7.14.2019

RED RONNIE
Il giornalista musicale libero



by Esterina Pacelli

In una sera d’estate mentre faccio altro, arriva sul mio profilo di fb la notifica della diretta di Red Ronnie.
Mi fermo, e la seguo.
Red  Ronnie è da parecchio che non fa una diretta e decide di farla mentre lavora sull’intervista a Enzo Gragnaniello.  
Inizia a interagire con i suoi fan.  
E’ bello seguire Red perché spazia da un argomento all’altro: lui è sempre pronto a rispondere con garbo, con ironia, con simpatia e trasmette in quei minuti la sensazione di conversare con un amico in salotto. Raramente diventa serio e/o manifesta tutto il suo fastidio dinanzi a situazioni particolarmente delicate.   
Succede ad una domanda del tutto formulata in buona fede, un invito ad uno dei Premi più importanti del cantautorato femminile che si svolge ad Aversa, il Premio di Bianca d’Aponte.
 Sono lo stesso che ti aspetta ad Aversa, per  il premio Bianca d’Aponte. Non venire a Puntaldia ma non mancare al premio.’  Scrive un fan.
Red non ha risposto semplicemente ma è andato oltre: ‘Gianluigi Loriga, devi sapere una cosa, che io volevo venire al premio Bianca d’Aponte mi hanno detto che non potevo andare, che non ero invitato, perché … perché c’erano gli Avion Travel ed io avrei detto delle parole …
 Quindi diciamo che, Fausto Mesolella che mi ha voluto al Premio… una volta morto Fausto,  Il premio Bianca  d’Aponte  ha detto che io non potevo andarci…
Qualcuno commenta:
‘Non ci posso credere’
‘Non ti hanno invitato’
Red. (…) ‘no, no non è che non ero stato invitato, mi hanno detto di stare casa, che è diverso..che non ero gradito.. ho parlato con Gaetano e mi ha detto di stare a casa .’
Loriga commenta: Mi dispiace, Bianca ti avrebbe voluto…che strano..
Qualche altro: Non eri gradito agli Avion Travel che hanno trattato di merda Fausto’.
Loriga: ‘ti ringrazio, adesso capisco … Fausto è e rimarrà un unicità’
Red: Gianluigi il concetto è molto semplice..io nn ho ancora accettato la morte di Fausto Mesolella e come è avvenuta…diciamo che.. come è stata sciaguratamente segata in tre parti la chitarra di Fausto Mesolella…ok?! ...così sono stati cancellati gli amici di Fausto Mesolella.
Si susseguono altri commenti:
‘Su Fausto la tua espressione dice Tutto.’
‘Si vede da quello che non dici che stai male’.
 ‘Direi chiarissimo Red’.
‘Mi dispiace per Fausto’.
‘Non ha avuto l’infarto?’
‘Possiamo solo ascoltarti e apprendere anche i tuoi silenzi’.
 ‘Capito, nessun altro commento, ci ha salutato  maluccio… con la sua grande classe, sarà con zio Pino Daniele.’ Scrive Loriga.
‘Perché gli amici di Fausto Mesolella sono stati esclusi?’

Mi soffermo e rifletto.
Chi ha avuto la fortuna di conoscere Fausto Mesolella sa perfettamente la sua natura umile, persona di grande sensibilità e riservatezza, uomo raro.  
Ha sempre dato molto agli altri, e ha ricevuto veramente poco o niente, soprattutto dopo la sua morte.
Come in qualsiasi situazione esiste sempre un ‘perno'. Il perno è il centro di riferimento essenziale. E’ importante perché si sviluppa un moto di rotazione intorno ad esso. Ecco, Fausto Mesolella è stato questo ‘perno-centro’ degli Avion Travel, colui che ha creato un moto di impulso vivace e improvviso. Di emozioni.  Di impressioni. Di senso.
Il suono di Fausto Mesolella nel gruppo degli Avion Travel è stato un tentativo rivoluzionario di fare musica, un passaggio da un vibrazione ad un’altra di altezza maggiore,una elevazione. 
Un tentativo ben riuscito perché tale peculiarità raggiunta con l’amica di sempre l’Insanguinata, ha reso unico nella storia della musica italiana un gruppo casertano nato negli anni Ottanta del Novecento. Nel 1998 gli Avion Travel partecipano alla 48° edizione del Festival di Sanremo nella sezione “Big” con la canzone “Dormi e sogna” che fa vincere loro il Premio della critica e della giuria di qualità. Nel 2000 vincitori al Festival di Sanremo,  con in brano “Sentimento”.
Oggi, manca quest’anima agli Avion Travel. 
Il loro impegno non è proporzionato alle aspettative. Qualche sera fa si sono esibiti al Real sito di San Leucio (Ce),la qualità è scesa agli standard commerciali, non esiste più quella ricercatezza del suono, non si vivono più quelle vibrazioni di una volta. Tutto cambia nel tempo, è vero! 
Bisognerebbe avere anche la forza di girare la pagina e non solo di seppellire chi non c’è più.
Chi ha voluto eliminare, far cadere nel dimenticatoio, un uomo e un musicista come Fausto Mesolella, che ha dato molto alla sua Terra di origine, potrebbe imbattersi, prima o poi, con l’effetto boomerang del silenzio, poiché gli amici (quelli veri) di Fausto Mesolella continueranno a farlo vivere. 
Ad Maiora.



(…) Io non voglio far altro che vivere
Tra una corda e l’altra saltando
Dentro la cassa di una viola da gamba
Voglio ascoltare le voci di fuori
Ringhio di porco voce di dama
Tamburo indio amore che chiama
E voci spezzate di cento popoli
Che dalla mia terra non voglio scacciare
Io voglio vivere, non ho altro da fare

Io non voglio che mi ricordiate
Nel trionfo, ma nella mia sera
Nelle cose che dissi tremando
In ciò che suonai con paura
Povere genti che ai menestrelli credete
Dimenticarvi di me non potrete
E io di voi scordarmi non posso
Dentro un tramonto feroce e rosso
Dentro un cielo di sangue e vino
Ascoltate come sembra il primo
L’ultimo accordo che io imparai
Io non voglio, non voglio morire
E a morire non riuscirò mai


“Quello che non voglio” dall’album CantoStefano.










  

Nessun commento:

Posta un commento