progettualità. E' al futuro e ai nuovi sogni da realizzare che viene dedicata la conclusione della storia. La parte essenziale della narrazione si sviluppa in musica, la presenza scenica dell'Orchestra Moderna, dell'Orchestra Classica e il coro, con la partecipazione di circa trenta musicisti, mette in risalto il senso della vita. I testi sono di La Compagnia Instabile e del regista Gaetano Stella, l'aiuto regista è Vincenzo Volpe, le musiche originali sono di Bruno Capuano che dirige il Coro e l'Orchestra Moderna, la direzione musicale dell'Orchestra Classica è affidata al M° Massimo D'Orsi. I responsabili del progetto sono il dott. Maurizio Volpe e il dott. Pasquale Mastantuono. 

7.01.2014









 
IL SUONO CHE PARLA
Il suono che parla
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)

C'è stato un nuovo appuntamento presso l'Abbazia del Santo Salvatore organizzato da Gli Amici della Biblioteca di San Salvatore Telesino (Bn).
Il suono che parla – percorso di scrittura creativa ed espressione Rap nel carcere minorile di Airola, di Rosa Vieni, edito da Sensibili alle foglie.
L’autrice, che lavora con i ragazzi disadattati da molti anni all’interno del carcere minorile di Airola propone un’analisi socio-educativa della cultura e della musica rap: 
La forte valenza espressiva di questa cultura e le relazioni positive che si creano attorno ad essa, costituiscono uno strumento “terapeutico” che aiuta a sciogliere i “nodi dolorosi” di chi è portatore di disagio sociale ed esistenziale. L’uso di questo linguaggio musicale, in una situazione di restrizione della libertà personale, rappresenta una strategia pedagogica efficace, per creare un canale di comunicazione tra il “mondo interno” e quello “esterno” degli adolescenti: trasmette messaggi sociali, convoglia energia e umori giovanili. Può essere, quindi, definito un “bene culturale esperienziale”. L’elevato coinvolgimento emotivo prodotto dalla musica rap, da parte di chi crea come da parte di chi fruisce, la rende uno strumento di arricchimento personale e culturale, da utilizzare come un potente mezzo nell’ambito pedagogico e da tenere presente nella programmazione dei piani educativi e tratta mentali per i caratteri difficili e devianti, perché “Il suono che parla” spiana la strada ai sentieri identitari ed espressivi degli adolescenti e dei giovani.
La collaborazione con Shark Emcee, Rocco Hunt, Fabio Mef e Dock Shock ha reso ancora più incisivo il percorso formativo ed educativo dei ragazzi.
Dopo i saluti dell'Associazione Amici della Biblioteca a cura di Roberta Maturo, è stato poi la volta del moderatore Don Domenico Ruggiano che ha presentato il prof. Franco Vespasiano, il quale ha introdotto l'autrice Rosa Vieni attraverso un filmato girato nel carcere minorile di Airola.
Sicuramente è una grande emozione vedere il miracolo della musica sul volto di questi ragazzi.  


Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)

Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)











Il suono che parla
ass. Gli Amici della Biblioteca
Roberta Maturo
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)

Il suono che parla
Don Domenico Ruggiano
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)


Il suono che parla
prof. Franco Vespasiano
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)
 












Il suono che parla
dott.ssa Rosa Vieni
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)




Il suono che parla
prof. Franco Vespasiano
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)



Il suono che parla
Don Domenico Ruggiano,  prof. Franco Vespasiano, dott.ssa Rosa Vieni
Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)




Abbazia Santo Salvatore
San Salvatore Telesino (Bn)