6.10.2022


presenta 

NICOLA FELICE TORCOLI 
 La rivincita della natura 


OPENING Sabato 11 Giugno, h 12-19 

(11 Giugno / 30 Settembre 2022)

Vitulano (Bn)

testo in catalogo di 

Rita Alessandra Fusco

comunicato stampa


Sarà inaugurata Sabato 11 Giugno, negli spazi di CASA TURESE arte contemporanea in via Fuschi di Sopra 64 a Vitulano (BN), la mostra personale di Nicola Felice Torcoli, artista lombardo classe 1980, presentata in catalogo da un testo di Rita Alessandra Fusco. Un evento con cui la galleria prosegue un percorso di approfondimento sulla giovane pittura italiana guardando sempre attentamente alla generazione di artisti nati negli ultimi 20 anni del secolo scorso, su cui ha focalizzato il proprio impegno ed una coerente linea progettuale. Una mostra che presenta un’ampia selezione della ricerca pittorica sviluppata dall’artista negli ultimi anni, dedicata esclusivamente al paesaggio, inteso come rivelazione della propria necessità di conciliazione col mondo naturale. Come scrive Rita Alessandra Fusco nel testo in catalogo, “Quando ho visto per la prima volta un’opera di Nicola Felice Torcoli non ho potuto fare a meno di pensare alla complessità del suo lavoro apparentemente lineare. I suoi paesaggi naturali sono reali – quindi oggettivamente soggettivi – ed irreali, perché sembrano appartenere ad un’altra dimensione. Sono paesaggi immobili, perfetti, esteriormente silenziosi; l’uomo esiste saltuariamente e quasi scompare, si perde, nella bellezza dei colori e nell’artificio del racconto. In queste tele il rapporto tra uomo e natura è distante, quasi inesistente; è come se il mondo naturale e quello umano non si appartenessero. Nei luoghi rappresentati non c’è cattiveria, non ci sono guerre, non c’è imbarbarimento e nemmeno inquinamento, tutto esiste in maniera armonica, nell’assoluto rispetto della specie e della diversità, attraverso un profondo senso di riverenza.”. E ancora, si legge più avanti, “Sono paesaggi che, indubbiamente, esprimono lo stato d’animo di un artista che riesce a ricordarci che l’arte può e deve essere anche un rifugio, un luogo sicuro dove poter rappresentare e percepire a fondo noi stessi, i pensieri, i dubbi, le paure. Non c’è bisogno di alzare la voce per poter urlare ed i lavori di Torcoli, ascoltati con attenzione, si rivelano più rumorosi di quanto si possa immaginare, perché smuovono le coscienze, perché ci ricordano quanto siamo finiti e circoscritti nei nostri costanti deliri di onnipotenza.”
Questa personale, maturata dopo circa un anno di collaborazione, avrà ulteriori sviluppi vista l’ormai certa partecipazione di Casa Turese ad Art Verona 2022, in programma dal 14 al 16 Ottobre, in una doppia personale di dialogo tra la pittura figurativa di Torcoli ed il lavoro monocromatico astratto di Paolo Laudisa.


In occasione dell’opening sarà presentato il catalogo (edizioni della galleria), la mostra resterà fruibile fino al 30 Settembre 2022. 
Per l’intera durata, la galleria adotterà tutte le misure di protezione per il contenimento dell’epidemia da COVID 19, per l’accesso allo spazio espositivo è consigliato l’utilizzo della mascherina ed il rispetto del distanziamento fisico, evitando assembramenti.

L’evento è inserito nella programmazione 2022, un anno iniziato brillantemente con la collettiva in corso presso il museo ARCOS di Benevento “LO SGUARDO DEL COLLEZIONISTA. Trent’anni d’arte contemporanea nel Sannio” a cura di Ferdinando Creta e Massimo Bignardi, riconoscimento alla lunga attività di promozione dell’arte contemporanea della famiglia De Maria che ha portato nel Sannio importanti artisti italiani ed internazionali (tra gli altri Stefano Di Stasio, Gian Marco Montesano, Enzo Esposito, Pino Deodato, Giorgio Cattani, Angelo Casciello, Peter Krawagna, Klaus Karl Mehrkens, Alessandro Bazan, Dany Vescovi). Programmazione che prevede appuntamenti di rilievo anche nei prossimi mesi, a partire da Luglio con la residenza d’artista per la realizzazione di un progetto calcografico dedicato al territorio, la già citata partecipazione ad Art Verona e la chiusura con la personale di Vincenzo Frattini in sede a Vitulano.

INFO: Tommaso De Maria cell. 333 3443684



Nicola Felice Torcoli nasce a Brescia nel 1980, vive e lavora Milano. È cresciuto in un paese delle valli bresciane, Lumezzane, dove ha maturato i suoi interessi per la pittura fin da bambino. Preso il diploma al Liceo Scientifico Sperimentale decide di proseguire i suoi studi in ambito artistico e si trasferisce a Milano per perseguire il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2005 con una tesi intitolata “Randomental, un percorso in evoluzione”. Durante gli studi ha la fortuna e l’onore di lavorare come assistente per l’artista Marco Cingolani che ne accresce la formazione inseme ai preziosi insegnamenti dei professori dell’Accademia Dany Vescovi, Leonida De Filippi, Tetzuro Shimitzu, Stefano Pizzi, Giovanni Iovane, Ken Damy, Luca Beatrice, Alberto Garuttti, Remo Salvadori, Elisabetta Longari. La sua ricerca artistica è pittorica, ma spesso ha sperimentato in campi differenti quali la fotografia e l’installazione. Il cambiamento della società che si è informatizzata e il cambiamento dell’immagine da analogica a digitale sono alcuni punti cardine della sua ricerca, che procede incessante da ormai più di vent’anni. Intorno al 2010 approda all’utilizzo di una tecnica da lui stesso definita Defrag: la deframmentazione delle tele, un modo per dipingere in libertà, creare, distruggere e ricomporre. Nello stesso tempo porta avanti simultaneamente diversi stili. La simultaneità, la possibilità, la trasformazionedell’energia; è quello che accade nella chimica dei colori e della materia sull’opera, mischiata con gli umori e le emozioni del tempo. La ricerca è un percorso in evoluzione, e nell’evoluzione spesso è l’errore ad essere creativo e la chiave della sopravvivenza. Torcoli ha bisogno di creare e ha scelto la pittura per farlo, la ritiene una fonte inesauribile di conoscenza delle cose e di se stesso, è costantemente affascinato e sorpreso dalla dalla materia e dal concetto pittorico. Ha fatto sua l’idea percepita negli anni dell’Accademia dove l’insegnamento della Pittura come forma d’Arte non è un mero tecnicismo ma un modo di concepire e reinventare la vita. Negli ultimi cinque anni è diventato padre, si è insediato stabilmente a Milano e si è dedicato alla pittura di paesaggio. Una scelta che risponde al richiamo urgente di una pacificazione con il naturale e con la natura della pittura..

Rita Alessandra Fusco nasce a Napoli nel 1985. Critica d’arte, curatrice di mostre tra Napoli, Roma, Bologna e Torino, è redattrice per la rivista “Juliet” dal 2018. Co-fondatrice da marzo 2020 del progetto/spazio critico “La nuova maniera”, ha anche partecipato, da marzo a novembre 2017, al corso N.I.C.E – New Independent Curatorial Experience, tenuto da Paratissima Torino/art fair, curando anche una mostra all’interno della manifestazione di quello stesso anno. Ha fatto parte, inoltre, della segreteria tecnica per i workshop universitari della facoltà di Architettura della Federico II di Napoli: “Pausilypon: architettura e paesaggio urbano” e “Villa Jovis” nel 2017 e nel 2018. Collabora, inoltre, con Il Laboratorio di Nola, le edizioni di Vittorio Avella e Antonio Sgambati. Tra le pubblicazioni si ricorda la partecipazione al catalogo “Lands” dell’artista Marco Abbamondi, per Rogiosi editore e il volume "L'arte in cucina" per Giorgio Mondadori editore.



3.22.2022

Pomeriggio culturale 


Astrattismo tra pittura e fotografia 
a cura di Luisa Bondoni



SABATO 26 MARZO 2022 ORE 17
Contrada carmine, 2f Brescia 
diretta Facebook 




comunicato stampa

Incontro propedeutico al concorso interno del 5 novembre a tema "Astrattismo" (b/n e colore).

Partendo dalla frase del fotografo viennese Ernst Haas, maestro del colore e del mosso creativo: "Di fatto, una foto, è una realtà che esiste. Astratto è un termine che ereditiamo dalla pittura per comodità", Luisa Bondoni ci guiderà attraverso esempi tratti dalla storia dell'arte e della fotografia, sia passata che contemporanea, nella comprensione di cosa oggi intendiamo per fotografia astratta.

3.08.2022

INAUGURAZIONE MOSTRE SABATO 
12 MARZO 2022 ORE 17 
C.DA CARMINE, 2F BRESCIA







LA HABANA. LA PERLA E L’OMBRA 
FOTOGRAFIE DI CLAUDIO MAINARDI

comunicato stampa

Capitai per la prima volta all’Avana nel 2001. Dovevo realizzare una serie di immagini per una pubblicità. Fu subito grande amore e magica attrazione per queste atmosfere pigre, dove, scrisse Hemingway, “la polvere regna da quattrocento anni”. In questo grande palcoscenico dove si rappresenta la vita, con scenografie fatte da vecchie architetture fatiscenti e strade disseminate di buche, ho respirato un’atmosfera spavalda , sensuale e densa di grande umanità. Decisi di ritornare al più presto con la mia affezionata Leica M6 per realizzare un reportage in bianco e nero cercando di raccontare con stile realistico e con occhi di viaggiatore questa affascinante città . In questi luoghi non mi sono mai sentito estraneo, mi piaceva essere mattiniero, vagabondare per la città, mischiarmi fra la gente, ascoltare, osservare, fissando in frazioni di secondo attimi fuggenti e frammenti di vita quotidiana ispirandomi a un grande maestro della fotografia, Henri Cartier Bresson che in un suo saggio scrisse: “Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realta che fugge: in quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale. Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore”. L’Avana è musica, nelle strade, nei cortili, nelle case, nelle piazze, nei teatri, di giorno e di notte, non c’è altro posto al mondo dove la musica non sia cosi travolgente, solare e passionale, è come un acquazzone tropicale, una cascata di gioia, di ritmo e sensualità. All’Avana tutto è meticcio e l’interazione fra spagnoli e africani ha dato origine ad una fertile base culturale dove letteratura, musica, cinema e pittura hanno trovato una sua particolare espressione, un punto di riferimento per tutto il latinoamerica. Ho fotografato all’Habana Vieja, cuore coloniale della città, dove è in atto un vasto programma di restauro e recupero dei vecchi palazzi malandati , in Centro Habana, il quartiere più densamente popolato, dove abbondano edifici in demolizione, pericolanti, e puntellati con travi di legno improvvisati , al Vedado, la parte più moderna e cosmopolita, che ospita vecchie ville con ampi giardini, musei, gallerie, centri commerciali e grandi alberghi e nella periferia a Coijmar, Casablanca, Regla e Plajas del Este, ma è il Malecòn, il sinuoso lungomare dell’Avana, quello che più mi ha attirato, al tramonto i toni caldi dell’arancio avvolgono scene di vita cittadina, coppie di innamorati amoreggiano, altri suonano o ballano, altri bevono in allegria, donne passeggiano ancheggiando in abiti attillati e turisti frettolosi rincorrono un’avventura cubana. L’Avana è rimasta profondamente nel mio cuore ed è una di quelle città dove andrei a vivere per un po’ di tempo, mi piace Cojimar, un piccolo paese di pescatori che dista pochi chilometri dal centro, è un posto tranquillo sull’oceano dove le palme si stagliano su un cielo senza fine e indescrivibili tramonti ti tolgono il fiato. Quando sono da quelle parti vado spesso a trovare il mio caro amico Alex, la sua bella casa si trova proprio di fronte all’oceano ed è un piacere unico starsene seduti in terrazza a parlare di tutto e di niente, ascoltando buona musica e sorseggiando una Bucanero ghiacciata. Ringrazio di cuore gli habaneros che sono stati i veri artefici di questo lavoro. Questo mio diario fotografico è una testimonianza e un omaggio a una città e alla sua gente che nonostante tutte le avversità affronta le difficoltà quotidiane con il sorriso sulle labbra.


BIOGRAFIA.

Claudio Mainardi
Nasce a Venezia. Dalla fine degli anni sessanta intraprende l’attività di fotografo nel campo dell’architettura e dell’arte, in seguito poi si specializza nella moda e pubblicità. 
Nei primi anni ottanta ha curato per un artista italiano la parte fotografica di due pubblicazioni: “Insania” e “Divergenze Parallele”. Opera in campo cinematografico partecipando nel 1983 come direttore della fotografia al lungometraggio “Divergenze Parallele” presentato poi alla XL Biennale del Cinema di Venezia nella sezione De Sica. 
Dal 1994 al 2001 è docente di fotografia di moda presso l’istituto ISFAV di Padova. Nel 1997 nel Piano Nobile del Caffè Pedrocchi di Padova ha presentato una personale con il titolo “Donne e diamanti. Un tributo alla bellezza”, una rassegna di 40 ritratti in bianco e nero dove figuravano le più belle creazioni di una nota gioielleria italiana. Nel 1998, nella Galleria Civica a Padova ha esposto nella mostra “Frammenti di Moda”. La rassegna si sviluppava in un percorso attraverso il quale si potevano osservare trent’anni di storia del costume e della moda attraverso gli scatti realizzati dai primi anni 70 a oggi. 
Negli anni 2004 e 2005, presso l’Università Cà Foscari di Venezia, ha tenuto alcune conferenze. Dal 2002 al 2016, in varie sessioni, ha realizzato un reportage fotografico in bianco e nero all’Avana/Cuba per la pubblicazione del libro fotografico “La Habana, la perla e l’ombra” (edizioni Vianello Libri). 
Negli anni 2014 e 2016 il lavoro è stato presentato in due mostre: una nel 2014 presso la Galleria Cavour di Padova e l’altra a Lignano Sabbiadoro presso La Terrazza a Mare. 
Negli anni 2017/18 ha partecipato come fotografo di scena alla produzione del film “On My Shoulders” del regista Antonello Belluco. 
Attualmente è docente all’Istituto ISFAV di Padova dove insegna fotografia di moda e lavora a vari progetti fra cui un reportage sulle cerimonie religiose ortodosse in Grecia e sul lavoro dell’uomo nel mondo rurale. Dal 1978 vive a Padova.

1.14.2022


Prorogata la mostra di 

Shōzō Shimamoto 
fino al 1° maggio 2022

Foligno 

Centro Italiano Arte Contemporanea (CIAC) 


comunicato stampa

La mostra è una suggestiva retrospettiva dedicata al Maestro giapponese: dalle prime opere con il gruppo Gutai alle esplosioni di colore dei lavori realizzati in Italia.

Il successo di presenze in questi mesi e la grande richiesta di poterla ancora visitare siglano la proroga della mostra al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno.



L'ampia retrospettiva “Shōzō Shimamoto. Grandi Opere" resterà visitabile fino a domenica 1° maggio 2022. L’esposizione ha registrato già oltre 2000 visitatori ed è stata scenario anche di eventi collaterali e attività per famiglie. Il suggestivo percorso al CIAC, curato da Italo Tomassoni, presenta la produzione del Maestro giapponese Shōzō Shimamoto: dalle prime opere con il gruppo Gutai alle esplosioni di colore dei lavori realizzati in Italia.

La retrospettiva, progetto espositivo della Fondazione Morra di Napoli, voluto e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con il supporto tecnico, logistico e organizzativo dell’Associazione Shōzō Shimamoto, intende evidenziare la grandezza della superficie pittorica su cui l’artista ha sempre agito, rendendo la dimensione dell’opera elemento che non ne costituisce la totale pienezza, ma confine da superare, a favore di una sempre più ampia visione della dirompente materialità. Da sempre nell’opera del Maestro giapponese la dimensione è considerata un punto di vista altro, l’opera si compone ad una distanza tale che tra cielo e terra il suo gesto artistico trova una connessione che va oltre il tempo e lo spazio.

           

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Umberto Nazzareno Tonti:

“Siamo molto soddisfatti dell’andamento di questa mostra d’arte, un successo importante per la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, per il polo museale CIAC e frutto della preziosa sinergia con la Fondazione Morra che ringraziamo per aver rinnovato la disponibilità ad estendere il prestito. 

Riscontriamo la presenza di un pubblico variegato di ogni età e proveniente da tutta Italia; un interesse che abbiamo potuto apprezzare anche a livello di comunicazione con tante riviste di settore e i quotidiani che hanno dedicato ampie recensioni alla mostra e al progetto culturale.

La proroga ci permetterà anche di poter presentare adeguatamente, emergenza sanitaria permettendo, il catalogo di mostra in via di definizione.


Con l’occasione, vogliamo evidenziare che sono stati molto partecipati anche gli eventi collaterali all’interno della mostra: i focus di approfondimento organizzati dal gestore del polo museale Maggioli Cultura, i percorsi didattici per bambini del progetto “Innesti Lab, connessioni tra arte e digitale al museo”, promossi dalla Fondazione Carifol e curati dalla Cooperativa Densa nonché il concerto "Il tempo del sogno - L’altro Novecento tra cinema e opera lirica” con le musiche di UmbriaEnsemble organizzato sempre dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.”




Per informazioni sulla mostra: tel. 0742.340090 – e-mail

ciacfoligno@gmail.com


12.25.2021


L o v e r 

di Savio Vurchio 









di Esterina Pacelli



Dopo il successo di All Together Now, terza edizione 2020, Savio Vurchio riparte con la pubblicazione del suo nuovo album Lover.

È una raccolta di brani di artisti internazionali, Marvin Gaye, John Lennon, Jamens Brown, Sembello Michael, ma il cantante omaggia anche la musica italiana scegliendo due grandi musicisti: Pino Daniele e Fausto Mesolella.

Il brano ‘Na Stella scritto da Fausto Mesolella per GianMaria Testa, racconta il vissuto di una donna, l’amore e la speranza di ritornare ad amare.

Savio in compagnia di Nunzia Carrozza, Special Guest, celebrano il ricordo di un musicista troppe volte dimenticato, interpretando in modo straordinario un brano dalle mille vibrazioni.



  

                                              https://www.youtube.com/watch?v=7l8KW4ZKUSA



'Na stella guarda o mare 

 Cull'uocchie chiare chiare 

S'interroga si o core 

 'Ppe colpa 'e nu dolore 

 Se po' cchù nammurà 


'Na stella guarda 'a luna
Cull'uocchie de guagliune
S'interroga si ammore
È fantasia d'o core

E si nu juorno turnarrà


Stella, stella d'o mare
Quante jurnate amare
L'ammore fa passà
Stella, stella


E proprio mentre 'a guardo
Senza farme vedè
M'accorgo che 'o dispietto
Le chiude o core 'mpietto
Pe' nun se fa guardà


E proprio mentre pensa
Senza se fà vedè
S'accorge che dimpetto
Areto a n'ato cielo
Già se sta annammurà


Stella, stella d'o mare
Quante jurnate amare
L'ammore fa passà
Stella, stella d'o mare.

Fausto Mesolella



Savio è accompagnato da Peppe Fortunato al piano e tastiera, Pino Mazzarano alla chitarra, Pierpaolo “Cipo” Giandomenico al basso, Mimmo Campanale alla batteria, Michele Ciavarella alle percussioni, Gianni Binetti  al sax, Diosvany Hernandez Marino alla tromba. 

La presenza di ospiti speciali: Nunzia Carrozza, Mario Rossini e Roberta Gentile.






 




10.28.2021




LOSER o LOVER

 il nuovo album di Savio Vurchio







dal 29 Ottobre 
sulle principali piattaforme digitali


comunicato stampa

Loser o Lover? A volte coincidono, a volte si alternano. 
L’importante è che l’amore sia presente in ogni cosa. Come nel nuovo lavoro discografico di Savio Vurchio, che ambigua il titolo in un gioco di parole loser/lover, appunto.

Savio è un artista pugliese amato e seguito dal grande pubblico che l’ha conosciuto ed apprezzato sia nei teatri e piazze italiane che nelle trasmissioni televisive Re per una Notte, The Voice e soprattutto All Together Now, il programma di canale 5 condotto da Michelle Hunziker dove Savio è salito sul podio , classificandosi al terzo posto.

Lo spettacolo di Savio è un viaggio attraverso tutte le voci e le influenze musicali che lo hanno avvolto e contaminato musicalmente: su tutti Luther Vandross. Dal soul al blues passando per Burt Bacharach, Stevie Wonder, Ray Charles, Sam Cooke, James Taylor e l’amatissimo Pino Daniele.

La storica band con cui si accompagna da anni è composta da Beppe Fortunato(tastiere&piano), Pino Mazzarano(chitarre), Mimmo Campanale(batteria) , e Pierpaolo Giandomenico detto “Cipo”(basso).

Nell’ultimo disco in uscita il 29 ottobre tanto gli omaggi e gli ospiti, da Mario Rosini a Roberta Gentile, fino a Nunzia “Bi”Carrozza con cui ha duettato in un capolavoro scritto da Fausto Mesolella, simbolo della città di Caserta, per il cantautore Gianmaria Testa.



10.15.2021


L’anima non cresce più


Guido Pecci




Opening 
  giovedì 21 ottobre, ore 18.00
                                                            21 ottobre – 14 novembre 2021

Galleria La Nica 
 Roma


comunicato stampa


Giovedì 21 ottobre 2021 alle ore 18.00 verrà inaugurata alla Galleria La Nica di Roma, sita in via dei Banchi Nuovi 22, la mostra L’anima non cresce più, personale dell’artista Guido Pecci, che prenderà parte alla sesta edizione della Rome Art Week, la settimana dell’arte contemporanea della Capitale.
Il titolo dell’esposizione L’anima non cresce più, frase riportata dall’artista in una delle opere in mostra, riprende altresì un verso della poesia Il pianto della scavatrice scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1957 e contenuta ne Le Ceneri di Gramsci, una delle più belle raccolte del Novecento italiano. 
In questo verso, pregno di significato, è racchiusa la chiave di lettura dell’intero ciclo di opere inedite che vogliono indagare il rapporto tra parola e segno pittorico, poesia e pittura, a partire dalla figura di Pier Paolo Pasolini.

Guido Pecci (1975), nato ad Alatri ma romano d’adozione, ha sempre posto al centro della sua ricerca artistica il segno, la parola, la memoria, il corpo; questi elementi mutuati dal suo lavoro precedente permettono all’artista di maturare ne L’anima non cresce più nuove istanze e di approdare a nuove soluzioni.
Da considerarsi come un ciclo autoconclusivo, le 17 opere inedite che compongono la mostra rappresentano una narrazione sedimentata a lungo e dagli esiti volutamente frammentati, frutto di un continuo movimento mnemonico. Sulla superficie pittorica riaffiorano dalle profondità, spesso nere come la pece, parole ed immagini, tracce, testimonianze che con-fondono il vissuto di Pasolini con quello di Guido Pecci. Come in un’arena di sovrapposizioni e stratificazioni, nello spazio-quadro dell’artista si svolge in realtà un fitto dialogo tra sé e l’altro sé, nella spasmodica ricerca di una dimensione poetica nella quale vengano a coincidere le posizioni dell’uomo e dell’artista.

L’anima non cresce più, a cura di Cristina Liscaio e Maria Vittoria Marchetta, sarà fruibile dal 21 ottobre al 14 novembre 2021. Il catalogo sarà edito da Grafiche Turato.




L'opening si terrà giovedì 21ottobre 2021 dalle ore 18.00 nel rispetto delle attuali norme riguardo l'emergenza COVID-19.

Info galleria
Francesca Valeria Scazzocchio | Relazioni Esterne & Innovazione
Tel. 3407930747 | francesca@gallerialanica.it
| www.gallerialanica.it


Galleria La Nica
P.I. 14738111005 – CCIAA n. 1542306 Roma
Via dei Banchi Nuovi 22 – info@gallerialanica.it – www.gallerialanica.it