12.19.2016


NESSUNO E' NATO LIBERO 

IL PRIMO SUCCESSO DI ADRIANA DELL'AMICO



Intervista di Esterina Pacelli

Adriana Dell’Amico è al suo primo esordio come scrittrice. Nessuno è nato libero, edito dalla piccola casa editrice EdizioniMelagrana, affronta in chiave religioso il Libero Arbitrio dell’essere umano. 
La tesi principale è la libertà dell’uomo sull'essenza e sull'esistenza, le cui riflessioni invitano ad un crescere civile in una società martoriata da eventi negativi. Tutto è permesso, forse fin troppo, perdendo il buon senso e invadendo la libertà altrui, si corre sempre più verso modelli sociali imposti dalla globalizzazione allontanandosi delle proprie radici.
Il protagonista don Nicola ripercorre il suo cinquantennale sacerdozio ricordando le diverse vicissitudini del suo quotidiano, nell'ultimo anno della sua vita fa una valutazione, ripercorrendo le storie di donne e di uomini della sua comunità.

Che  cosa ha spinto, ad Adriana Dell’Amico, a scrivere questo libro?
L’idea di scrivere questo libro è nata dal bisogno che vedo di amore nella gente. Ho cercato di trattare l’amore partendo dal concetto di libertà. Noi non nasciamo liberi e anche durante la nostra vita non lo siamo. Restiamo legati a catene, a preconcetti che ci sono stati inculcati dalla nostra famiglia, dalla società. L’unico modo per essere veramente liberi è amare. Amare nonostante i nostri limiti e le nostre imperfezioni e amare gli altri profondamente per ciò che sono.

Vivere con uno zio prete, ha influenzato le sue scelte di vita?
Vivere con uno zio prete per me è stato un grande dono. Mio zio mi ha insegnato ad amare Cristo, ma ciò non ha influenzato il mio percorso di vita. Ha posto le basi della mia fede e con queste basi sono stata sicuramente più forte nel camminare nel mondo.

Che cos'è la libertà e fino a che punto si desidera veramente essere liberi?
La libertà vera si ottiene solo attraverso il rispetto di se stessi e degli altri. L’unico metro è l’amore.

Marco muore a diciotto anni, avrebbe potuto scegliere una vita semplice, invece, ha sfidato con la sua ingenuità il dio denaro. Quante volte bisogna morire, prima di iniziare a vivere sul serio e capire il reale senso della vita?
Per capire il senso autentico della vita bisogna morire infinite volte e rinascere altrettante infinite volte. E’ attraverso le prove dure della vita che la nostra anima e la nostra mente si fortifica ed è in grado di andare avanti.

Cosa è auspicabile, in un momento così drammatico dove le guerre, omicidi, femminicidio, emigrazione ed immigrazione rendono difficile il vivere quotidiano, una società basata sul principio dell’Amore e del bene comune, giacché la parola Amore è contaminata da molteplici significati ed è principio di responsabilità, oppure, considerando che lei è un avvocato, uno Stato fondato esclusivamente su leggi giuridiche?
Le  leggi giuridiche dello stato non sono in grado di curare i mali dell’anima. Ciascuno di noi dovrebbe imparare a seguire un principio di etica e di morale collettiva. Per far ciò sarebbe semplice considerare due concetti: quello della responsabilità, vale a dire, il rispetto nei confronti dell’altro e quello della solidarietà cioè nell'aiuto dell’altro.

Nessuno è nato libero, è stato pubblicato a Maggio 2016 dalla piccola casa editrice EdizioniMelagrana, in soli sei mesi  è già alla terza ristampa. E’ stato presentato a Milano, a Roma, a Bologna alla Mondadori, a Firenze, a Napoli, a Caserta, a Capua, a Castelvenere e in tanti altri luoghi. In programma altre città e tra queste anche Cortina d'Ampezzo. Un viaggio continuo tra Nord e Sud, ma quale è stato il maggior riscontro che ha avuto durante la presentazione del suo libro nelle diverse zone d’Italia?
Le tante persone che ho incontrato in questi mesi girando l’Italia, mi dicevano sempre la stessa cosa. Che questo libro aveva “toccato“ il loro cuore. Ecco, questo era il mio obiettivo: produrre un’emozione forte.

Era preparata a questo successo?
Non ero assolutamente preparata a questo successo. Ma ho capito che in una società come la nostra, dove la vita ormai è priva di contenuti e di valori, l’uomo vuole ritornare a Dio, vuole ritornare ai valori primari.

Il suo prossimo lavoro? 
Da circa due mesi sto scrivendo il mio prossimo libro. Analizzo sempre l’animo umano.



Adriana Dell’Amico è nata a Caserta nel 1975. Ha studiato Giurisprudenza alla Seconda Università di Napoli Federico II ed è un Avvocato esperto in diritto dei minori e diritto di famiglia. Nel 2004 ha costituito una Cooperativa Sociale e una Comunità per minori dell’area penale. Fin dall'infanzia ha mostrato un’innata propensione alla poesia, vincendo molti concorsi. Viene definita come un’autrice che sussurra forti emozioni attraverso versi leggiadri e al contempo profondi, investigando in maniera innovativa temi e dimensioni solo lambiti da altri autori.Le forti tematiche scelte e il modus narrandi ispirano partecipazione del lettore e impongono la continuazione della lettura.Il libro Nessuno è nato libero è la sua prima sfida da scrittrice. In esso si esamina la persona e l’animo umano riprendendo e estrapolando concetti propri del personalismo francese.


Ringrazio Adriana Dell'Amico per il materiale fotografico e per aver reso possibile questa intervista



12.14.2016


comunicato stampa - RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO





Sabato 17 dicembre 2016 alle ore 18,00 presso l’Hotel La Piana di Amorosi (BN), nell'ambito della rassegna ArtePiana a cura del direttore artistico Ferdinando Creta, sarà inaugurata la mostra GENIUS LOCI, personale di pittura dell’artista sannita Andrea Petrone.

Arte Piana è una rassegna d’arte che da più di 15 anni crea cultura nel territorio sannita e nella valle telesina. Nasce da un’intuizione di Antonio Di Chiara e dei suoi figli, proprietari dell’Hotel La Piana di Amorosi (BN), che vollero farsi promotori d’arte con l’intento di diffonderne la conoscenza partendo da un’ottica nuova e alquanto insolita per quegli anni: l’arte che si muove verso un particolare ambito territoriale offrendosi al pubblico in uno spazio altro dalla tradizione che la vuole collocata in musei, gallerie o sale istituzionali. L’esposizione prende corpo così in un contesto dove gli usi sociali e culturali si combinano, estraneo ad ogni sorta di formalismo ma piuttosto frutto di un moderno mecenatismo. Una tale interpretazione consente all’espressione artistica di diversificarsi nei temi e nelle impostazioni acquisendo un potere comunicativo in grado di raggiungere un pubblico sempre più ampio.

Andrea Petrone interviene negli spazi dell’Hotel La Piana con le opere più significative della sua produzione artistica, con i lavori che tracciano in modo inequivocabile il suo percorso di ricerca. In piena autonomia tematica tira fuori una serie di ritratti di personaggi sia del mondo dello spettacolo che del mondo dell’arte, che riprende, con la sua immediatezza pittorica, in espressioni se non sempre studiate, comunque colte nell'essenza caratterizzante dei personaggi.
Dopo Toutcourtotò, dedicata interamente al grande comico napoletano, Petrone, pur mostrando forte interesse a personaggi contemporanei del mondo dello spettacolo, non abbandona il suo repertorio su Totò. Con la serie di mostre dal titolo Genius Loci continua a dedicare all'artista napoletano, “intramontabile maestro della risata”, buona parte della sua ricerca iconografica, muovendosi con la semplicità di chi è artista a tutto tondo. Petrone nelle varie edizioni di Genius Loci, come New York o Capri, in una sorta di gioco delle parti, il pittore diventa attore e viceversa. Sì, perché Petrone nella sua pittura è soprattutto attore: è capocomico, nell’accezione ottocentesca della Commedia dell’Arte, traduce in pittura il copione da inscenare scelto. Maria Campitelli scrive che “alla comicità insita in Totò si aggiunge quella di Petrone... con le maschere espressive di volta in volta rinnovate, tratte dal suo inesauribile inventario umano”: da Totò a Dalì e Andy Warhol, da Picasso a Marilyn Monroe, da Troisi a Servillo, da Fiorello a Lucio Dalla , attraverso una lettura attenta e profonda e solo apparentemente superficiale. Fa bene Goffredo Fofi ad affermare che nelle fantasie pittoriche di Andrea Petrone ci sono molti Totò, il superficiale e il profondo, il banale e l'insolito, il pesante e il leggero, l'antico e anche il postumo: un Totò ambiguo, come era Totò-principe e guitto, povero e ricco, ma mai caporale.



Andrea Petrone nasce a Napoli nel 1952 e vive a San Giorgio la Molara (Bn), figlio del pittore Mario Petrone e della poetessa Chiara Luciani, è nipote di uno dei più noti ed importanti poeti dialettali abruzzesi, Alfredo Luciani, scomparso nel 1968, al quale Gabriele D’Annunzio nel 1910 dedicò una lettera di presentazione per l’editore Carabba: “… sono ancora commosso dalla poesia fresca e vivida di Alfredo Luciani, che qui mi ha recitato alcuni de’ suoi mirabili sonetti.”. E’ nipote di secondo grado di Tommaso Cascella fratello di Michele, nel cui studio pescarese, ancora fanciullo, inizia a sperimentare il linguaggio dell’arte. L’artista ha dipinto diverse opere dedicate a personaggi del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo, tra cui ricordiamo quelle dedicate a Massimo Troisi, Padre Pio, Maradona, Edoardo De Filippo, Salvador Dalì, Andy Warhol, Marilyn Monroe, Jeef Koons e Cicciolina, Dario Fo e Lucio Dalla a cui, durante la visita alla mostra su Picasso e Chagall, ospitata nel nuovo Museo d’Arte Vittoria Colonna di Pescara, l’artista ha donato la fotografia del quadro che lo raffigurava. Ha realizzato una tombola d’artista, “Morfè chiste so’ nummere!” in cui nelle tradizionali 90 caselle, sono ritratti personaggi del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. Sue opere sono apparse in Rai Uno alla trasmissione Uno Mattina in più occasioni. Hanno scritto di lui: Maria Campitelli, Edoardo Di Mauro, Maurizio Vitiello, Antonio Petrilli, Goffredo Fofi, Liliana De Curtis, Roberto Benigni, Barbara Tosi, Marco Di Mauro, Lucrezia De Domizio, Nico de Vincentis, Lucio Dalla, Giovanna Coppa, Peppe Barra, Jean Noel Schifano, Giorgio Carlo Nista, Roberto De Simone, Carmine Nardone, Philippe Daverio, Gherardo Frassa, Nazareno Orlando, Enrico Crispolti, Lawrence Auriana, Enrico Grezzi, Franco Di Mare, Giulio Ciavoliello, Janus, Carlo Falato, Aniello Cimitile, Antonio De Lucia, Patrizia Calce.


comunicato stampa - RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO






PAOLO BINI 
LEFT BEHIND
A cura di Luca Beatrice
Retrostanze del Settecento – Reggia di Caserta

Inaugurazione domenica 18 dicembre 2016 - ore 17.00

Dopo la mostra personale alla Everard Read Gallery di Cape Town(Sudafrica) e dopo aver vinto la XVII edizione del Premio Cairo a Palazzo Reale di Milano, l'artista Paolo Bini (Battipaglia, Salerno, 1984) su invito della Direzione Generale della Reggia di Caserta, in collaborazione con la galleria Nicola Pedana di Caserta e sotto il Matronato della Fondazione Donna Regina Museo MADRE di Napoli, realizzerà una mostra personale presso le stesse sale che fino a qualche mese fa hanno ospitato la prestigiosa Collezione TerraeMotus.
La mostra dal titolo "Left Behind", a cura di Luca Beatrice (curatore del Padiglione Italia, Biennale di Venezia 2009), si terrà in quattro ambienti differenti delle Retrostanze del Settecento, al primo piano della Reggia.
Si tratta di un’esposizione site-specific. Nelle quattro sale in cui si divide saranno allestite le differenti opere che Bini ha progettato appositamente per gli spazi. Nella prima stanza l'artista ha realizzato mediante i refusi delle sue strisce tre grandi dipinti in acrilico su tela. Nel secondo ambiente viene presentata una serie di opere pittoriche monocromatiche in acrilico su nastro di carta su tela, tecnica singolare di Bini, che comporranno una grande costellazione con evidenti richiami al modus operandi di allestire le quadrerie borboniche. Nella terza e nella quarta stanza Paolo Bini ha ideato due opere a carattere ambientale, "Paradise box", già presentata alla recente Art Verona | Project Art Fair, e un wall painting in un serrato dialogo con gli affreschi della volta.
La mostra, corredata dal volume monografico a cura di Luca Beatrice, sarà visitabile fino al 18 gennaio 2017. Nel catalogo i testi di Luca Beatrice, Andrea Viliani e Arianna Baldoni.









BREVE NOTA BIOGRAFICA Paolo Bini (Battipaglia, Salerno, 1984). Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli al Dipartimento di Scenografia, ha studiato con Massimo Bignardi e Salvatore Michelino. Nel 2007 è stato Assistente dello Scenografo Gerardo Viggiano presso il Cinespettacolo della Grancia a Brindisi di Montagna, l’esperienza nel campo della scenografia ha contribuito ed ancora oggi contribuisce, talvolta, alla “messa in scena” delle sue opere. Nel 2008 dopo la mostra “Casellari della Memoria” presso l’Università di Siena, Palazzo San Galgano, una sua opera entra nella Collezione d’arte contemporanea della Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena, mentre l’anno seguente un suo lavoro entra a far parte della Collezione permanente del Museo – FRAC, Baronissi. Nel 2010 tiene prima una mostra personale presso Museo Palazzo Bianco, Genova e successivamente partecipa alla Residenza Artistica presso il Grad Kultural Center di Belgrado a cura di Componibile62 e lavora per un periodo all’Avana grazie ad un progetto a cura del Centro Di Sarro, Roma, in questa occasione espone per la XIII Settimana della Cultura e della Lingua Italiana presso il Museo San Francisco de Asìs della capitale cubana. Questi due viaggi segnano profondamente l’assetto evolutivo nell’esperienza artistica di Bini in dialogo, con il suo lavoro, su tematiche come la dissolvenza e l’atmosfera. Nel 2013 è il primo artista ad inaugurare la Residenza ARP, invenzione del Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro a Cape Town, in quell’occasione tiene una personale dal trasognato titolo “Brink of the Ocean” presso Provenance House a Cape Town. Nel 2014 tiene prima una personale presso Museo Casa Ludovico Ariosto a Ferrara poi una doppia personale con Donald Baechler presso la galleria Pedana di Caserta e successivamente presenta un opera site-specific presso la Fondazione Donna Regina - Museo MADRE di Napoli. Nel 2015 entra a far parte della Presidential Collection of Public Works, Cape Town e della Leuu Collection, Franschhoek. L’anno successivo tiene la sua seconda personale in Sudafrica presso la Everard Read gallery; nello stesso anno un suo dipinto è entrato a far parte della Collezione Permanente del Museo MADRE di Napoli e vince la XVII Edizione del Premio Cairo. Vive e lavora a Battipaglia, Salerno.

11.09.2016


presentazione del volume

CAYLUS e LA RISCOPERTA DELLA PITTURA ANTICA




"Sessantacinque acquarelli di Pietro Santi Bartoli eseguiti per Luigi XIV vengono trafugati dal Cabinet du Roi dal chirurgo del potente ministro Louvois, e ritrovati in parte sessant’anni dopo dal conte di Caylus a Parigi. Da queste vicende nasce il “Recueil de peintures antiques”, il primo libro a colori sulla pittura antica, che avrà un’influenza determinante sulle pubblicazioni del secondo Settecento e sulla nascita del Neoclassicismo."




di Esterina Pacelli



Nel suggestivo Museo Archeologico Nazionale di Napoli, giovedì 10 novembre alle ore 17:00 sarà presentato il volume CAYLUS E LA SCOPERTA DELLA PITTURA ANTICA attraverso gli acquerelli di Pietro Santi Bartoli per Luigi XIV - Genesi del primo libro di storia dell’arte a colori. 




"Il Recueil de peintures antiques, uscito a Parigi tra il 1757 e il 1760, rappresenta una pietra miliare nello studio della pittura antica nel XVIII secolo; nonostante il successo della pubblicazione presso i contemporanei, che ebbero a definirlo “le livre d’antiquités le plus singulier qui paraitra jamais” (Ch. Le Beau), rimane ancora oggi una delle opere meno note di Caylus. 
Dopo aver rinvenuto a Parigi trentatré acquarelli di Pietro Santi Bartoli, Caylus li fece incidere al tratto e acquarellare in trenta esemplari, che, per la prima volta, sono stati in gran parte rintracciati dagli autori del libro. Si propone qui una rilettura del Recueil e della sua fortuna attraverso l’esame della corrispondenza di Caylus – e dei suoi collaboratori Mariette e Barthélemy – con gli amici italiani padre Paciaudi e monsignor Bottari, corrispondenza che ha permesso di conoscere più da vicino la storia dell’edizione, la sua distribuzione, la sua fortuna presso i contemporanei. 
I bellissimi acquarelli di Bartoli ritrovati da Caylus sono oggi conservati nella Bibliothèque nationale de France, rilegati nel manoscritto che Caylus donò a Luigi XV nel 1764. A questi sono da aggiungere i trentadue esemplari del Royal Institute of British Architects di Londra che appartenevano in origine ad un’unica serie, acquistata dall’Accademia di Francia a Roma per conto di Luigi XIV tra il 1685 e il 1694, come si è potuto accertare, sulla base della documentazione archivistica reperita a Parigi. I sessantacinque acquarelli di Bartoli, che riproducono affreschi antichi rinvenuti nelle vigne della Roma tardobarocca, riuniti insieme in questo libro, sono pubblicati per la prima volta a colori e analizzati in base al contesto archeologico di provenienza, in una sintesi che attraversa due secoli fondamentali per lo studio della pittura antica."

L'argomento sarà discusso nel corso della presentazione del volume CAYLUS E LA SCOPERTA DELLA PITTURA ANTICA a cura di Erminia Gentile Ortona e Mirco Modolo.
Introduce Paolo Giulieri direttore del MANN, intervengono Giulia Fusconi, Federico Rausa e Valeria Sampaolo.
Saranno presenti gli autori.





CAYLUS E LA SCOPERTA DELLA PITTURA ANTICA
a cura di  Erminia Gentile Ortona e Mirco Modolo,
De Luca Editore d'Arte, 2016
formato 21 x 29,7, 
brossura pp. 280; 79 col., 197 b/n 2016













ERMINIA GENTILE ORTONA si è specializzata nello studio dell’Antico nell’arte italiana,con particolare riguardo per la pittura del Settecento romano. Ha scritto saggi sulle pitture delle Terme di Tito, sulla Villa Albani, sull’influenza della pittura antica nell’ambiente del Cardinale Alessandro Albani, su Felice Giani. Nei molti anni, trascorsi all’estero ha svolto attività di catalogazione e tutela dei beni artistici nelle ambasciate di Lisbona, Teheran e Parigi, culminata col volume L’Ambasciata d’Italia a Parigi. Hotel de La Rochefoucauld Doudeauville (2009). 


MIRCO MODOLO è archeologo, archivista e studioso di cultura antiquaria della Roma del XVII secolo. Dottore di ricerca con una tesi sulla fortuna della pittura antica tra Sei e Settecento (Università “Roma Tre”), si è diplomato presso la Scuola biennale di Paleografia, Archivistica e Diplomatica dell’Archivio Segreto Vaticano. Nelle sue pubblicazioni si è interessato prevalentemente dei disegni dall’antico sia come strumento di indagine del contesto erudito che li ha prodotti, sia come chiave per la ricostruzione archeologica. Ha analizzato gli acquarelli di Pietro Santi e Francesco Bartoli della collezione Topham di Eton e della collezione Coke di Holkham Hall nei cataloghi delle mostre “Paper Palaces” (Eton 2013) e “Seduzione Etrusca” (Cortona 2014).






10.14.2016



A.M.A.C.I. GIORNATA DEL CONTEMPORANEO


Sabato 15 Ottobre, Vitulano (Bn)


di Esterina Pacelli






FAGUS. Territorio in crescita, in occasione della 12.a Giornata del Contemporaneo promossa dall'A.M.A.C.I. - Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani - presenta l'artista salernitano Dino Vincenzo Patroni, presso la sala comunale in piazza della SS.ma Trinità, alla presenza delle autorità locali.
Patroni,proporrà al pubblico una sua opera La bicicletta di un giovane artista scaramantico.
La sculto-pittura, dopo la mostra di sabato 15 e domenica 16 ottobre, entrerà a far parte della prestigiosa collezione d'arte permanente della Pinacoteca Civica d'Arte Contemporanea 
https://www.facebook.com/fagusvitulano.it/videos/1660630217600216/



Dino Vincenzo Patroni, è pittore, scultore, medaglista e ceramista. Allievo di Giuseppe Capogrossi durante l'Accademia di Belle Arti di Napoli ma anche di Giovanni Brancaccio e Antonio Venditti. Patroni, durante il suo soggiorno napoletano, entra in contatto con gli intellettuali Domenico Rea, Michele Prisco, Ugo Piscopo e tanti altri attivi nell'ambito culturale partenopeo della seconda metà del NovecentoFiglio d'arte, Patrone dopo una lunga ricerca artistica, arriva ad un linguaggio "stilizzato",riducendo all'essenziale le linee e conferendo alle opere la sintesi di un libero movimento. Ha lavorato tra Napoli, Vicenza, Panevezys (Lituania) e Monreale.
Oggi, vive e lavora a Maratea (Pz)




La Pinacoteca Civica d'Arte Contemporanea di Vitulano è visibile tutte le domeniche dalle ore 10.30 alle ore 12.30, con la presenza di Tommaso de Maria, socio fondatore dell'associazione FAGUS. Territorio in crescita ed esperto d'arte contemporanea.



Ingresso libero
Per informazioni
info@fagusvitulano.it
http://www.fagusvitulano.it



10.13.2016

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO comunicato stampa


PER UNA COLLEZIONE FONOGRAFICA EUROPEA IL CONTRIBUTO ITALIANO AL PROGETTO EUROPEANA SOUNDS (2014-2017)

Evento organizzato nell’ambito del progetto europeo Europeana Sounds
 da 
Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) 
Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ICBSA) 

24 ottobre 2016 

Auditorium dell’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi Palazzo Mattei di Giove, via Michelangelo Caetani, 32 Roma


L’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ICBSA) illustrerà il 24 ottobre nel suo Auditorium a Roma il contributo italiano al progetto Europeana Sounds, che promuove l’accesso e la valorizzazione del patrimonio sonoro europeo.

L’evento, dal titolo “Per una collezione fonografica europea: il contributo italiano al progetto Europeana Sounds (2014-2017)”, è organizzato in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), partner del progetto, e vedrà la partecipazione di esperti di vari ambiti disciplinari.

Gli interventi si alterneranno all’ascolto di brani in un breve viaggio attraverso il vasto paesaggio sonoro italiano, alla scoperta di alcuni fra gli oltre 83.000 contributi sonori che l’ICBSA, mediante Europeana Sounds (http://www.europeanasounds.eu), ha reso consultabili dal portale Europeana (http://www.europeana.eu), la biblioteca digitale europea.
La presentazione del progetto Europeana Sounds e dei preziosi materiali sonori conservati dall’ ICBSA toccherà diversi temi: il quadro di riferimento generale rispetto alle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale, la produzione fonodiscografica della prima metà del Novecento in Italia, il diritto in ambito musicale, le nuove frontiere della musica contemporanea, il rapporto tra musica e cinema, la nascita delle library musicali italiane.

Tra i relatori, i direttori dei due istituti, Simonetta Buttò (ICCU) e Massimo Pistacchi (ICBSA), affiancati da musicisti, critici musicali, tecnici del suono e altri professionisti, come da programma allegato.
L'incontro, promosso dal progetto Europeana Sounds, iniziato nel 2014 e che si concluderà nel 2017, si inserisce in una lunga serie di (re)discovery event, iniziative finalizzate a presentare al grande pubblico i capolavori che i partecipanti al progetto hanno digitalizzato e fornito a Europeana, il portale del patrimonio culturale europeo.


PROGRAMMA 

16:00-16:20 - Saluti

  • Simonetta Buttò, direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU)
  • Massimo Pistacchi, direttore dell’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ICBSA)

16:20-16:40 - Introduzione a Europeana Sounds e al contributo dell’ICBSA al progetto

  • Elisa Sciotti, ICCU
  • Piero Cavallari, ICBSA

16:40-17:00 - La produzione fonodiscografica italiana tra il 1900 e il 1950

  • Felice Liperi, critico musicale, giornalista

17:00-17:20- Nuovi media e nuovi diritti. La musica italiana dall'acquisto allo streaming

  •  Federico Mastrolilli, avvocato

17:20-17:40- Le nuove frontiere della musica contemporanea. Novità e riscoperte della produzione discografica

  • Francesco Galante, Conservatorio di Musica di Cosenza “Stanislao Giacomantonio”

17:40-18:00-Musica e cinema. I grandi compositori e la produzione discografica

  • Federico Savina, sound designer, docente (emerito) di tecnica del suono del Centro Sperimentale di Cinematografia - (CSC - Cineteca Nazionale)
  • Giuliano Radiciotti, tecnico del suono, docente di mastering e restauro del suono, Dipartimento di Ingegneria Elettronica - Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

18:00-18:20- La nascita della produzione delle library musicali italiane

  • Stefano Pogelli, RAI Radiotelevisione Italiana

18:20-18:35 - Conclusioni


Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni
Tel. 06-6868364
email ic-bsa@beniculturali.it
Registrazione www.otebac.it

10.03.2016

NUNZIA BI semifinalista al Premio De Andrè 

Testo e foto di Esterina Pacelli




E’ una giornata uggiosa di inizio autunno.
Ascolto musica. 
Ascolto Filastrocca di Nunzia Bi.
Mi viene subito voglia di scrivere una nota su questo brano, perché percepisco il profumo di una nuova poesia. 
Le parole arrivano piano piano, quasi in sordina. 
Mentre scrivo, metto le cuffie e riascolto questo brano nei minimi dettagli e mi fa volare verso nuove dimensioni. 
E'disarmante, racchiude il senso armonico della vita dove tutto si è e tutto è.
La voce di Nunzia Bi risveglia un sentimento,un'emozione.
Filastrocca è semplicemente un componimento poetico.



Nunzia Carrozza in arte Nunzia Bi è pianista, cantautrice, vocal coach. 
Ha formato giovani talenti presenti in trasmissioni televisive nazionali, partecipa come ospite in diverse trasmissioni radiofoniche, affianca professionisti del mondo dello spettacolo come vocal coach. Inoltre, collabora con diversi artisti  sia come turnista (piano e tastiere) e sia come vocalist.
Ha ottenuto riconoscimenti e vittorie come cantautrice in importanti rassegne nazionali.

Nunzia Bi con il brano Filastrocca è in semifinale al Premio Fabrizio De Andrè 2016 -sezione musica– una rassegna prestigiosa nel mondo della musica italiana.

 Ad maiora!


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO comunicato stampa di Studio Varroni / Eos Libri d’Artista



venticinque libri venticinque artisti
 giovedì 13 ottobre, ore 18 – 21 
13 ottobre – 7 dicembre 2016 (dal martedì al venerdì ore 16 – 19 o su appuntamento) 
Via Saturnia 55, int. 2 (angolo P.zza Epiro) – Roma


La mostra intende riunire, in un corpus variegato ma omogeneo, libri d’artista di autori di diverse generazioni e linguaggi. Nel gennaio 2013 è nata la collana dei 25, che si è conclusa a dicembre 2015, sotto la direzione artistica di Piero Varroni. Ogni opera-libro contiene parole e immagini di uno stesso artista che attraverso questo doppio binario rafforza il proprio messaggio emozionale e poetico. L’alterità, la differenza, la molteplicità risultano essenza del progetto. 

In un momento in cui l’utilizzo della carta va scomparendo e la manualità è stata sostituita dall’universo digitale, ci si vuole riappropriare di preziosi oggetti frutto della creatività tangibile dell’artista, che in questo caso usa anche la parola scritta.

Quella dei Libri d’Artista va considerata una pratica non illustrativa e non narrativa. Poesia in versi e in forma pittorica che si concretizza in libro. In questa serie la tiratura è limitata a 8 o 10 esemplari, per evidenziarne l’intento amanuense e trovare il giusto passaggio, da un ordine concettuale (testo) a un ordine visivo e pittorico. 

L’idea è di far vivere l’esperienza fisica del libro al visitatore nella sua completezza, come oggetto plastico, visivo e di scrittura. La mostra in questione si caratterizza come un’unica grande installazione, realizzata nel rispetto del messaggio poetico e artistico sotteso alle opere. 

Lo studio Varroni Eos Libri d’Artista, luogo di ideazione e realizzazione di libri d’artista, inaugura la prima tappa di questa mostra a carattere itinerante. 

venticinque libri venticinque artisti 

Navid Azimi: Serafini della tortura, settembre 2013
Nanni Balestrini: Canzonetta di buonanno, ottobre 2013 
Mirella Bentivoglio: L’altra faccia della Luna, febbraio 2013 
Gregorio Botta: Sono qui, dicembre 2015 
Bruno Ceccobelli: L’impiantato, dicembre 2014
Andy Cross: A Washington Ritual, giugno 2013 
Gianni Dessì: Tu x Tu, gennaio 2015 
Marilù Eustachio: Un’ora o poco più, maggio 2014 
Alfonso Filieri: L’Oro, gennaio 2014 
Elmerindo Fiore: Esercizi di scomparsa, agosto 2015 
Giosetta Fioroni: Amato Cane, maggio 2013 
Jannis Kounellis: La luna e il vestito, ottobre 2013
Dominique Lomré: Repeat, giugno 2014 
Carlo Lorenzetti: Sidereoerrante, luglio 2014 
Vittorio Messina: P B & D / 1, dicembre 2014 
Hidetoshi Nagasawa: Tempo Zero, febbraio 2015
John David O’Brien: Trame, giugno 2015 
Lamberto Pignotti: In tutti i sensi, settembre 2015 
Luisa Rabbia: Everyone, aprile 2014 
Rosella Restante: Fonema, ottobre 2013 
Giuseppe Salvatori: Ognissanti, marzo 2015 
Donatella Spaziani: Punti di riferimento, settembre 2013 
Chima Sunada: Nushu, aprile 2015 
Piero Varroni: Momento, gennaio 2013 
Gaetano Zampogna: Quale dono, agosto 2015 

SCHEDA TECNICA LIBRI 
Formato: 51 x 37 cm (a copertina chiusa) 
Sovraccopertina: carta Ahnemühle 220 gr. (su cartoncino antiacido) 
Pagine interne: carta Amatruda di Amalfi 340 gr. - 50 x 72 cm (a foglio aperto) 
Tecnica: interventi pittorici manuali in varie tecniche
Tiratura: numero massimo 10 esemplari


STUDIO EOS Libri d’Artista Libri Opera e Carte d’Artista Via Saturnia, 55 - 00183, Roma +39.068812298 - 348.7347243 

9.07.2016

comunicato stampa

Festival dell’Erranza 
“I Confini e i Volti” 

Quarta edizione 

A Piedimonte tornano valori antichi per pellegrini moderni 
dal 9 all’11 settembre



L’“erranza”, declinata nei suoi molteplici significati, rivive nel borgo antico di Piedimonte Matese: il cinquecentesco complesso monumentale di San Domenico ospita per il quarto anno consecutivo il “Festival dell’Erranza”, ideato e diretto da Roberto Perrotti. Da venerdì 9 a domenica 11 settembre 2016 il centro storico della città casertana diventa scenario per un evento ormai di risonanza nazionale e con ospiti di respiro internazionale che arricchiscono e valorizzano identità e l’originalità dell’iniziativa.

Incontri, dialoghi, spettacoli sul tema, per questa quarta edizione, “I Confini e i Volti”. Protagonisti del 2016 sono Riccardo Carnovalini (camminatore, scrittore, fotografo), Davide Cerullo (figlio e narratore delle Vele di Scampia), Vincenzo di Ieso (LiXuanZong, Prefetto Generale della Chiesa Taoista d’Italia), Chaimaa Fatihi (scrittrice e delegata nazionale dei Giovani Musulmani d’Italia), padre Enzo Fortunato (direttore sala stampa del Sacro Convento di Assisi), Vivian Lamarque (scrittrice e traduttrice), Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia), don Maurizio Patriciello (parroco in prima linea nella Terra dei Fuochi), Marco Rovelli (scrittore e musicista).

«Gli ospiti potranno riflettere sul significato di confine, di linea reale o mentale, che delimita l’Altro: ogni divisione, in realtà, crea una doppia visione che consente di contemplare la diversità insita in ogni Alterità – spiega il direttore artistico del Festival – La vita dell’uomo è un passaggio continuo sul limite dell’io e dell’Altro. Non è un caso che si definisca con-fine il luogo dove entrambi hanno la loro fine per poi incontrarsi. L’incontro avviene per necessità attraverso una relazione diretta: ‘faccia a faccia’. Il Volto dell’Altro sorprende e la nostra risposta diviene spesso un modo per interrogarci sulla nostra stessa identità».

Scrittori, artisti, musicisti, studiosi, religiosi, operatori umanitari s’interrogheranno sulla necessità di mettersi in cammino, sulla fatica del migrare, alternandosi negli spazi dedicati al Festival (il Chiostro, l’Auditorium, la Cappella del Rosario, congiuntamente alla piazza antistante e al quartiere antico del centro storico del borgo di Piedimonte), dando vita a un programma di incontri e dibattiti che ogni giorno terminano con un evento speciale: venerdì con la proiezione di corti cinematografici, a cura di ‘Cinema dal Basso’; sabato con il concerto Jazz “Roman Dixieland Few Stars” di Michele Pavese; domenica con la premiazione del Concorso fotografico sul tema del volto, a cura di “Le foto più belle della nostra terra”. Nei giorni del festival, inoltre, la mostra all’interno del Chiostro delle prestigiose opere di Battista Marello, “La potenza dei volti”, mette in luce il significato autentico del tema di quest’anno. E, nel corso delle tre giornate, è possibile far visita al banco informativo sull’attività di Emergency e alla Libreria dell’Erranza, gestita dalla libreria Feltrinelli di Caserta (fornita dei testi degli autori ospiti con una vasta scelta di libri riguardanti il tema dell’erranza), oltre a degustare vini della cooperativa agricola La Guardiense, fra le più grandi d’Italia. Un momento unico è previsto per domenica 11 settembre, dalle ore 10 alle 13, con il progetto musicale Earthwork Sound System, che diffonde vibrazioni e messaggi di convivenza pacifica e di solidarietà tra gli uomini, attraverso la scelta di dischi in vinile capaci di evocare tale atmosfera; le musiche attingono alle ritmiche giamaicane degli anni ’60 fino a quelle inglesi che infiammarono Brixton durante gli anni ’90.Patrocinato dalla Città di Piedimonte Matese, dalla Provincia di Caserta e dall’Ente Provinciale Turismo di Caserta, il Festival dell’Erranza nella sua anticipazione del 13 giugno ha ospitato il cantautore e scrittore Vinicio Capossela.




CALENDARIO INCONTRI

Venerdì 9 settembre
ore 17:00 Apertura
ore 17:30 Camminare con il passo e con il cuore dei poveri
Enzo Fortunato interviene Grazia Biasi
ore 18:15 A piccoli passi… nelle mani dell’altro
Riccardo Carnovalini interviene Alberico Bojano
ore 19:00 Quei volti amati nella terra dei fuochi
Maurizio Patriciello interviene Suor Letizia Raffaela
ore 19:45 Amnesty International
Riccardo Noury interviene Benedetto Iannitti
ore 20:30 Proiezione corti cinematografici: Un cantiere di espressioni indipendenti, a cura di ‘Cinema dal Basso’


Sabato 10 settembre
ore 17:30 Il volto di un comandante, l’epopea di un popolo
Marco Rovelli interviene Carla D’Alessio
ore 18:15 Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi
Chaimaa Fatihi interviene Isabella Moroni
ore 19:00 Avevamo gli occhi di tutti i colori
Vivian Lamarque interviene Giuseppe Colangelo
ore 21:00 Concerto Jazz: Roman Dixieland Few Stars di Michele Pavese

Domenica 11 settembre
ore 11:00 InChiostro d’Oriente
Vincenzo di Ieso interviene Mary Attento
ore 11:45 A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca
Davide Cerullo interviene Anna Grillo
ore 12:30 Premiazione Concorso fotografico sul tema del volto, a cura di “Le foto più belle della nostra terra”
(ore 10-13 Earthwork Sound System)


Nei giorni del festival:
“La potenza dei volti”, esposizione delle opere di Battista Marello all’interno del Chiostro;
Mostra fotografica sui volti, a cura di “Le foto più belle della nostra terra”;
Libreria dell’Erranza, gestita dalla libreria Feltrinelli di Caserta;
Banco informativo sull’attività di Emergency;
Degustazione vini della cooperativa agricola La Guardiense.

INFO 

Festival dell’Erranza Largo San Domenico, 81016 Piedimonte Matese (Ce)


Roberto Perrotti
direzione@festivaldellerranza.it

Mary Attento
mary.attento@gmail.com
ufficiostampa@festivaldellerranza.it
 

Pietro Savastano
info@pietrosav.it

http://www.festivaldellerranza.it/

facebook Festival dell'Erranza
Instagram fderranza
YouTube.com/festivaldellerranza

twitter @FdErranza



5.06.2016

Seraphica Charitas


di


FRANCESCO LEPORE






di Antonietta Cutillo

Seraphica Charitas è il titolo dell’ultimo lavoro di Francesco Lepore, giovane storico con un impressionante numero di pubblicazioni scientifiche all’attivo. Nato a Benevento vive a Roma dove ha conseguito la laurea in lettere antiche e la licenza in dogmatica e dove ha lavorato per anni presso la Segreteria di Stato Vaticana, all’Osservatore Romano, nella Biblioteca Apostolica Vaticana.

Già nel 2015, l’Associazione Storica della Valle Telesina ha presentato la sua opera, Il Purgatorio ragionato di Francesco Longano -settecentesco prete, illuminista e massone - apparso nel 2014 nella autorevole rivista «Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae», e ripubblicato in volume dalla casa editrice IRESMO nel 2015. 

Oggi Lepore ritorna con una biografia di un personaggio “locale”: Fratel Carlo di S. Pasquale, al secolo Giuseppe Vitelli, nato a Cusano Mutri agli inizi dell’Ottocento, terziario francescano tra gli Alcantarini di Piedimonte Matese, vissuto in seguito a Sepino, Piedimonte, Napoli, Mirabella. Il lavoro di Francesco Lepore è una precisa ricostruzione storica della vita del Vitelli in un’epoca di trapasso dal vecchio al nuovo regime e di trasformazioni profonde, in particolare le leggi eversive, che portarono alla soppressione di molti conventi e riportarono Fra Carlo a Cusano nel 1866 dove visse fino alla morte nel Romitorio di S. Maria delle Grazie. «Da queste pagine emerge dunque la vera figura di Fratel Carlo, ricostruita, come si è già detto, grazie alle lunghe peregrinazioni dell'autore soprattutto presso quei "santuari della memoria" che sono gli archivi. Numerosi i documenti rinvenuti, che in una con le testimonianze giurate e la risistemazione delle fonti edite, conferiscono a questa pubblicazione gli accennati crismi della novità e dell'atipicità. La biografia si muove infatti su due binari. Essa è un'opera agiografica e, in quanto tale, scritta ad aedificationem. Ma il carattere spirituale è inscindibile da quello storico-critico, che ne costituisce il fondamento. Di ogni affermazione è fornito il rimando documentale e, quando le testimonianze dirette sono lacunose, l'accurata ricostruzione dell'ambiente familiare, sociale e religioso ne sostanzia indirettamente il profilo unitamente a un costante raffronto coi testi legislativi e ascetici dell'alcantarinismo, di cui il dott. Francesco Lepore mostra d'avere familiarità» (dalla prefazione di Fr. Michael Anhony Perry Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori).

In effetti, gli archivi frequentati dall’autore sono veramente tantissimi: il parrocchiale di Cusano, il diocesano di Cerreto, gli archivi dell’Ordine dei Frati Minori delle Province di Puglia, Molise, Napoli e della Provincia Sannito-Irpina, l’archivio Generale dei Minori a Roma, tutti gli archivi di Stato di Benevento, Avellino, Napoli per finire con l’Archivio Segreto Vaticano di cui Lepore è un profondo conoscitore. 

È per questo che quest’opera, edita dalla prestigiosa Editrice Vaticana e già presentata il 28 aprile scorso a Napoli, nel Monastero di S. Chiara, deve essere guardata per quello che è: un libro di storia a tutto tondo, con alla base una rigorosissima ricerca scientifica, che dà alla storia di un personaggio locale e di una piccola comunità la dignità e il valore che meritano.







 











Sabato 7 maggio 2016 – ore 18.00 


Presentazione del libro di Francesco Lepore 
Seraphica Charitas. 
Note storico-critiche sull'alcantarino Carlo di S.Pasquale (1818-1878)

 Abbazia benedettina del Santo Salvatore de Telesia - San Salvatore Telesino (Bn)



Introduce e modera: 

Enza Nunziato 
Giornalista de Il Corriere del Mezzogiorno 


Saluti 

Giovanna Battaglino
Presidente dell'ASVT 

Fabio Romano
Sindaco del Comune di San Salvatore Telesino 

 Pasquale Marco Fetto
Presidente dell’Associazione Amici di Fra Carlo 


Intervengono 

 Giovanni Araldi
Dottore di Ricerca in Storia Medievale, Università "Federico Il" di Napoli 

 Fulvia Serpico 
Dottore di Ricerca in Storia Medievale del Pellegrinaggio, Università del Salento 


Conclude l'autore
Francesco Lepore






Associazione Storica Valle Telesina