11.05.2014

CARMINE MAFFEI. LA VITA IN UN ROTOLO DI TELA


Si entra sempre con un po’ di timore in uno studio di chi esprime se stesso. Non importa se è pittore, scultore, fotografo o musicista, poiché si penetra in un luogo che appartiene ad un uomo che vive il proprio IO senza il perché, è la sua dimensione per questo bisogna fare attenzione. E’ uno spazio circoscritto dove ci si allena a far volare l’anima, dove tutto è possibile, dove si sperimenta, si sbaglia, si è fragili si è e non si è.
Carmine Maffei mi ha aperto la porta e sono entrata nel suo mondo. Difficilmente mi permetto di varcare la soglia di uno studio perché racchiude la parte  più intrinseca dell’artista, capisco il disaggio dell’altro giacché sfioro l’intimità di un mondo che non mi appartiene.

Maffei ha dichiarato che fino a qualche anno fa era  geloso del suo spazio e delle sue tele : disegnavo e dipingevo solo ed esclusivamente per me stesso non avevo interesse né a vendere, né a regalare, tanto meno a “farmi guardare”. Poi ho capito che la pittura è. Mi coinvolge a prescindere dalla critica, dall’essere odiato o amato, poiché mi fa sentire vivo … ed è questa vitalità che mi ha spinto ad intraprendere un percorso inverso: quello di mostrarmi.”
Lui è, nelle sue mille sfaccettature … lui è, nelle sue mille radici. E’ una pittura semplice, cruda, con colori pastosi, figurativa e astratta da contorni marcati.





Negli anni, Maffei ha mistificato il suo confine tra l’uomo e l’artista, poi è avvenuto il disinganno.
Un lavoro lungo.
Ha deciso di rivelare su di una tela di cinquanta metri il nuovo cammino, per mantenere vivo ciò che lui è stato e per marcare ciò che lui sarà.
Distesa sul pavimento, la tela assume la continuità tra passato e presente. Contestualmente, Maffei vive la realtà materica e l’essenza intangibile della sua energia, si arrotola e si srotola come la tela, e percepisce la sostanza del vissuto che si dirama verso altre direzioni.


Si racconta. Si mette in discussione dinanzi al nuovo e al diverso, consapevole della complessità da vivere.
  
 
 
 

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