12.31.2019




P i n o    D a n i e l e

 I still love you



 Ricordando Pino Daniele

Sabato 4 gennaio 2020 ore 21.00
facoltà di Economia e Commercio
via Partenope 34 Napoli




comunicato stampa


Sono passati 5 anni da quella triste notte che ha strappato a Napoli, a noi, alla musica, al mondo intero, un artista dalla sensibilità a tinte forti, cresciuto in una città dai contrasti duri, lo scriviamo noi, lo dicono in tanti, ma solo chi ha condiviso con lui, tra i vicoli di Napoli, “'sta puzza sotto 'o naso ca nun se po' cchiù suppurtà'”, chi si è domandato almeno una volta se “simmo sciemë o poco buonë”, può veramente capire la sua anima, le sfumature di colori, le mille tinte, la rabbia resiliente e la rassegnazione di chi fa di tutto “pe nun verè che stanno chine e sbaglie, fanno sulo mbruoglie, s'allisciano se vattono” e poi, alla fine, come se nulla fosse, “se pigliano o' cafè”.

Questa gente non può dimenticare, anzi vuole ricordare e ringraziare chi gli ha dato voce, chi ha puntato un faro di “mille culure” su questa città, su di noi, sulla nostra anima.



Fra tutti questi, il Maestro Vincenzo Danise, dal popolo ribattezzato lo scugnizzo del jazz (organizzatore assieme a Fabio Sarnataro di questo evento) fin da subito ha sentito il bisogno di condividere questo sentimento di grande dolore per la perdita di colui che è stato di ispirazione a tanti, non solo nell’intraprendere un percorso musicale, ma soprattutto nel coltivare ed esprimere quest’indole ribelle e rivoluzionaria attraverso qualunque mezzo artistico, per non sentirsi soli e per non far sentire soli coloro che continuano a combattere per cambiare le cose, per migliorare questa città, per risvegliare le coscienze, perché “ccà quaccosa s'adda fa'”.

Anche quest’anno, la Quarta Edizione, sarà organizzata lo stesso giorno dell’anniversario della sua scomparsa, il 4 gennaio.

Sarà ricordato cantando, ancora una volta, tutti insieme le sue canzoni, dilettanti e professionisti uniti nel colore della sua musica. Pianoforte in riva al mare, proprio lì, su via Partenope, dove più di 40 anni fa Pinotto ha scritto le prime righe di Napul è, grazie al Maestro Danise #scugnizzodeljazz che accompagnerà il pubblico a vivere grandi emozioni. Non sarà un concerto neanche un flash-mob, ma un modo nuovo di ricordare, sussurrando con la musica, la sua musica, che a Pinotto o vulimm semp' bene. 
Dedicato a tutti coloro che con lui hanno condiviso questa città, con tutte le sue contraddizioni, ai tanti "Lazzari Felici", gente che da quando non c'è più Pino "nun trova cchiù pace", e che seppure "quanno canta se dispiace", non può smettere di farlo, non vuole smettere, non vuole dimenticare, perché non può dimenticare.

L’appuntamento è alle ore 21.00 presso via Partenope 34 in corrispondendeza dell’ingresso della facoltà di Economia e Commercio, accanto al ristorante Antonio&Antonio.











Si ringrazia:
Il Comune di Napoli per le autorizzazioni, l'architetto Diego Marotta per la consulenza, Santarpino Pianoforti per il pianoforte, Rama Beach Cafe per il supporto tecnico, Ristorante Antonio&Antonio per il supporto logistico.

Organizzatori:
Danise #scugnizzodeljazz e Fabio Sarnataro

Link utili:
Pagina Facebook “Ricordando Pino Daniele”: http://fb.com/ricordandoPinoDaniele/

Pagina Facebook dell’evento: https://www.facebook.com/events/451828105704854/ 

Vincenzo Danise:  Facebook: https://www.facebook.com/danisevincenzo/
Sito web: http://www.danise.eu/
Email: danisevincenzo@gmail.com
Cellulare: 329.785.38.79

Fabio Sarnataro:
Email: fabio.sarnatro@fsnetsystems.com
Cellulare: 338.567.79.61





12.02.2019




UN POMERIGGIO AL MUSEO


presenta




comunicato stampa


L’iniziativa è organizzata dal Polo Museale della Campania, diretto da Anna Imponente, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Montesarchio. L’incontro è dedicato all’approfondimento della figura di Carlo Poerio, patriota detenuto nel Castello di Montesarchio dal 28 maggio 1855 al 15 gennaio 1859. 

Il programma prevede: 

ore 16:00 - accoglienza dei partecipanti per una visita guidata tenuta dal Direttore del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Ferdinando Creta. il percorso partirà dalle collezioni del Museo, proseguirà nelle sale della mostra Rosso Immaginario con il Cratere di Assteas e terminerà con la mostra su Donna Maria d’Avalos

ore 17:00 presso la sala conferenza, dopo il saluto delle autorità, il prof. Carmine Pinto parlerà di Carlo Poerio e la rivoluzione napoletana;
il successivo intervento sarà della prof.ssa Anna Poerio che illustrerà Le Lettere a Lord Aberdeen sui processi politici del governo napoletano di W. Gladstone.

Gli interventi saranno arricchiti da letture teatralizzate tratte dallo spettacolo Carlo Poerio. La prigionia di un ideale, scritto da Biagina Laudanna e interpretate dagli attori Claudio Riccio e Pierpaolo Palma.


Al termine dell'incontro ci sarà la visita alla Torre e il brindisi finale. 

Ingresso gratuito.

info.: 0824 834570

11.21.2019

femminicidio 




intervista di Esterina Pacelli


Avere ancora un attimo di luce, darti la mano, bambina mia, ti ho lasciata nel lettino, urlavi di terrore, e io non potevo difenderti; ora uno spiraglio della mia camera si apre sulla tua adolescenza disperata, là dove vai a nasconderti, e apri i miei cassetti e le scatole delle mie fotografie, mi cerchi nella luce riflessa delle finestre, ascolti le voci che ti vengono incontro nei corridoi bui dell’inverno… io non sono più, alzavo le mani per difendermi, ma lui non mi vedeva, aveva addosso solo la furia dell’uragano, trasportato dalla gelosia, mi ha investita come un vento gelido, la lama del coltello mi ha aperto l’anima, e da lì è uscita la mia vita, tra il flusso del mio sangue, che ha travolto tutto.
Io non sono più, ma rimpiango le dolci stelle della notte, il vento leggero delle serate della primavera, il senso di sogno che avvolgeva allora la mia vita, quando credevo che mi avrebbe riempita di doni. 


E’ una delle storie dell’opera teatrale “La Principessa deve essere Salvata” storie si svalorizzazione, di abbandono e di morte di donne.
In scena il 26 Novembre a Castiglione delle Stiviere (MN).

Autrice di questo lavoro è Ombretta Costanzo, donna carismatica e impegnata in diverse attività. 
E' insegnante di yoga -diplomata presso il Sivananda Ashram di Rishikesh in India-, è counselur -formata nell’Istituto P.N.L Meta Milano, con il dott. Gianni Fortunato-, è analista relazionale, -formazione quadrien­nale postlaurea col dott. Claudio Losi-, 
è costellatrice, esperta di animazione teatra­le, scrittura creativa, scrittrice.


“La Principessa deve essere salvata” cosa rappresenta per lei?
Parlo di dolore. In ogni storia racconto la disperazione e l’annullamento di tutti coloro che vengono abbattuti da un femminicidio perpetrato in famiglia, in particolare riferendomi ai bambini che restano orfani di madre, e senza padre, che viene incarcerato e scompare dalla loro vita.


In che modo racconta queste storie?
Voglio che la mia voce porti la mia testimonianza di storie di dolore nella vita di una donna , ma non ho mai raccontato in modo truculento e feroce , ho scelto una soffusa poesia , per catturare le parole e i ricordi di chi non c’è più.


Quante forme di violenze esistono?
La violenza sulle donne prende strade differenti, è fatta di botte e di morte, ma è fatta anche di silenzi, di omissioni, di omertà, di paura, di offese, di pudore, di annientamento dell’anima.


Secondo lei in che modo “La Principessa deve essere salvata”?
Bisogna scrollare le coscienze di quelli che debbono/possono intervenire, sia nell’educazione che con le istituzioni, per contenere, azzerare, impedire il femminicidio, e crescere donne che si sappiano valorizzare e difendere, e uomini che nn debbano prendere con la violenza ciò che non riescono ad avere. 
Vorrei chiudere con queste parole :

ti vestiremo di raso e di seta

ti faremo crescere con cibi sostanziosi

ti accompagneremo nei pressi della vita


gioiremo per te durante il pranzo di nozze


mentre per te, divenuta donna, finalmente si appresta la prima notte d’amore.





Ringrazio Ombretta Costanzo per la sua disponibilità a rilasciare questa intervista.
Appuntamento da non perdere 26 Novembre 2019 a Castiglione delle Stiviere (MN).







11.12.2019




INCONTRO CON L'AUTORE








comunicato stampa


È difficile oggi definire i parametri della fotografia di moda, i confini con gli altri generi si sono fatti più labili e questa mostra di Cassina ci racconta il percorso personale di un fotografo che contamina temi diversi per esaltare la bellezza femminile. Dai ritratti più classici alla ricerca personale, il fotografo racconta di donne, ancora ragazze, colte nelle loro espressioni delicate, corrucciate, ammiccanti l'obiettivo, in una fusione tra tecnica, luce ed atmosfera.

Perché la differenza sta nella sensibilità alla luce, alla capacità di creare sogni, fino ad arrivare alle composizioni più personali in una evoluzione interna e del mezzo, passando per la sperimentazione.

La mostra racconta due anime dell'autore: la parte classica dei ritratti, in bianco e nero e a colori, e la voglia di uscire dalla regole accademiche per esaltare la propria visione personale della bellezza.

10.24.2019







comunicato stampa

Casa Turese Arte Contemporanea presenta Sabato 26 Ottobre 2019 alle 18.00 la fantasia è la vera realtà, primo importante riconoscimento all’artista Gabriele Turola (Ferrara, 1945-2019), scomparso prematuramente all’età di 74 anni lo scorso mese di Agosto. 

Una mostra che ha avuto la sua attiva collaborazione fino agli ultimi giorni di vita nella redazione del catalogo in cui sono pubblicati, insieme alle opere pittoriche, suoi testi e poesie realizzati per la pubblicazione che sarà presentata in occasione del vernissage.


L’allestimento è composto da una serie di tempere su carta di piccolo formato realizzate tra il 1991 ed il 1997, opere in cui lo spazio si spezza in tanti frammenti e si popola di fiori, pesci, donne, nuvole, lune, stelle….. e poi di fari, maschere, divinità, fate, farfalle e ancora, di uomini col cilindro, abiti, chiocce, montagne, acque…. 

Il suo è un inventario di sogni, un catalogo di apparizioni festose, un almanacco di storie che iniziano ma non finiscono mai, come la Novella dello Stento, e si confondono, si intrecciano, si moltiplicano. 
Ci sono, nei suoi lavori, triangoli interrotti accanto a cui compaiono figurette disegnate di tutto punto, come nei sillabari della scuola elementare. Narrazione e segno, geometria e immagine non sono in contrasto, ma convivono felicemente. 
Sono fiabe dipinte, le sue, e della fiaba, o del mito, hanno anche i titoli: 
Il vello d’oro,
Il sogno del mago Houdini
Il sogno del mago Houdini, La porta del sole, Il viaggio del leone, Le anime gemelle… 
Solo che le fiabe, quelle tramandate da secoli, hanno un senso compiuto, un inizio e una fine, anzi un lieto fine, mentre quelle di Turola sono indecifrabili e nascondono la continua ricerca di un significato, che, a prima vista, sembra non esistere. 

Nelle sue opere, comunque, c’è qualcosa di felice, di sorridente. 
E se Sbarbaro diceva: ”Noi non abbiamo altra felicità che di parole”, Turola avrebbe potuto dire: ”Noi non abbiamo altra felicità che di forme e colori”.

Elena Pontiggia 



GABRIELE TUROLA
“la fantasia è la vera realtà” testo in catalogo di Elena Pontiggia

CASA TURESE arte contemporanea 
Sabato 26 Ottobre ore 18.00

26 Ottobre / 14 Dicembre

INFO:
Tommaso De Maria Cell: 333 3443684



Gabriele Turola è nato a Ferrara il 13 Agosto 1945; ha frequentato il Liceo Classico “L. Ariosto” e l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara. Per merito del padre Bruno (gallerista) ha incontrato De Chirico, Morandi, Annigoni, Guidi, Saetti, Carlo Levi ecc.. E’ stato un artista eclettico, che ha vissuto un rapporto ancestrale con alberi, animali, pietre, ruscelli. Negli anni ne ha studiato i segreti, ha percepito la spiritualità e la forza magica della Natura, ritrovando l’armonia originaria, quella che l’uomo ha perso a causa della civiltà. Protagonista dei suoi quadri è il colore, inteso come una medicina che consola e procura gioia, per cui le immagini naturali, quali donne, animali, piante, minerali e, persino le macchine, sono diventate un puro pretesto per esprimere il mistero del mondo. Nel 1993 ha iniziato a esporre presso la galleria milanese di Franco Toselli; grazie ai preziosi consigli del gallerista e ai grandi Maestri, di cui ha ammirato le opere da vicino o che ha conosciuto di persona, si sono aperte nuove possibilità. Ha scelto come guide ideali Nicola De Maria e Gino De Dominicis, i pittori cosmici del sole e della notte. E’ scomparso prematuramente all’età di 74 anni lo scorso mese di Agosto.

MOSTRE PERSONALI 

1991 - Casa dell’Ariosto, Ferrara
1993 - Museo Remo Brindisi, Lido di Spina Ferrara 1998 - Galleria Cà di Frà, Milano
2001 - Galleria Toselli, Milano
2002 - Realizza una cartolina di auguri per l’Unesco, ricavata dal suo acrilico su tela«l’Arca di Noè» spedita in tutto il mondo.
2006 - Spazio Juliet, Trieste. La rivista Juliet pubblica nel 2005 in copertina la sua tempera su carta
«King Kong a Milano».
« Fantasie del mondo naturale», Galleria Biasutti & Biasutti, Torino, con presentazione di Nicola De Maria ed Elena Pontiggia
2007 - «Il volto segreto delle cose» Galleria Toselli, Milano con presentazione di Lisa Ponti e Franco Toselli
«Fantasie» Galleria Russo, Roma
2008 - «Giardino» Galleria Atlantica, Vicenza Università Bocconi, Milano
2009 - «I misteri del mestiere» Circolo degli Artisti, Torino
«Filastrocche, storie, racconti» Galleria Biasutti & Biasutti, Torino
2011 - «Saluzzo arte», Antiche Scuderie, Saluzzo, personale con Piero Gilardi, Daniel Spoerri.
«Il diario di un Pittore» centro d’arte Faro. Noci, Bari
2013 - Pubblica «Misteri di arte e magia» illustrato dall’autore con prefazione di Margherita Hack (Faust Edizioni Ferrara)
2017 - «Mappe di viaggi dipinti» Galleria Biasutti & Biasutti, Torino
2019 - «La fantasia è la vera realtà» Galleria CASA TURESE arte contemporanea, Vitulano (BN) con presentazione di Elena Pontiggia

MOSTRE COLLETTIVE

1986 « OfficinOttanta», Castello Estense, Ferrara 1987 « Per Schifanoia», Castello Estense, Ferrara 1990 « Per Isabella» Palazzo Ducale, Mantova 1994 « Scuola Rudolf Steiner » Milano
1996 « Le sorelle Grimm» Galleria Art Director, Milano 1997 « Portofranco» Living Art Gallery, Milano
-Miart, Galleria Toselli, Milano
-«Portofranco» Galleria Alter, Torino
1998 «Candele senza vento» Fabbrica Eos, Milano Artissima, Galleria Lucien Bilinelli, Torino.
1999 «Galleria Victor Saavedra, Barcellona
- Galleria Col, Tokyo.
- Galleria Col, Osaka
-Galleria Betta Frigeri, Sassuolo (Modena)
-«Portofranco» Arte Fiera Galleria Toselli, Bologna 2001 Galleria Studio Ippolito Simonis, Parigi
2002 «Col Sale» Galleria in Arco, Torino
-Art Forum - Galleria Toselli Berlino
- «Portofranco» O’artoteca, Milano
2003 Art Bruxelles, Galleria Toselli, Bruxelles
- Miart, Galleria Toselli, Milano
2004 «L’Arte comunica il cioccolato» gli antichi Chiostri, Torino
-Artissima, Ermanno Tedeschi Gallery, Torino 2005 «Affinitès» Le pavè dans la mare, Besancon
-«Il mondo di Lisa Ponti» Palazzo delle stelline, Milano
- Expo Galleria Agostino Tortora, Bari
2009 Premio Internazionale Limen Art, Palazzo comunale Vibo Valenza, a cura di Elena Pontiggia 2014 «Un mosaico per Tornareccio» (premiato), Tornareccio. Il paese delle api, Chieti. Da una sua tela viene ricavato un mosaico
2018 Triennale di Milano «Franco Toselli e gli artisti di Portofranco. Soft revolution» a cura di Elena Pontiggia
- «L’infanzia indimenticabile» Museo Casa degli Artisti Tel Aviv (Israele)












10.22.2019




INCONTRO CON L'AUTORE PRESENTAZIONE DEL LIBRO





 THE POST WAR DREAM 
di 
ALESSANDRO ZANONI 

SABATO 26 OTTOBRE 2019 ORE 17
MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA
BRESCIA

Introduce
WALTER BORGHISANI

comunicato stampa


Il mio desiderio è quello di stimolare un pensiero storico e, quindi, di posizionare il nostro sguardo in una prospettiva critica, come quando la fotografia diventa un progetto.


Alla fine dell’estate del 2016, Alessandro Zanoni ha trascorso sei settimane nella regione autonoma della Mongolia Interna, in Cina, dove ha cercato di documentare, attraverso i suoi scatti, il processo di trasformazione delle città più importanti della regione.

Le immagini di questo reportage presentavano sorprendenti analogie con la stagione cinematografica italiana del secondo dopoguerra che desiderava, più o meno direttamente, mettere in luce lo sviluppo e la forte urbanizzazione che andava via via circondando il nucleo storico delle città italiane. La scioccante somiglianza tra le immagini realizzate in contesti completamente diversi, a oltre 50 anni di distanza, testimonia un carattere dominante, globalizzato e normalizzato di questi processi di insediamento. C’è un denominatore comune, che sembra cancellare la geografia e la distanza temporale tra gli eventi raccontati dal viaggio visivo. Lo sguardo si muove in luoghi silenziosi e misteriosi che sembrano spingere lo spettatore oltre l’evidenza empirica verso una dimensione quasi onirica. O uno scenario “post sogno”.

9.17.2019

INCONTRO CON L'AUTORE
MARCO CASTELLANI e RENEE LISZKAI


sabato 21 Settembre ore 17:00
MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA
c/da Carmine 2F
Brescia


comunicato stampa


Marco e Renèe si conoscono durante gli studi accademici presso la Laba di Brescia.
Dal 2008 cominciano a collaborare a diversi progetti artistici, esponendo in mostre personali e collettive tra Milano, Verona, Brescia, Vienna, Budapest e Londra. 
In virtu’ della comune visione estetica e della grande passione per la comunicazione visiva decidono di formare un duo creativo, cominciando a lavorare tra Milano e Londra come fotografi di moda, ritratto e adv, e collaborando con importanti magazine ed agenzie pubblicitarie. 
Collaborano con agenzie come Armando Testa, Satchi & Satchi, Van Gogh Creative; 
hanno pubblicato editoriali su magazine come Elle, Rolling Stone e altri, ritratto artisti di fama internazionale grazie a collaborazioni con la Warner UK. 
In parallelo continuano la propria ricerca artistica, focalizzando l’attenzione sul ritratto e sulla fotografia concettuale.
Insegnano fotografia e post produzione digitale dal 2011 presso la Laba di Brescia e hanno svolto diversi workshop di fotografia di moda e fotoritocco tra Londra e Milano.

9.09.2019


FESTIVAL DELL'ERRANZA
VII edizione
“Le Parole e l’Acqua” 

incontri | spettacoli| riflessioni |

13-14 settembre 2019
                                                       Piedimonte Matese (Ce)
 





Autori | giornalisti | artisti | musicisti |

13 e 14 settembre
complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino
ingresso libero
Piedimonte Matese (Ce)




comunicato stampa

Il Festival dell’Erranza entra nel vivo del programma della sua settima edizione accogliendo autori, giornalisti, studiosi, artisti, musicisti nel complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino – l’ingresso è libero – a Piedimonte Matese (CE).

Il direttore artistico Roberto Perrotti inaugura la rassegna culturale, che parte venerdì 13 settembre alle ore 17:00 con Anna Osann, coordinatrice di progetti dell’Unione Europea riguardanti il miglioramento dell’efficienza nell’uso dell’acqua e dei nutrienti in agricoltura, e con Massimo Gargano, direttore ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni), essendo il Festival dedicato quest’anno a “Le Parole e l’Acqua”, «entrambe da utilizzare in modo corretto e sapiente».
 “Cuori Contro” è il libro del giornalista, scrittore e conduttore televisivo e radiofonico Luca Telese che, a partire dalle ore 18, si procura di esaminare gli ‘anni di piombo’ approfonditi nel suo ultimo libro.
Alle ore 19 è la volta dello scrittore Paolo Di Paolo, che si sofferma su trame e personaggi dei suoi romanzi, seguito dal racconto dell’impegno sociale di S.E. Luigi Bettazzi.
A conclusione della serata, l’evento teatrale “L’uomo e la barca con gli occhi” di Piergiuseppe Francione, dal ciclo pittorico Homo Viator di Ciro Palumbo.

Sabato 14 settembre il calendario inizia alle 10:45 con il medico microbiologo e autore di “Acqua malata” Nicola Santagata, e prosegue con Franco Pepe, maestro pizzaiolo nominato Cavaliere della Repubblica, e alle ore 12:15 con Salvatore Signore e Roberto Fratta, curatori della rubrica “Matese d’acqua dolce” sulla testata Clarus e animatori di un racconto fotografico degli abbeveratoi del Matese.
A seguire, nel pomeriggio, numerosi appuntamenti con autori e letterati che appassionano: il marinaio, biologo e scrittore Fabio Fiori; il poeta e drammaturgo Davide Rondoni; il grecista, traduttore ed editore Nicola Crocetti; il presidente della Fondazione Premio Napoli Domenico Ciruzzi con Maurizio Braucci, Orso d’argento a Berlino per la sceneggiatura de “La paranza dei bambini”.
Per la presentazione degli autori intervengono Fabrizio Stelluto, Mary Attento, Ornella Petrucci, Luigi Ferraiuolo, Anna Marchitelli, Grazia Biasi, Anna Ruotolo.
Gran finale alle ore 21 con l’attesissimo incontro musicale con Peppe Servillo che, con Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere, voce), dà vita allo spettacolo “Parientes”, un viaggio nei ricordi, nelle persone, nell’immaginario di un popolo migrante che ha dato vita ad un’altra cultura e, nel contempo, ha preservato la propria portandovi nuova linfa: un arco che si tende fra le sponde e nel tempo.
Protagonista del Festival dell’Erranza è anche l’arte: fino al 15 settembre è possibile visitare l’esposizione relativa al concorso fotografico nazionale “Obiettivo Acqua” (organizzata da ANBI e Coldiretti); la mostra fotografica storica “Bonifica idraulica, impianti e reti irrigue: da 150 anni insieme all’Italia” prestata in esposizione dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura); il
progetto europeo Horizon 2020 DIANA “L’irrigazione con i satelliti” (a cura del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano); oltre all’opera “L’Acqua è sacra” del ciclo pittorico Wake Up di Salvatore D’Imperio e ad “Acqua potabile” di Domenico Di Mundo, esposte per la prima volta al Festival dell’Erranza per l’adesione spontanea degli artisti alle tematiche della rassegna. 

Nel chiostro è presente il corner della Libreria Feltrinelli di Caserta, diventato ormai un punto di riferimento per gli amanti della manifestazione matesina. 

Il Festival dell’Erranza viene organizzato in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli, Consorzio di Bonifica Sannio Alifano, ANBI Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni, Progetto Diana, Coldiretti Caserta, Mucirama. 
Si avvale del patrocinio della Città di Piedimonte Matese e condivide un progetto sulla cultura e il vino con La Guardiense, riguardante le eccellenze del territorio. 
Main sponsor è Mangimi Liverini spa. 
Tra i sostenitori: Proloco Vallata, Rotary Club Matese, Ottica Corniello, PubbliAlifana, Cattolica Assicurazioni, Meeting, Bgusto, Penza, Urban Project Gym, Athena. Media Partners: Art A Part Of Culture, Clarus.   


INFO Festival dell’Erranza Largo San Domenico, 81016 Piedimonte Matese (CE)   
Roberto Perrotti direzione@festivaldellerranza.it   
Mary Attento mary.attento@gmail.com ufficiostampa@festivaldellerranza.it mobile: +39 333.6685492   https://www.festivaldellerranza.it/vii-edizione-2/

Facebook Festival dell’Erranza 
Instagram festivalerranza 
YouTube.com/festivaldellerranza 
Twitter @FdErranza   







Michelle Gagliano
“ROOTS / RADICI”
Giovedì 19 settembre 2019, ore 18.30

Roma, Via dei Banchi Nuovi 22




comunicato stampa



Il 19 settembre 2019 alle ore 18.30 verrà inaugurata in via dei Banchi Nuovi 22 la mostra “Roots / Radici”, personale dell’artista italo-americana Michelle Gagliano che nel 2017 ha ottenuto la prestigiosa Virginia Museum of Fine Arts Visual Fellowship, il medesimo riconoscimento dato a Cy Twombly nel 1949. In esposizione un ciclo di opere dedicate al suo rapporto emozionale con la natura, un percorso dunque intimista che ben accoglierà l’imminente stagione autunnale.

Per la Galleria La Nica “Roots / Radici” sarà la prima esperienza in collaborazione con un’artista d’oltreoceano. Il titolo della mostra rimanda sia al legame d’appartenenza di Gagliano all’Italia, terra d’origine dei suoi avi, sia alla necessità dell’artista di attingere, proprio come le radici di un albero, dalla natura, sua sostanziale fonte d’ispirazione. Tuttavia, è importante sottolineare che Michelle Gagliano non si è mai considerata una paesaggista: quello che dipinge non è che il profondo rapporto emotivo instaurato con la natura, un processo intimo che la accompagna fin dall’infanzia trascorsa nella campagna di Jamestown (New York).
Nelle sue opere l’artista riflette sul complicato dialogo con la terra, che viene raschiata, tirata, bagnata, levigata e poi resa nuova, dialogo energico che Gagliano traspone nel suo fare artistico. Questa estrema sensibilità verso la terra e la natura l’hanno spinta negli ultimi anni ad attuare una scelta radicale verso l’utilizzo di materiali atossici e accuratamente selezionati in modo da garantire scarti minimi: pigmenti macinati, olii e solventi a base di noci e lavanda e gesso fatto a mano. Una scelta che riflette, inoltre, la volontà dell’artista di guardare a questo modus operandi antico in una prospettiva più contemporanea.

All’inaugurazione di “Roots / Radici” saranno presenti Michelle Gagliano e il noto jazzista statunitense Butch Taylor, che per l’occasione ha composto dei brani inediti dedicati alle opere in mostra. La Galleria La Nica sarà lieta di offrire un evento immersivo, in cui pittura e musica dialogheranno sinergicamente.

La mostra, che ha ottenuto il patrocinio del Virginia Museum of Fine Arts, sarà fruibile fino al 12 ottobre 2019.
Si ringrazia la Cantina Placido Volpone per il sostegno all’evento.






Responsabile Comunicazione e Relazioni esterne - Francesca Valeria Scazzocchio
Tel. 3407930747 | francesca@gallerialanica.it

Info galleria
Galleria La Nica
Via dei Banchi Nuovi 22 – 00186 – Roma
Tel. 06 44235025 | 3297490667 | info@gallerialanica.it | www.gallerialanica.it
Orari: dal martedì al sabato, ore 11:00 – 19.00






7.18.2019



Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato.
Alla ricerca dell'armonia. 
I leggendari disegni del Codice Atlantico

a cura di
Guido Beltramini, Francesca Borgo e Paolo Clini

FANO
Museo del Palazzo Malatestiano, Sala Morganti
12 luglio – 13 ottobre 2019





Cinque disegni originali di Leonardo dal leggendario Codice Atlantico, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, esposti per la prima volta sulla sponda centro-adriatica d’Italia.
La mostra racconta la battaglia incredibile tra un uomo e un libro, tra Leonardo e il De Architectura di Vitruvio. Lo fa nella città del grande architetto romano, luogo della sua leggendaria basilica.
Ricostruzioni, laboratori digitali e l' immersivo “mirroring dell’Uomo vitruviano” celebrano nelle Marche la ricerca dell’armonia delle forme, oltre il cerchio e il quadrato.


COMUNICATO STAMPA

Fano entra nelle celebrazioni di Leonardo da Vinci con una grande e importante mostra che racconta per la prima volta la battaglia tra un uomo e un libro, tra Leonardo e Vitruvio, tra il genio del Rinascimento e l’unico libro antico che ha ritenuto valido leggere, il De Architectura. Lo fa nella città del grande architetto romano, luogo della leggendaria basilica su cui si sono misurate intere generazioni di architetti, dal Rinascimento in avanti. Ha inaugurato la mostra “Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico” a cura di Guido Beltramini, Francesca Borgo e Paolo Clini. L’esposizione resterà aperta fino al 13 ottobre 2019 presso la Sala Morganti del Museo del Palazzo Malatestiano. Con questa mostra, Fano si collega alle grandi capitali mondiali che stanno celebrando il genio vinciano in occasione del cinquecentenario della sua scomparsa.
L’esposizione fa parte del ciclo “Mostre per Leonardo e per Raffaello” a Pesaro, Fano e Urbino; progetto diffuso e messo in campo di concerto dai tre Comuni nell’ambito delle celebrazioni promosse dal MIBAC per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci nel 2019 e di Raffaello Sanzio nel 2020, realizzato con il sostegno dei rispettivi Comitati nazionali, il contributo della Regione Marche e l’organizzazione di Sistema Museo.
I visitatori hanno la rara opportunità di un incontro ravvicinato con cinque disegni originali di Leonardo dal leggendario Codice Atlantico conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Si tratta della prima volta che preziosi fogli autografi di Leonardo vengono esposti sulla sponda centro-adriatica d’Italia.

Un’occasione straordinaria per tutto il territorio, non solo delle Marche, dal momento che dopo i tre mesi di mostra gli stessi disegni non potranno essere esposti di nuovo per nove anni; tanti, infatti, dovranno restare chiusi al buio dopo la luce che hanno assorbito. Ogni disegno è supportato da un apparecchio digitale che permette di interagire con il disegno e conoscerne particolari e curiosità.

Cinque gioielli incastonati nella parete della sala dialogano con l’unico testo dell’antichità che Leonardo lesse e studiò: il De Architectura. “Cerca Vitruvio tra i cartolai” è l’appunto di Leonardo ritrovato sulla copertina di un piccolo taccuino tascabile. Leonardo, che diffida dei volumi che tramandano il sapere del mondo antico, annota, a promemoria, di cercare il trattato di Vitruvio «tra’ cartolai», ovvero nelle botteghe dei librai milanesi. Questo a dimostrazione del valore e credibilità che riconosceva al grande architetto romano e al suo De Architectura, unico trattato antico sopravvissuto sull’arte del costruire.


In mostra sono esposti cinque esemplari del volume, aperti alle pagine che sarebbero interessate di più a Leonardo. Questa mostra è la sfida che Leonardo fa con il suo “antico amico”, registrata su cinque fogli sublimi, da guardare con calma e con cura: come raccomandava Leonardo, sui fogli i nostri occhi diventino cani da caccia.

La mostra presenta l’armonia delle forme che danno sostanza ai numeri, le invenzioni che Leonardo studia nei minimi dettagli, come la balestra gigante o l’orologio idraulico. Sono vere “mappe” dei suoi tentativi, correzioni, ripensamenti. Fogli apparentemente fragili, ma che raccontano una creatività e un genialità che impressiona. Come il disegno delle lunule, con 167 esercizi per quadrare le superfici curvilinee che mano a mano diventano un caleidoscopio impressionante di forme grafiche e decorative: cerchi, triangoli, raggi, fiori.

La mostra prosegue nel laboratorio digitale, dove si può interagire con applicazioni di realtà virtuale aumentata, per entrare nei disegni e usare le macchine che Leonardo ha progettato in dialogo con Vitruvio. Altra significativa esperienza immersiva è il mirroring dell’Uomo vitruviano, una proiezione interattiva che permette ai visitatori di ogni età di sovrapporre il proprio corpo al celeberrimo modello, confrontandosi con le proporzioni ‘perfette’ dettate da Vitruvio. Infine indossando i loculos si cammina virtualmente nella Basilica di Fano accompagnati dallo stesso Vitruvio che la progettò per la sua città.

I curatori Guido Beltramini, Francesca Borgo e Paolo Clini hanno intrapreso una indagine sistematica e a tutto campo dell’incontro-scontro fra due protagonisti del Rinascimento – uno in carne ed ossa, l’altro di carta e inchiostro. La mostra affronta il multiforme rapporto fra Leonardo (1452-1519) e il testo di Vitruvio (I secolo a.C.), il celebre trattato latino di architettura che costituì le fondamenta teoriche della nuova maniera del costruire nel Rinascimento. Accusato dai contemporanei di essere un omo sanza lettere, Leonardo si proclamava orgogliosamente “discepolo dell’esperienza”, dichiarando di preferire gli esperimenti alle pagine dei libri. Ma il dialogo con Vitruvio, che spesso diventa un vivace contraddittorio, fa eccezione. Al trattato Leonardo attinge per questioni di idraulica e meteorologia, geometria e ottica, materiali e tecniche pittoriche, strumenti di misurazione, o anche solo come un repertorio di metafore e leggende, aneddoti su architetti e ingegneri dell’antichità, macchine prodigiose: per confrontarsi insomma con l’autorità di una fonte antica da ammirare, imitare e sfidare. L’interesse di Leonardo per Vitruvio è insomma molto più presente di quanto si fosse immaginato, e va ben oltre l’Uomo vitruviano e la teoria delle proporzioni, l’argomento che però sino ad ora aveva preso il sopravvento in ogni discussione dell’interesse leonardiano per Vitruvio.

La mostra ritorna, quindi, alle pagine di appunti e disegni di Leonardo per restituire al trattato la sua portata originale, oltre “il cerchio e il quadrato” del celeberrimo Uomo vitruviano.
Mentre Fano celebra Leonardo da Vinci riscoprendo il legame con Vitruvio, a Pesaro si sperimenta, in dialogo con Fano, una rilettura contemporanea del De Architectura con la mostra “Agostino Iacurci. Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De Architectura”. Ad Urbino, infine, è già in corso la mostra “Da Raffaello. Raffaellino del Colle”, in omaggio al ‘divin pittore’ riletto tramite le opere di uno dei suoi più fedeli seguaci. Tre appuntamenti accumunati da un unico filo conduttore, una narrazione ricca di spunti che racconta storie di grandi artisti analizzandone le connessioni che li legano al nostro territorio.

IL PERCORSO DI VISITA

La selezione dei disegni in mostra copre l’intero periodo d’attività dell’artista, dagli ultimi decenni del Quattrocento ai primi del Cinquecento, spaziando da progetti per macchine militari (la balestra gigante), per la misurazione del tempo (l’orologio idraulico) e della distanza (l’odometro), fino a fogli di soggetto architettonico (la sezione del tiburio della cattedrale di Milano) e geometrico (le ‘lunule’, gli esercizi per la quadratura del cerchio). Accanto a questi cinque ‘protagonisti’ sono affiancate le principali edizioni cinquecentesche del trattato di Vitruvio: i testi che Leonardo potrebbe aver conosciuto e sfogliato.
Un allestimento attento a mettere in risalto e dare presenza alle opere esposte permette di osservare i fogli da vicino e nel dettaglio, invitando a una osservazione intima e ragionata dell’autografo leonardesco. Il supporto di strumenti multimediali permette di guidare lo sguardo dello spettatore sui fogli, aiutando a decodificare i dettagli più minuti dei disegni e la scrittura speculare di Leonardo.
Alla visione ravvicinata delle opere si contrappone l’esperienza immersiva delle proiezioni in grande formato dei capolavori grafici e pittorici dell’artista. Con il video Leonardo ed io i visitatori potranno entrare per zoom successivi in alcuni dei fogli più spettacolari di Leonardo provenienti dalle collezioni reali inglesi, spaziando dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, dal macrocosmo - astri celesti, cieli tempestosi, mari in burrasca, scontri di eserciti - al microcosmo - gli organi del corpo umano, insetti, fiori. Un video sull’Uomo vitruviano inviterà, invece, il pubblico in una sorta di viaggio nel tempo: a partire dal foglio bianco, farà apparire in sequenza i tratti di penna con cui ogni dettaglio del disegno - il corpo dell’uomo, le figure geometriche, e le parole del testo - furono tracciati dalla mano dell’artista. In questo modo sarà possibile comprendere come Leonardo abbia concepito e realizzato il disegno rinascimentale più noto al mondo.
Altra significativa esperienza immersiva è il mirroring dell’Uomo vitruviano, una proiezione interattiva che permette ai visitatori di ogni età di sovrapporre il proprio corpo al celeberrimo modello, confrontandosi con le proporzioni ‘perfette’ dettate da Vitruvio. Un innovativo laboratorio digitale allestito in una sezione dedicata permetterà inoltre ai visitatori, tramite una app in realtà aumentata, di esplorare in alta definizione i disegni di macchine di Leonardo. In un grande imagewall a parete sarà possibile interagire con le macchine ricostruite digitalmente attraverso libere interazioni gestuali, permettendo ai visitatori di scomporne e ricomporne i meccanismi per comprenderne meglio il funzionamento e di metterle in azione, lanciando ad esempio un dardo con la balestra gigante, o misurando una distanza con l’odometro.

I visitatori avranno, infine, a disposizione un oculus che permetterà un’esperienza immersiva di realtà virtuale nella Fano romana e nella sua Basilica, all’interno della quale ci si potrà muovere virtualmente con una visione a 360 gradi, guidati nel percorso da una voce narrante. 


OPERE IN MOSTRA

1. Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico, foglio 1r-a, 1500-1504 circa. Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Studi per odometro a una e due ruote

2. Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico, foglio 147 verso, 1485-1492 circa. Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Schizzi preparatori per la balestra gigante

3. Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico, foglio 455 recto, 1515 circa. Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Fogli di studi geometrici per la quadratura del cerchio

4. Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico, foglio 850 recto, 1487-1490 circa. Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Sezione del tiburio del Duomo di Milano con calcoli e annotazioni

5. Leonardo da Vinci (1452-1519), Codice Atlantico, foglio 943 recto, 1508-1510. Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Schizzi preparatori per un orologio idraulico


SCHEDA TECNICA

Orari
Dal 12 luglio all’8 settembre 
tutti i giorni h 10.30-13 / 17-23

Dal 9 settembre al 13 ottobre 
tutti i giorni h 10.30-13 / 17-20

Biglietto unico mostre Pesaro, Fano e Urbino
Intero € 12

Ridotto € 8 :
Card Pesaro Cult;
Gruppi min. 15 persone.
Possessori di tessera:
FAI;
TOURING CLUB ITALIANO;
COOP;
Alleanza 3.0 e precedenti;
Adriatica;
Nordest;
Estense;
ISIC;
ITIC;
IYTC Card;
Studenti universitari;
Amici del Rof.

Ingresso libero :
Minori di 19 anni;
soci ICOM;
giornalisti muniti di regolare tesserino;
disabili e persona che li accompagna;
possessori di Carta Famiglia del Comune di Pesaro.

Valido 15 giorni. 
Il biglietto unico consente l’ingresso al Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano di Fano e a Palazzo Mosca - Musei Civici di Pesaro; 
consente inoltre l'accesso all'intero circuito Pesaro Musei (Museo Nazionale Rossini, Casa Rossini, Area archeologica di via dell’Abbondanza, Area archeologica e Antiquarium di Colombarone, Centro Arti Visive Pescheria) al costo aggiuntivo di € 1.

Visite guidate individuali 
 domenica e festivi h 19 
€ 3

Laboratori didattici 
(6-10 anni) > sabato h 18 e martedì h 21
 € 4

Prenotazione consigliata per attività in data fissa, possibilità di visite e laboratori su prenotazione.
INFO
www.mostreleonardoraffaello.it | fano@sistemamuseo.it | T (+39) 392 0972255

UFFICIO STAMPA
Sara Stangoni T 075 5738105 ufficiostampa@sistemamuseo.it
Alessandra Zanchi M 328 2128748 press.zanchi@gmail.com / info@presszanchi.com



7.14.2019

RED RONNIE
Il giornalista musicale libero



by Esterina Pacelli

In una sera d’estate mentre faccio altro, arriva sul mio profilo di fb la notifica della diretta di Red Ronnie.
Mi fermo, e la seguo.
Red  Ronnie è da parecchio che non fa una diretta e decide di farla mentre lavora sull’intervista a Enzo Gragnaniello.  
Inizia a interagire con i suoi fan.  
E’ bello seguire Red perché spazia da un argomento all’altro: lui è sempre pronto a rispondere con garbo, con ironia, con simpatia e trasmette in quei minuti la sensazione di conversare con un amico in salotto. Raramente diventa serio e/o manifesta tutto il suo fastidio dinanzi a situazioni particolarmente delicate.   
Succede ad una domanda del tutto formulata in buona fede, un invito ad uno dei Premi più importanti del cantautorato femminile che si svolge ad Aversa, il Premio di Bianca d’Aponte.
 Sono lo stesso che ti aspetta ad Aversa, per  il premio Bianca d’Aponte. Non venire a Puntaldia ma non mancare al premio.’  Scrive un fan.
Red non ha risposto semplicemente ma è andato oltre: ‘Gianluigi Loriga, devi sapere una cosa, che io volevo venire al premio Bianca d’Aponte mi hanno detto che non potevo andare, che non ero invitato, perché … perché c’erano gli Avion Travel ed io avrei detto delle parole …
 Quindi diciamo che, Fausto Mesolella che mi ha voluto al Premio… una volta morto Fausto,  Il premio Bianca  d’Aponte  ha detto che io non potevo andarci…
Qualcuno commenta:
‘Non ci posso credere’
‘Non ti hanno invitato’
Red. (…) ‘no, no non è che non ero stato invitato, mi hanno detto di stare casa, che è diverso..che non ero gradito.. ho parlato con Gaetano e mi ha detto di stare a casa .’
Loriga commenta: Mi dispiace, Bianca ti avrebbe voluto…che strano..
Qualche altro: Non eri gradito agli Avion Travel che hanno trattato di merda Fausto’.
Loriga: ‘ti ringrazio, adesso capisco … Fausto è e rimarrà un unicità’
Red: Gianluigi il concetto è molto semplice..io nn ho ancora accettato la morte di Fausto Mesolella e come è avvenuta…diciamo che.. come è stata sciaguratamente segata in tre parti la chitarra di Fausto Mesolella…ok?! ...così sono stati cancellati gli amici di Fausto Mesolella.
Si susseguono altri commenti:
‘Su Fausto la tua espressione dice Tutto.’
‘Si vede da quello che non dici che stai male’.
 ‘Direi chiarissimo Red’.
‘Mi dispiace per Fausto’.
‘Non ha avuto l’infarto?’
‘Possiamo solo ascoltarti e apprendere anche i tuoi silenzi’.
 ‘Capito, nessun altro commento, ci ha salutato  maluccio… con la sua grande classe, sarà con zio Pino Daniele.’ Scrive Loriga.
‘Perché gli amici di Fausto Mesolella sono stati esclusi?’

Mi soffermo e rifletto.
Chi ha avuto la fortuna di conoscere Fausto Mesolella sa perfettamente la sua natura umile, persona di grande sensibilità e riservatezza, uomo raro.  
Ha sempre dato molto agli altri, e ha ricevuto veramente poco o niente, soprattutto dopo la sua morte.
Come in qualsiasi situazione esiste sempre un ‘perno'. Il perno è il centro di riferimento essenziale. E’ importante perché si sviluppa un moto di rotazione intorno ad esso. Ecco, Fausto Mesolella è stato questo ‘perno-centro’ degli Avion Travel, colui che ha creato un moto di impulso vivace e improvviso. Di emozioni.  Di impressioni. Di senso.
Il suono di Fausto Mesolella nel gruppo degli Avion Travel è stato un tentativo rivoluzionario di fare musica, un passaggio da un vibrazione ad un’altra di altezza maggiore,una elevazione. 
Un tentativo ben riuscito perché tale peculiarità raggiunta con l’amica di sempre l’Insanguinata, ha reso unico nella storia della musica italiana un gruppo casertano nato negli anni Ottanta del Novecento. Nel 1998 gli Avion Travel partecipano alla 48° edizione del Festival di Sanremo nella sezione “Big” con la canzone “Dormi e sogna” che fa vincere loro il Premio della critica e della giuria di qualità. Nel 2000 vincitori al Festival di Sanremo,  con in brano “Sentimento”.
Oggi, manca quest’anima agli Avion Travel. 
Il loro impegno non è proporzionato alle aspettative. Qualche sera fa si sono esibiti al Real sito di San Leucio (Ce),la qualità è scesa agli standard commerciali, non esiste più quella ricercatezza del suono, non si vivono più quelle vibrazioni di una volta. Tutto cambia nel tempo, è vero! 
Bisognerebbe avere anche la forza di girare la pagina e non solo di seppellire chi non c’è più.
Chi ha voluto eliminare, far cadere nel dimenticatoio, un uomo e un musicista come Fausto Mesolella, che ha dato molto alla sua Terra di origine, potrebbe imbattersi, prima o poi, con l’effetto boomerang del silenzio, poiché gli amici (quelli veri) di Fausto Mesolella continueranno a farlo vivere. 
Ad Maiora.



(…) Io non voglio far altro che vivere
Tra una corda e l’altra saltando
Dentro la cassa di una viola da gamba
Voglio ascoltare le voci di fuori
Ringhio di porco voce di dama
Tamburo indio amore che chiama
E voci spezzate di cento popoli
Che dalla mia terra non voglio scacciare
Io voglio vivere, non ho altro da fare

Io non voglio che mi ricordiate
Nel trionfo, ma nella mia sera
Nelle cose che dissi tremando
In ciò che suonai con paura
Povere genti che ai menestrelli credete
Dimenticarvi di me non potrete
E io di voi scordarmi non posso
Dentro un tramonto feroce e rosso
Dentro un cielo di sangue e vino
Ascoltate come sembra il primo
L’ultimo accordo che io imparai
Io non voglio, non voglio morire
E a morire non riuscirò mai


“Quello che non voglio” dall’album CantoStefano.