11.26.2014

TERZO APPUNTAMENTO: TELESIA E IL SUO TERRITORIO


"Telesia e il suo territorio" è il ciclo di conferenze organizzato dal Comune di San Salvatore Telesino e dall'Associazione Storica Valle Telesina per tutelare e valorizzare i beni culturali presenti in loco.
Dopo gli appuntamenti del 12 luglio e del 6 settembre, che hanno visto la partecipazione di Lorenzo Quilici, Giuseppina Renda, Marco Buonocore e Luigi R. Cielo, è previsto per il terzo appuntamento, programmato per venerdì 28 novembre alle ore 18:00 presso l'Abbazia benedettina del Santo Salvatore in San Salvatore Telesino (Bn),la presenza dei seguenti relatori:
Alfredo Balasco, "Telesia: verso una nuova Forma Urbis. Prospettive di valorizzazione;
Adele D'Onofrio, "Recenti indagini dall'anfiteatro di Telesia"
Luigi Pedroni, "Nuovi saggi di scavo nell'antica Telesia. Risultati preliminari"
Concluderà Antonio Salerno, funzionario responsabile dell'area archeologica Alife - San Salvatore Telesino della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta.
L'incontro sarà moderato da Giovanna Battaglino presidente dell'Associazione Storica Valle Telesina.
Il programma è ricco di novità ed è rivolto non solo agli esperti ma a tutti coloro che vogliano approfondire il proprio sapere attraverso la conoscenza del territorio.

11.18.2014

BASTA lavorare e morire sul confine messicano è la mostra fotografica di Lina Pallotta

Lina Pallotta, donna carismatica, sguardo intenso, cattura l’immagine anche senza la macchina.
Fotografo di fama internazionale, il suo girovagare tra le diverse realtà le ha permesso negli anni di entrare a contatto con donne chiuse nella paura, nel silenzio e nell'omertà. I reportage fotografici realizzati durante i suoi soggiorni in Messico, hanno aiutato le diverse associazioni  messicane a sensibilizzare l’opinione pubblica contro il femminicidio.

Il primo soggiorno risale nel 1994 a Piedras Negras, è una cittadina sul confine messicano con il Texas. Pallotta entra in contatto con Julia Quinones assistente sociale che lavora con le donne delle maquiladoras,  -sono stabilimenti industriali posseduti e controllati da stranieri in cui avvengono trasformazioni o assemblaggi di componenti  esportati  poi all’estero- riesce a conquistare la fiducia delle operaie e inizia a documentare la loro vita privata, fatta da semplice gesti e dalla paura costante di sparire nel nulla. 
E’ una lacerazione sociale il femminicidio che dilaga in questo posto ma anche in altre zone del Messico, in particolare a Ciudad Juárez e a Chihuahua. Pallotta, ha avuto modo di conoscere situazioni di malessere di donne costrette a vivere in condizioni di terrore. Ciudad Juárez  è la quarta città più popolata del Messico, ci sono oltre quattrocento maquiladoras, è il crocevia più potente dei narcotrafficanti ed è situata a confine tra USA e il Messico, è una zona conosciuta soprattutto come “LA LINEA”. Lì, regna l’omertà più assoluta. Arrivano in città centinaia di giovani donne, a volte sono solo delle bambine, molte di loro svaniscono nel silenzio, vengono rapite e a volte ritrovate con i corpi seviziati e mutilati. Tutto tace.

 E’ un lavoro intenso, carico di testimonianza e di denuncia, ogni scatto è un riscatto verso una nuova condizione,  è una finestra che si apre su di un mondo inghiottito dalla globalizzazione, dove tutto è un paradosso.




Lina Pallotta è stata la prima donna ad entrare con una macchina fotografica nella vita e negli animi di queste persone. E’ riuscita a catturare con grande maestria i momenti più intimi, dalla maternità alla festa religiosa, dalla vita semplice in casa al lavoro in fabbrica.
 E' stata colei che ha saputo dare una forma, una voce al grido silenzioso di queste donne. 




 Ha documentato la consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo... 
Ma, nei loro occhi, in ogni istante, si legge il Credo di esserci per dar vita alla speranza di un domani  più sicuro, per chi donna sarà.



 
Lina Pallotta, fotografo e docente. Nata nel 1955 a San Salvatore Telesino (Bn), si trasferisce a New York City alla fine degli anni Ottanta dove si diploma in “Fotogiornalismo e Documentario Fotografico nel International Center of Photography di New York City” (ICP). Insegna “Reportage d’Autore” presso la Scuola Romana di Fotografia e Officine Fotografiche di Roma, e all’International Center of Photography, New York City. I suoi lavori sono esposti in mostre personali e collettive in Europa e negli USA e pubblicati su riviste nazionali ed internazionali:Katalog Material, Das Magazin, La Repubblica, D-Donna, Marie Claire, The Guardian, Io Donna, Liberation.
Tra i premi ottenuti: New York Foundation for the Arts; The Catalogue Project 1998; Fund for Creative Communities, Lower Manhattan Cultural Council 2003, CASE Media Fellowships, University of Texas, El Peso.
 




11.05.2014

CARMINE MAFFEI. LA VITA IN UN ROTOLO DI TELA


Si entra sempre con un po’ di timore in uno studio di chi esprime se stesso. Non importa se è pittore, scultore, fotografo o musicista, poiché si penetra in un luogo che appartiene ad un uomo che vive il proprio IO senza il perché, è la sua dimensione per questo bisogna fare attenzione. E’ uno spazio circoscritto dove ci si allena a far volare l’anima, dove tutto è possibile, dove si sperimenta, si sbaglia, si è fragili si è e non si è.
Carmine Maffei mi ha aperto la porta e sono entrata nel suo mondo. Difficilmente mi permetto di varcare la soglia di uno studio perché racchiude la parte  più intrinseca dell’artista, capisco il disaggio dell’altro giacché sfioro l’intimità di un mondo che non mi appartiene.

Maffei ha dichiarato che fino a qualche anno fa era  geloso del suo spazio e delle sue tele : disegnavo e dipingevo solo ed esclusivamente per me stesso non avevo interesse né a vendere, né a regalare, tanto meno a “farmi guardare”. Poi ho capito che la pittura è. Mi coinvolge a prescindere dalla critica, dall’essere odiato o amato, poiché mi fa sentire vivo … ed è questa vitalità che mi ha spinto ad intraprendere un percorso inverso: quello di mostrarmi.”
Lui è, nelle sue mille sfaccettature … lui è, nelle sue mille radici. E’ una pittura semplice, cruda, con colori pastosi, figurativa e astratta da contorni marcati.





Negli anni, Maffei ha mistificato il suo confine tra l’uomo e l’artista, poi è avvenuto il disinganno.
Un lavoro lungo.
Ha deciso di rivelare su di una tela di cinquanta metri il nuovo cammino, per mantenere vivo ciò che lui è stato e per marcare ciò che lui sarà.
Distesa sul pavimento, la tela assume la continuità tra passato e presente. Contestualmente, Maffei vive la realtà materica e l’essenza intangibile della sua energia, si arrotola e si srotola come la tela, e percepisce la sostanza del vissuto che si dirama verso altre direzioni.


Si racconta. Si mette in discussione dinanzi al nuovo e al diverso, consapevole della complessità da vivere.
  
 
 
 

10.23.2014

SI APRE LA DECIMA EDIZIONE del PREMIO BIANCA d'APONTE
 

 


 

 Sono un’isola: io, donna per una canzone d’autore”. Il Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa, è giunto alla sua decima edizione.  Organizzato dall’Associazione Musicale Bianca d’Aponte onlus con la direzione artistica di Fausto Mesolella,è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Aversa e dalla SIAE.
E’ il primo festival nazionale che valorizza il cantautorato femminile e si svolge come di consueto presso il Teatro Cimarosa di Aversa (Ce).

Si apre oggi 23 Ottobre, con un evento collaterale: “La qualità della scrittura” il seminario dedicato alla composizione e scrittura musicale, aperto al pubblico, dalle 10:00 alle 17:00 e sarà tenuto da Angelo Franchi (Universal) e Giuseppe Anastasi, cantautore, autore, compositore e insegnante al CET.
Vorrei ricordare solo alcuni scritti di Anastasi, quelli per Arisa, Sincerità  vincitrice nel 2009 di Sanremo Giovani, La notte arrivata al secondo posto a Sanremo 2012 e Controvento vincitrice del Festival di Sanremo 2014.

La madrina di quest’anno sarà Andrea Mirò, cantautrice, compositrice e musicista italiana.
Andrea Mirò
E’ prevista anche la partecipazione di Elena Ledda, Petra Magoni, Mariella Nava, Brunella Selo, Fausta Vetere, Giuseppe Anastasi, Toni Bungaro, Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà, Alfredo Rapetti Mogol, Alberto Salerno e Mara Maionchi, solo per citarne alcuni, poiché nel corso degli anni, la kermesse ha saputo conquistare giornalisti, discografici, cantautori, musicisti ed arrangiatori.
Venerdì 24 ottobre  alle ore 20:00 inizierà la serata finale per acclamare la vincitrice della decima dell’edizione del Premio Bianca d’Aponte. Le cantautrici finaliste provenienti da ogni parte d’Italia sono undici che si sfideranno sul palco del teatro Cimarosa con un solo brano: Alfina Scorza (SA) con Suona forte; Alice Clarini (Roma) con Se mi guardi così; Anita Vitale (ME) con Quanto Custa; Elisa Rossi (RN) con Pensi sia possibile; Elsa Martin (UD) con Cjante; Flo al secolo Floriana Cangiano (NA) con Quale amore; Giulia Daici (UD) con Aiar; Marlò al secolo Federica Di Marcello (PE) con Il pozzo nell'anima; NaElia alias di Eliana Tumminelli (CT) con Arcobalenò; Sara Fochesato (VT) con MirataMente; Tonia Cestari (CE) con Capate nel muro.
Per la vincitrice c'è una borsa di studio di €1.500,00. Ci sono anche altri premi. Il premio della critica di €1.000,00; il premio come migliore interprete €500,00; il premio come migliore testo €500,00;il premio come  migliore composizione musicale €500,00; sono presenti nomi eccellenti del panorama musicale nelle diverse commissioni. Inoltre sarà previsto un contratto discografico con la nuova etichetta "Suoni dall'Italia - Produzioni Musicali", ad una delle undici cantautrici, anche quest'anno sarà assegnato da Mariella Nava. Infine, l'Associazione "MuoviLaMusica" diretta da Alberto Salerno offrirà la targa ad una delle finaliste scelta da Mara Maionchi e da Gianfranco D'Amato.
La serata di sabato 25 ottobre sarà dedicata alla celebrazione del decimo anno del Premio Bianca d’Aponte, con l’esibizione delle vincitrici e madrine delle edizioni passate, oltre alla presenza di Enzo Avitabile.
Per l’occasione, è stato previsto un album edito dall’etichetta discografica “Suoni dall’Italia - Produzione Musicali”, una raccolta di brani interpretati nel corso degli anni dalle diverse madrine, oltre a contenere i brani delle finaliste di questa edizione.
I cd saranno disponibili in teatro in cambio di un contributo devoluto interamente ad Emergency a sostegno del “Programma Italia”.

Per informazioni consultare il sito http://www.biancadaponte.it/page.asp

 

10.13.2014

ALAN STEFANATO PARLA DEL NON DETTO NELLA SUA PERSONALE FUOCHI FATUI 
 
 

 
Il "non detto"  della  mia pittura … Lascio agli altri di completare ciò che io ho iniziato.
Il mio linguaggio pittorico nasce da un semplice gesto, da un movimento rotatorio del polso, controllo solo la pressione della mano sul pennello e il colore va da sé … è il modo più semplice per far fuoriuscire la mia energia. Il resto è di chi guarda. E’ l’osservatore che scorge ciò che io non ho detto … ciò che io non conosco. Nella pittura si dice troppo o forse non si dice niente … io voglio raccontare il mio attimo che è fatto di immagini in fumo o è il fumo dell’immagine … sono istanti fatui... sono fuochi.
In passato i fuochi fatui si ritenevano la dimostrazione dell'esistenza dell'anima, oppure, per alcuni popoli nordici significava trovare il cammino verso il proprio destino... 
E' disarmante la sua spontaneità, poiché dichiara senza mezzi termini che non vuole chiudere o alludere a significati ma semplicemente stuzzicare nuove visioni di chi guarda. Ventidue anni, è l’età di Alan Stefanato, e non sa che con la sua purezza si è catapultato in una dimensione molto più articolata di ciò che può sembrare.
 
Sono lavori ad olio. Ci sono le mille sfumature del Blu di Prussia che si confondono al bianco Lacco di Monaco, ma quello che domina è il movimento rotatorio del pennello creando una forma geometrica considerata fin dall’antichità magica.
Già Aristotele aveva definito il movimento circolare un movimento perfetto, infinito, divino e immutabile.
 
 
 
 
 
 
Così, il cerchio assume molteplici significati.
E’ il simbolo di eccellenza della perfezione e dell’armonia giacché è privo di angoli, spigoli e rotture. Ad esso si associa il concetto del tempo, come successione continua e invariabile di istanti, ma simboleggia anche il ciclo della vita, perché non ha né inizio né fine, ed infine, incarna una dimensione spirituale poiché raffigura  il cielo in rapporto con la terra.
 
 
 
 
 
Sulla base di questi principi, Alan Stefanato entra in una dimensione a lui congeniale  per proiettare dei dubbi allo spettatore,porta all’esasperazione quella parte della mente,  getta sugli altri il declino fisico attraverso il tempo che passa, vive la furente consapevolezza di una inarrestabile e degradante pre-visione della morte.
 
 
 
 
 
Lui invia piccoli segnali che si insinuano subdolamente, lasciando all’osservatore ad affrontare con la propria dinamica psichica i diversi processi di riflessione.
Ogni scia circolare lasciata sulla tela è la manipolazione di un processo creativo che insegue una rapida ascesa dell’IO, investendo velocemente la sensibilità altrui.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Fuochi fatui a cura di Massimo Premuda si potrà vedere fino al 31 dicembre presso la Galleria GiaMaArt studio contemporary art center, in Vitulano (Bn).
L’evento è stato organizzato in occasione della “Giornata del Contemporaneo” promossa da AMACI associazione dei musei d’arte contemporanea italiani, dal “Premio ORA”  e dal principale parteners MALI’.

 
 

 

10.05.2014

Il trio Danise, Moriconi e La Pusata al Music Art di Napoli

10 Ottobre.
E’ una data da non dimenticare.
Tutti al  Music Art  per il concerto jazz “Immaginando un Trio” con Danise, Moriconi e La Pusata.
Dopo la prima parte del pomeriggio dedicato al seminario Mettiamoci in contatto…  i tre artisti si esibiranno per far vivere momenti di grande emozioni. Ognuno di loro porterà sul palco il proprio linguaggio musicale consolidato con la tradizione legata all’espressione jazzistico, mediterraneo e pop. Una musica ricca dalle più svariate influenze e contaminazione, una serata dedicata alla musica d’insieme, alla capacità comunicativa trasmessa dalla relazione fra tutti gli strumenti impegnati. Non sarà tanto l’improvvisazione dei singoli artisti, ma lo sviluppo dell’interplay come grande coinvolgimento dei ruoli, dove ogni esecutore influenza l’altro. Solo ad un livello alto possono avvenire certi miracoli sonori, poiché ci sarà feeling, passione, esperienza, bravura a creare una miscela intensa dal gusto forte.
La presenza sul palco del contrabbassista Massimo Moriconi da sempre una colonna portante della musica italiana, pop e jazz, del batterista Giuseppe La Pusata che adora e lavora sull’interplay, e del pianista compositore Vincenzo Danise sempre alla ricerca della propria unicità attraverso le sue composizioni, daranno vita ad una serata la cui articolazione ritmica dell’improvvisazione sarà sempre più elaborata e ricca, travolgendo e percorrendo un intenso percorso di combinazioni. Giacché l’interplay è da considerare una delle più alte forme d’arte esecutiva del jazz.
Lo spettacolo è da non perdere, per chiunque abbia voglia di ascoltare musica ad alto livello.
A questo punto, è doveroso fare un riepilogo del grande giorno:
10 Ottobre 2014
alle ore 16:00 fino alle 19:30
METTIAMOCI IN CONTATTO …  seminario di musica  con La Pusata, Moricone e Danise, presso l’Associazione Culturale “la nota positiva”, via Cilea, Napoli;
alle ore 21:30  inizio spettacolo
IMMAGINANDO UN TRIO Concerto Jazz con La Pusata, Moricone e Danise,
presso l’Associazione Culturale Music Art, Vico Santa Maria della Neve, Napoli.
E’ un programma ricco, che può soddisfare la curiosità dei più … basta solo partecipare!






10.04.2014


 
METTIAMOCI IN CONTATTO …  seminario di musica con La Pusata, Moriconi e Danise
 
Conoscersi anni fa.
La passione per le note.
La nascita di un’amicizia.
Perdersi per poi rincontrarsi.
Il coraggio e la voglia di trasmettere in nuovi contesti la loro passione.  
Danise,  Moriconi  e La Pusata è  il  trio che darà vita, venerdì 10 Ottobre presso l’associazione musicale “La nota positiva” di Napoli, al  seminario Mettiamoci in contatto… L’appuntamento è alle ore 16:00 ed è aperto a tutti gli strumenti  e a chiunque abbia il senso musicale e la voglia di apprendere nuovi stili.
Sarà un incontro dove si potrà parlare, conoscere e capire il mondo universale dei suoni. Il seminario nasce dopo una collaudata e intensa attività artistica dei tre musicisti, con un vissuto ed una formazione diversa fra loro.
 
Danise Vincenzo è  compositore e pianista. Dopo il diploma al Conservatorio di San Pietro a Majella, inizia a collaborare con i grandi nomi del panorama musicale. Ama e vive il Jazz, ma soprattutto è legato alla musica in ogni sua sfaccettatura poiché qualunque singola armonia sintetizza la sua terra. Le sue composizione sono senza etichetta poiché riesce a shakerare creatività, inventiva e passione in un unico gesto. Artista dai mille propositi, propone ed organizza eventi per divulgare la sua musica.  “Danise on the road  Questa è la Napoli che voglio”, è stata una delle sue iniziative che ha riscosso grande successo quest’estate. Il tour si è svolto nelle più belle piazze di Napoli, Danise si è esibito con il suo pianoforte in mezzo alla folla, eliminando qualsiasi barriera. Il suo intendo di coinvolgere i passanti nella magica atmosfera dei brani napoletani e non, è stato molto apprezzato poiché: la musica viene dalla gente...e c'è musicalità in ogni strada, in ogni voce e questo fa vivere intensamente ogni sfumatura di Napoli. 
Massimo Moriconi, bassista di fama nazionale ed internazionale, inizia a suonare all’età di tredici anni il basso. Il problema non è suonare il basso … ma suonarlo con gli altri.
Sintetizzare l’attività di Massimo Moriconi non è facile, la sua carriera è ricchissima di grandi incontri. Dopo il diploma al Conservatorio L. Refice di Frosinone, inizia il cammino verso il successo.  Tra le tante collaborazioni spicca quella con l’orchestra dei ritmi leggeri della RAI di Roma, oltre ad un elenco lunghissimo di interventi in altri ambiti musicali. Attualmente svolge intensamente l’attività di sideman, da ricordare tra le diverse partecipazione, quella con Mina e Fabio Concato.
Giuseppe La Pusata, batterista. Ha studiato percussioni classiche a Napoli, successivamente si è perfezionato studiando anche privatamente con vari insegnanti, tra i quali Maurizio dei Lazzaretti. Svariate collaborazioni nell’ambito jazzistico, ma non solo, ha militato in due orchestre cubane, per poi collaborare con i cameristi del Teatro San Carlo di Napoli con i quali ha tenuto diversi concerti. Attualmente è impegnato con varie formazioni tra le quali quella del pianista Francesco Nastro. Inoltre, svolge attività di insegnante presso il Centro di Formazione Musicale di Napoli.
Incontrare questi tre artisti e carpire ogni loro pensiero, parole e note, sarà sicuramente un arricchimento interiore.
Il seminario darà questa opportunità a coloro che hanno voglia di trascorrere un pomeriggio all’insegna di nuove acquisizioni per valorizzare le proprie competenze. Prendere coscienza del ruolo che la musica ha nella vita è la consapevolezza che i suoni possono far sorgere nuovi orizzonti, pertanto … Mettiamoci in contatto.
 Per informazione contattare l’associazione musicale “la nota positiva”
 

10.02.2014

GRANDE SUCCESSO DI MEDIEVALIA A SAN SALVATORE TELESINO
 Medievalia, Raccontare la Musica
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia
Si è concluso nel territorio sannita il ciclo di conferenze-dimostrazione “Il Trionfo del Tempo e del Disinganno” proposto da Medievalia.
La manifestazione sostenuta dall’Associazione Culturale “Ave Gratia Plena” di Limatola (Bn) e dall’Associazione Culturale “Francesco Durante“ di Caserta, ha fatto rivivere nel territorio beneventano un lontano periodo storico, attraverso la sapienza di studiosi in grado di associare allo studio la ricerca, e alla riproduzione di strumenti musicali gli abiti dell’epoca, rendendo gli incontri suggestivi ed educativi, trasportando il pubblico in un’ atmosfera medievale incantevole.
Come molti ricorderanno, il primo incontro di Medievalia “Il Trionfo del Tempo e del Disinganno” si è svolto l’11 maggio durante la Festa Medievale a Torre Vecchia di Marafi di Faicchio in collaborazione con l’associazione culturale “Tempo di Festa”, per poi presentare il 7 Settembre presso il Borgo antico di Castelvenere “Doni Naturali e invenzioni umane” in cooperazione con la Pro Loco.
La chiusura avvenuta il 27 Settembre presso l’Abbazia benedettina del Santo Salvatore in San Salvatore Telesino, con un tema estremamente affascinante “Raccontare e Descrivere”, che ha  conquistato il pubblico rendendolo partecipe agli argomenti esposti, ottenendo così, un ampio successo.


Medievalia, Biblia Pauperum
Maria Antonietta Aceto 
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

Medievalia, Biblia Pauperum
Maria Antonietta Aceto 
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

L’apertura con Biblia Pauperum: Raccontare per immagini con Maria Antonietta Aceto, architetto e docente, ha regalato momenti intesi, poiché ha illustrato e commentato le immagini ed i simboli utilizzati nel periodo  medievale, in particolare si è soffermata su alcuni aspetti narrativi di celebri cicli di affreschi medievali.  

Medievalia, Biblia Pauperum
Maria Antonietta Aceto 
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

  
Il suo intervento si è concluso con la dimostrazione pratica della tecnica dell'affresco.



 Antonio Rea dottore in Filosofia e docente, ha affrontato con grande maestria l’argomento Tecniche e testi del giullare.

Medievalia, Tecniche  e testi del Giullare
Antonio Rea 
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

Il Medioevo si era contraddistinto per il ruolo particolarmente potente della parola narrata.
Il Racconto ebbe una funzione importante rispetto al quotidiano in ciascun contesto sociale, laico o religioso, nobile o popolano, ricco o povero.
Medievalia, Tecniche  e testi del Giullare
Antonio Rea 
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia


Medievalia, Tecniche  e testi del Giullare
Antonio Rea 
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

Medievalia, Descrivere il territorio
Pietro Di Lorenzo
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

Medievalia, Descrivere il territorio
Pietro Di Lorenzo
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia
Medievalia, Descrivere il territorio
Pietro Di Lorenzo
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia
E’ stato la volta di Pietro Di Lorenzo, fondatore e direttore de "I Musici di Corte" e del Gruppo Vocale e Strumentale "Ave Gratia Plena", in Descrivere il territorio: disegno, cartografia e misure.  Di Lorenzo afferma: “Noi moderni, dall'alto dei potenti dispositivi della tecnologia attuale guardiamo con aria di sufficienza alla cultura scientifica del medioevo, in particolare a quella cartografica e topografica. Eppure, nel Medioevo si tramandarono conoscenze profonde di tecniche di misura efficaci e versatili, ancora oggi sotto gli occhi di tutti seppur sconosciute ai più.”

Medievalia, Conservare racconti e descrizioni
Renato Grasso
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia
Medievalia, Conservare racconti e descrizioni
Renato Grasso
Abbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia
Ha chiuso  la prima parte dell’evento Renato Grasso, fondatore all’Associazione culturale “Francesco Durante”, in Conservare racconti e descrizione: la carta. Il mondo della lavorazione della carta è sempre magico. Grasso, ha realizzato davanti ad un pubblico attento la nascita di un foglio, le cui spiegazioni tecniche e storiche hanno soddisfatto la curiosità dei presenti.

  

Medievalia, Raccontare la MusicaAbbazia del Santo Salvatore,
San Salvatore Telesino
Bn, Italia

La serata è terminata con lo spettacolo Raccontare la Musica, in costume medievale e con gli strumenti dell’epoca, per rievocando antichi brani.
Un ringraziamento a tutti gli enti ed associazioni culturali che hanno permesso nel territorio beneventano Medievalia, evento di grande spessore storico-socio-culturale.
Appuntamento alla prossima edizione.
 Ad Majora!