6.29.2014

FESTINA LENTE TELESIA

Festival di poesia in musica organizzata dalla Fondazione Gerardino Romano.
L'esibizione poetico, performativo e musicale di Rita Pacilio Quintet.
La serata si è svolta presso l'anfiteatro delle Terme di Telese(BN),
con la partecipazione di Rita Pacilio vocal,Umberto Aucone sax,Antonello Rapuano piano,Giovanni Francesca guitar,Giulio Boniello bass. 
Rita Pacilio; Giulio Boniello
Anfiteatro delle Terme
Telese Terme (Bn)


Rita Pacilio; Antonello Rapuano; 
Giovanni Francesco;  Giulio Boniello
Anfiteatro delle Terme
Telese Terme (Bn)

Rita Pacilio;  Umberto Aucone;  Antonello Rapuano; 
Giovanni Francesco;  Giulio Boniello
Anfiteatro delle Terme
Telese Terme (Bn)
Rita Pacilio; Antonello Rapuano; Giulio Boniello
Anfiteatro delle Terme
Telese Terme (Bn)
Rita Pacilio; 
Anfiteatro delle Terme
Telese Terme (Bn)
 


Rita Pacilio
Anfiteatro delle Terme
Telese Terme (Bn)


6.22.2014

R-evolution

Grande esibizione ieri sera della band R-evolution.
Un sodalizio artistico composto da fantastici  professionisti che hanno regalato due ore di bella musica.
Organizzato in uno scenario suggestivo presso le antiche Terme Jacobelli, sul palco, cinque grandi musicisti che vantano di un percorso artistico di grande spessore.

La band R-evolution è formata da Franco Del Prete batterista, Annibale Guarino sassofonista, Massimo Volpe pianista, Vittorio Remino bassista e Peppe Sannino percussionista. Jezzisti ma non solo,insieme per dare corpo ad uno spettacolo mozzafiato, si sono cimentati in una performance di grande livello, una serata che meritava di essere ascoltata e vissuta. Peccato, poco pubblicizzata e poco pubblico. 
 


R-evolution
Annibale Guarino
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)
 
R-evolution
Franco Del Prete, Annibale Guarino, Massimo Volpe,
 Vittorio Remino, Peppe Sannino
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)


R-evolution
Peppe Sannino
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)
R-evolution
Vittorio Remino e Franco Del Prete
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)


R-evolution
Franco Del Prete, Annibale Guarino e Vittorio Remino
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)

R-evolution
Massimo Volpe
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)

R-evolution
Franco Del Prete, Annibale Guarino, Massimo Volpe,
 Vittorio Remino, Peppe Sannino
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)
R-evolution
Annibale Guarino,
 Vittorio Remino, Peppe Sannino
Terme Jacobelli
Telese Terme (Bn)

 
   


6.12.2014

ARMANDO DE STEFANO



ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)
Armando De Stefano, uno dei più importanti pittori italiani, incontra la poesia di Borges.
De Stefano è legato alla sua Napoli. Entrambi partono da questi legami per superare ogni contingenza geografica e vivere la poesia e la pittura come una dimensione spirituale, un momento originario, un momento originario, lo spazio in cui esplorare forme  e processi di luoghi mitici, la dimensione a cui attingere per dare forma ad un immaginario fantastico. Così l'incontro diviene una Milonga (che in spagnolo significa festa), ricca di colori e di forme, di ispirazione e realizzazione.
ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)
De Stefano non si accontenta di rileggere Borges o di illustrare i versi. Ne vive intensamente le atmosfere poetiche e le traduce nel suo inconfondibile stile pittorico. Il risultato è una serie di quadri di grande ed energica vitalità, di profonda umanità e poesia. 
(lo scritto è tratto dalla brochure della mostra, OMBRE di Armando De Stefano, museo Arcos, Benevento, Italia.)




ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)
ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)




ARMANDO DE STEFANO

Cenni biografici


Nato a Napoli nel 1926, studia al Liceo Artistico e alla Facoltà di Architettura, che abbandona per frequentare l'Accademia di Belle Arti.
Nel 1947 con sei pittori napoletani organizza il "Gruppo Sud".
Dal 1950 al 1992 insegna all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Partecipa alla Biennale di Venezia dal 1950 al 1956 e nel 1961 è presente nel Padiglione italiano della Biennale di Venezia e alla rassegna internazionale di Madrid.
E' presente alla Quadriennale d'arte di Roma nel 1951, nel 1955, 1960 e nel 1986. Espone inoltre in numerose rassegne nazionali ed internazionali. A partire dalla metà degli anni Cinquanta appare, accanto all'antico interesse per un contenuto storico-civile, una figurazione più esplicita che lo porta a rileggere l'arte del Seicento napoletano. Un linguaggio che emerge nella lunga serie dei "cicli" dedicati a Marat (1967-1968), Masaniello (1970-1975), Odette e il jolly (1973-1977), il ciclo presentato con un saggio di Giovanni Testori, pubblicato nel 1977 in occasione della personale alla Galleria Jolas di Madrid e "32" di Milano, dove aveva esposto nel 1974 e dove tornerà a esporre nel 1981, 1983, 1985.
Degli anni Ottanta è il ciclo del Mercato dei miti. Affiora un nuovo modo, più diretto, di porsi di fronte al quotidiano che si fa ancora più scoperto nel successivo delle Maschere.
Nel 1984 l'Accademia Pontano di Napoli organizza una personale con il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, in collaborazione con l'Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Campania e della Galleria "32" di Milano, che lo inviterà l'anno seguente ad Arco "85" a Madrid.
Nel 1989 presenta la Rivoluzione Napoletana del 1799 al Palazzo Serra di Cassano e a Palazzo Reale di Napoli, dove nel 1977 presenterà il ciclo l'Eden degli esclusi, che condensa il significato di tutta la sua opera: nani, barboni, zingari, vecchi, omosessuali, emarginati a cui è negata ogni possibilità di comunicazione sociale. Non diversamente dagli antieroi dei cicli precedenti, gli "esclusi" rappresentano le vittime del potere.
Nel 2002 presenta al Palazzo Reale di Napoli l'ultimo ciclo, Dafne, che in realtà è una denuncia del trasformismo politico attuale. Nello stesso anno è presente nella Rassegna Mediterranea, oggi esposizione permanente nella splendida cornice di  Palazzo d'Avalos a Vasto, in Abruzzo. Nel 2009 presente una antologica al PAN (Na), nel 2011 al museo del MADRE (Na) una piccola raccolta di opere dal titolo L'urlo del Sud, riproposta nel 2012 nella Chiesa di San Francesco in Sant'Agata dei Goti


ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)



ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)


ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)


ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)


ARMANDO DE STEFANO
MUSEO ARCOS
BENEVENTO (ITALY)



6.09.2014

Nuovi appuntamenti per l’evento “Danise on the road. Questa è la Napoli che voglio!”
 
10264848 565164720247754 1218544343529307904 nE' il tour napoletano di Danise Vincenzo, iniziato il 4 maggio in via Scarlatti e prosegue per le più belle piazze di Napoli.
Dopo, la Solfatara di Pozzuoli, piazza Bellini, piazza Carità, si esibirà in piazza San Domenico Maggiore il giorno 14 Giugno alle ore 18 in compagnia del suo piano a mezza coda, per poi chiudere con uno spettacolo finale, il giorno 22 Giugno in piazza del Plebiscito.
Il pianista, denunzia la grave crisi che attualmente vive il patrimonio culturale italiano attraverso l'unica arma che conosce: la musica. E' un progetto semplice ma carico di rinascita.
Esegue i brani classici napoletani, appartenenti, secondo alcuni musicologi, alla popular music, nel senso più ampio del termine, il cui gradimento fa presa sulla massa poiché è musica fatta per la gente, ma propone anche musica originale, quella che nasce dalla sua anima, dai piccoli gesti, e arriva dritta al cuore. Danise, è una fonte di energia, è un vulcano creativo, la sua abilità tecnica si coniuga sapientemente alle conoscenze musicali.
Napoli, per lui, è improvvisazione, poiché c'è il calore, l'armonia, che si respira tra i vicoli, tra i quartieri, tra la gente, ovunque c'è ritmo, ovunque c'è musica.
Nasce da queste premesse il progetto: Danise on the road. Questa è la Napoli che voglio!
Si cimenta, magistralmente in questa iniziativa, rompe gli schemi, improvvisando performance e proietta la musica e chi lo segue in una nuova dimensione, ricca di emozioni. Tutto avviene "en plein air" tra le mille sfumature che la luce genera su ogni particolare. Per un istante, non esistono più le barriere culturali, non esiste nessun palco che divide, ma solo uno scenario architettonico senza precedenti. Sono solo questi pochi elementi insieme alla sua verve, ad emozionare, anche solo per un attimo, i passanti-spettatori.
Vincenzo Danise, è pianista, è compositore diplomato al conservatorio di San Pietro a Majella.
Inizia subito un percorso artistico di grande rilievo. Incide il suo primo disco di esordio "Immaginando un Trio" da cui si percepisce il senso profondo della vita. Non ama classificare il suo genere musicale, poiché lui si definisce: "un musicista o meglio ancora un ricercatore" e "mi piace fare musica bella, senza etichettarla" poiché "compongo senza decidere cosa, tutto parte da un nota".
Con il Patrocinio del Comune di Napoli, l'evento si avvale della sponsorizzazione di enti privati. Consapevoli dell'importanza di valorizzare le qualità artistiche della città partenopea, poiché Napoli è una città bella da vivere, il cui patrimonio artistico è un emblema nel mondo.
Gli spettacoli possono subire cambiamenti di orari, pertanto è consigliabile consultare il sito www.danise.eu

5.28.2014

Valerio Piccolo all’evento “Il Luogo della Lingua festival”   
10401918 10203767362413863 9132618891669583923 nSono in fermenti i preparativi per la Nona edizione "Il Luogo della Lingua festival" a Capua.
La manifestazione a cura del direttore artistico Giuseppe Bellone, torna a far rivivere gli storici cortile dell'ex Libris-Palazzo Lanza dal 29 Maggio fino al 1 Giugno. Capua, città del Placito Capuano del 960, è uno dei documenti pergamenacei in volgare, che segna la nascita della lingua italiana. L'evento "Il Luogo della Lingua festival" è un approfondimento culturale, ma soprattutto una ricostruzione dell'identità storico-artistica del territorio.
Ci saranno appuntamenti letterari, cinematografici e musicali, concerti, mostre e degustazioni, ma non solo, anche visite guidate e drammatizzate nei monumenti simbolo del territorio. Molti ospiti presenti allieteranno le quattro serate.
Tra i musicisti, c'è la partecipazione di Valerio Piccolo, che debutterà il giorno 29 maggio alle ore 21.30 con il nuovo album Poetry. Compositore casertano, si divide tra Roma e New York, e vanta di una brillante carriera. Il suo ambizioso progetto, Poetry, in tour da pochi mesi nelle piccole librerie ed in background scelti con cura per regalare nuove emozioni. Piccolo non si esibisce in un concerto o in un reading, ma presenta uno spettacolo di doppia valenza artistica di prosa e musica, di attore e musicisti, uno scambio di stati d'animo. Poetry, pubblicato dall'etichetta Novunque, prodotto da Massimo Roccaforte, storico chitarrista di Carmen Consoli, si compone di nove brani firmati dai grandi scrittori americani Jonathan Lethem, Rick Moody e Ben Greenman, le poetesse Sarah Manguso e Meghan O'Rourke, e la cantautrice Suzanne Vega. Sarà uno spettacolo dalle mille sfumature, poiché la poesia americana contemporanea si trasforma in canzone italiana magistralmente tradotta e messa in musica da Valerio Piccolo.
Il Festival promosso dall'associazione Architempo con il sostegno dell'Ex Libris e della Biblioteca di Palazzo Lanza, con il patrocinio del Comune di Capua si avvale di numerose collaborazione del territorio.


5.25.2014

Gianluca Capozzi  Maleventum
GiaMaArt studio gallery
Vitulano (BN)

Gianluca Capozzi  Maleventum
GiaMaArt studio gallery
Vitulano, (BN)


5.22.2014


Personale di Paolo Bini alla galleria Casa Turese a Vitulano (Bn)


Personale di Paolo Bini alla galleria Casa Turese a Vitulano (BN).Paolo Bini (Battipaglia, 1984) è nel territorio beneventano con la personale “Paintings on Tape” allestita presso Casa Turese galleria d’arte contemporanea in Vitulano (BN), fino al 30 Settembre.
Giovane pittore, vanta di un percorso artistico lodevole. Dopo il suo soggiorno a Città del Capo nel mese di ottobre durante l’Artist Residence Project Italy-South Africa, Bini rientra in Italia carico di nuove emozioni, di incontri che lo hanno spinto a razionalizzare e a ricercare nuove materialità. A Casa Turese espone dodici lavori di piccolo, medio e grande formato. Le opere sintetizzano la continua ricerca e sperimentazione del suo linguaggio pittorico: fa risaltare “l’alter ego” attraverso i colori acrilici, pennellate rapide su strisce di carta gommata creando delle “panoramiche emozionali”. Egli poi, le sovrappone in senso orizzontale sulle tele di vario formato e dà origine ad un equilibrio cromatico che sprigiona un magnetismo tale da catturare l’emozione. C’è una continuità nei movimenti. Bini, plasma il colore creando delle semplici trasparenze, un passaggio obbligato, per definire poi, quelle piccole variazioni tonali che compongono nuovi percorsi emotivi. Egli, si relaziona solo con il paesaggio circostante, potenziale principio di creatività. L’artista non ha nessuna regola se non quella istintiva di identificarsi con un site-specific, la cui interazione con l’ambiente circostante stimola la sua visione del mondo. E’ con l’opera “Cromatismo emozionale in dialogo con il paesaggio”, di grande dimensione (cm125x250), che esprime la sua simbiosi: “bucando” lo scenario paesaggistico e proiettando l’osservatore, in pochi istanti, da una visione immaginaria alla realtà della natura.
bini 001
bini 004Bini, ha partecipato a numerose mostre, solo per ricordarne alcune:  Museo Casa Ariosto (Ferrara); Brink of the Ocean, Provenance House, Cape Town (Sud Africa);  MiArt (Milano);  SETUP Art Fair (Bologna); ARTour-o (Firenze); le sue opere sono nelle collezioni del Museo-FRAC di Baronissi (SA);  Ambasciata d’Italia a Cuba (L’Avana); Stellenbosch Modern Art Contemprary, (Sud Africa).
La mostra “Paintings on Tape” sarà visibile fino al 30 settembre 2014, per appuntamento presso Casa Turese galleria d’arte contemporanea, via Fuschi di Sopra, 64, Vitulano (BN).

5.19.2014

http://www.lobodilattice.com/press/paintings-tape-paolo-bini
http://www.lobodilattice.com/press/maleventum-gianluca-capozzi-artista-emergente-galleria
http://www.lobodilattice.com/press/frammenti-impertinenti-personale-bruno-donzelli





Maleventum di Gianluca Capozzi artista emergente presso GiaMaArt studio Contemporary art center 


maleventum 005E' stata inaugurata presso la galleria GiaMaArt studio Contemporary art center, in Vitulano (BN) la mostra personale Maleventum di Gianluca Capozzi a cura di Raul Zamudio.
Gianluca Capozzi, giovane artista emergente si avventura in un percorso semplice e lascia fiorire i concetti essenziali della vita.
E' il caos l'origine di tutto. Già nella mitologia greca il chaos è la personificazione del pre-cosmo, concepito come "il vuoto abissale" anteriore alla nascita del mondo.
E' quello che succede nel linguaggio pittorico di Capozzi. Il vuoto prima della nascita e la materializzazione dei suoi pensieri, che lentamente si evolvono attraverso pennellate veloci e cariche di emozioni, che annientano totalmente l'essenza dell'ordine predefinito di ogni struttura, ed implica la totale impossibilità di predire il risultato finale di qualsiasi evento.
Così come è avvenuto per le sorti di Maleventum.
La città trasformata da Maleventum, considerato di cattivo augurio, in Beneventum dopo la sconfitta di Pirro e i suoi elefanti nel 275 a. C. da parte dei romani. Una città sannitica, romana, longobarda ed infine pontificia. Benevento è la sintesi di avvenimenti sacri e profani, di intrighi e violenze dove il susseguirsi di eventi sono racchiusi sulle tele di Capozzi. Che sia ben chiaro, egli non rappresenta la storia di Benevento, ma il caos degli avvenimenti, l'ammasso di persone, le urla, il dolore, ogni qualvolta che ci si imbatte in un cambiamento. Ecco cosa è successo: Capozzi, è riuscito a cogliere in un momento di disordine, la pura vena espressiva di una mera definizione del mondo; l'impatto sfuggevole, il disaggio, la confusione che si vive nel tempo e diventa il comune denominatore dell'umanità. Non c'è nulla di concreto, né sulle sue tele e né nella vita, solo macchie sparse su di una superficie legate da un collante che designa un sistema dinamico, suscettibile dall'imprevedibilità e dall'evoluzione degli eventi. Capozzi, è "un sistema caotico" in cui è impossibile presagire, ma è dotato di eleganza, anche se l'ordine non è predefinito nasconde una struttura perfettamente comprensibile, ed egli è consapevole che l'equilibrio non è altro che uno stato di quiete del corpo.
La mostra sarà visibile dal Martedì al Sabato dalle 16.00 alle 20.00 per appuntamento presso la galleria GiaMaArt studio, via Iadonisi, 32, Vitulano (BN).
“Frammenti Impertinenti“ di Bruno Donzelli

1622643 10202218689923381 664204667 ndonzelliArterrima Contemporary House Gallery in Caserta, presenta sabato 5 aprile alle ore 19.00 la mostra dell’artista napoletano Bruno Donzelli “Frammenti Impertinenti”.
Artista di fama nazionale ed internazionale, domina la scena artistica da più di quarant’anni ed è stato protagonista di numerose mostre allestite nelle più belle città del mondo.
Dopo una lunga assenza da Caserta, Donzelli ritorna con una personale organizzata in uno spazio privato, una scelta alternativa, dopo la grande mostra antologica presso la Reggia di Caserta nel 2000, e successivamente, nel 2006 al sito Reale Belvedere di San Leucio (ce). Egli propone le sue opere nel cuore della città per fare vivere, ancora una volta, magnifiche emozioni. Non è casuale la scelta della location, un site-specific, poiché l’intimità e la familiarità del luogo è il connubio perfetto per dare risalto alle sue opere e invitando il pubblico ad un incontro informale con l’arte. La mostra è caratterizzata da venticinque opere di piccole dimensioni realizzate per l’occasione, il nuovo formato si contrappone alle cinque tele di grandi superficie provenienti dall’esposizione realizzata nel 2012 al Pan, (Palazzo delle Arti di Napoli).
La sua prima personale, risale nel 1962 alla galleria del Fiorino a Firenze, giovanissimo con la voglia di emergere, Donzelli, si incammina verso un mondo che sarà poi la sua vita, l’arte di vivere con ironia le Avanguardie artistiche del ‘900. E’ un vissuto in “Movimento”. Si propone pungente dinanzi ai grandi artisti del passato, le sue tele fanno rivivere incontri, dialoghi immaginari con personaggi dell’arte, reinterpreta e “violenta” con cromie vivaci ciò che per lui sono state le correnti artistiche del XX secolo.
Egli gioca e sa giocare, le sue tele nascondono un linguaggio complesso, oltre all’apparenza di forme insolite e colori vivaci, sono racchiuse parole ed espressioni artistiche adattate a nuovi “usi”, ed è questo il segreto della sua arte.
Come si può non apprezzare un artista che riesce a coniugare con un tocco di classe il passato in una nuova visione?
Le opere proiettano attraverso colori brillanti e forme giocose, il concetto di arte nell’arte.
Donzelli svela ribellioni, sperimentazioni, oscillazioni e interessi che hanno caratterizzato un’epoca ma che contestualmente rappresenta la sua trasgressione verso il nuovo mondo.
Fermenti Impertinenti”, sarà inaugurata il 5 aprile alle ore 19.00 presso Arterrima Contemporary House Gallery Corso Trieste 167a Caserta e resterà aperta fino al 18 maggio.
"Il cacciatore di bolle" mostra personale di Vincenzo Cosenza


mostra 001
Guardando le opere di Vincenzo Cosenza, mi è sembrato di leggere la grande opera di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto”. Un viaggio nell’introspezione del tempo.
Il tempo perduto non deve essere considerato come un tempo passato che non ritorna, ma deve essere inteso come un tempo da ricercare e da scoprire, dove l’essenza pura della vita gioisce nel suo essere ritrovata nella purezza dell’infanzia. 
La mostra personale dell‘artista napoletano Vincenzo Cosenza in “ Cacciatore di Bolle”, a cura di Simona Barucco, presso la galleria “La casa di Schiele “ in Benevento gestita da due validi artisti Igor Verrilli e Sara Cancellieri, nasce su un progetto ideato e prodotto dalla galleria GiaMaArt studio diretta da Gianfranco Matarazzo.
Cosenza piace, perché mette in risalto attraverso il suo linguaggio pittorico ciò che per lui è la vita: una continua ricerca del sapere. Il sapere come meraviglia, come stimolo ad andare avanti e non fermarsi mai. Ogni punto di arrivo rappresenta un nuovo punto di partenza, il movimento continuo, il moto dell’anima, della coscienza e della conoscenza. Fermarsi è perdere l’attimo di uno stimolo ed è come rinunciare ad una nuova consapevolezza.
Cosenza interpreta il tutto attraverso il volto puro, non ancora contaminato da preconcetti e da paure che violentano quotidianamente le anime degli “adulti”, di quella ingenuità spontanea di andare oltre le apparenze dove la curiosità approda su nuove derive. Il timone appartiene solo e sempre al bambino, ed è il protagonista indiscusso delle sue opere, ma non è inteso come ritratto figurativo, ma è colui che si nasconde in ognuno di noi. Cosenza riesce a materializzarlo attraverso la sua pittura monocromo, buttandolo sul nuovo supporto di tavola incartata, utilizzando pigmenti in polvere, nastro adesivo, acquerello, acrilici per dar vita ad espressioni sempre diverse. Il bimbo ha occhi penetranti che bucano l’anima, ha facce interrogative per dire: continuiamo? … ho finito e adesso? … voglio sapere …. voglio conoscere … voglio crescere verso la libertà. La morte del vecchio apprendimento fa nascere nell’immediato la curiosità di una nuova esperienza ed è questo fine che genera la crescita del sapere. Proust diceva: “ In amore non può esserci tranquillità, perché il vantaggio conquistato non è che un nuovo punto di partenza per nuovi desideri”. Cosenza applica questo principio al suo linguaggio pittorico, attraverso il Cacciatore di bolle, invita a colui che senza età e senza tempo, ma solo con la purezza dell’anima, ad andare oltre. Lui si immerge in questo viaggio della riscoperta, percorre un nuovo inizio ogni volta che “scoppia una bolla di sapone”, consapevole dell’infinita delicatezza e fragilità di essa, cosciente di quei pochi secondi di consanguineità tra l’evento e il tempo che racchiude l’attimo in cui muore e nasce la conoscenza. L’artista vive il suo istante con la sensibilità di un bimbo, capisce che la vita va vissuta intensamente, da ogni punto di vista, poiché ogni attimo è una pura meraviglia … è il miracolo che si compie.
La mostra personale di Vincenzo Cosenza “Cacciatore di bolle”, inaugurata il 15 marzo resterà aperta fino al 12 aprile presso la galleria “La casa di Schiele” in via San Gaetano, Benevento.
Concerto di beneficenza di Fausto Mesolella al Teatro della Pace 

Sabato 15 marzo presso il Teatro della Pace in Macerata Campania (Ce) alle ore 20.00 si esibirà Fausto Mesolella in Guitar live concert.
L'evento organizzato dal parroco Don Girolamo servirà per la raccolta fondi per una casa di accoglienza di Macerata Campania che attualmente versa in condizioni disperate.
fausto mesolella 087"Essere presenti sul territorio vuol dire creare le condizioni per viverci con dignità" dichiara Fausto Mesolella, conosciuto a livello mondiale per la sua musica.
Protagonisti indiscusso, Mesollela e la sua Sanguinaria, l'amica di sempre, daranno vita ad una serata di beneficenza di grande profondità emotiva, si ascolteranno i brani che hanno segnato il cammino dell'artista, che hanno fatto vivere momenti unici, che hanno accompagnato il vissuto di ogni uomo. Saranno l'eleganza e la semplicità dell'anima, elementi essenziali, attraverso i quali si potranno percepire le vibrazioni di questa immensa arte.
Fausto Mesolella, grande chitarrista, ma anche autore, arrangiatore, produttore nonché esponente del gruppo Avion Travel, un uomo che ha vissuto e vive per la musica e trasmette la sua grande umanità non solo attraverso le composizioni, ma soprattutto, con la presenza viva ad eventi nati per una giusta causa, iniziando dalla sua Terra, un richiamo che risponde sempre con entusiasmo.
In un momento difficile, dove l'egoismo trasborda, unirsi a uomini pronti a tendere la mano a chi vive in condizioni difficili è il gesto più significativo che ognuno di noi può fare, non ci vuole molto, a volte basta poco per rendere felici a chi ne ha bisogno. Lo spettacolo è un segnale semplice e forte, perché sarà una serata piena di note da condividere.
L'ingresso al concerto è di 5.00€, si potrà acquistare presso la biglietteria del Teatro della Pace, Casalba di Macerata Campania (ce).
Massimo Rao, il realismo magico della sua pittura.



Massimo Rao, il realismo magico della sua pittura.Perdersi davanti alle opere di Massimo Rao è come attraversare un mondo surreale dove ogni sogno è un’emozione che colora l’anima. Questo succede durante la visita alla Pinacoteca Comunale allestita due anni fa nella città natale dell'artista, San Salvatore Telesino (Bn). Sono circa 65 opere, tra cui disegni, acquerelli, incisioni, olii, generosamente concessi in comodato d'uso da parte di amici, rispettando il valere di Klaus Romen compagno di vita e di lavoro di Massimo Rao. Esposta in quattro sale della pinacoteca, la raccolta racchiude una piccola parte della produzione artistica, che va dalla seconda metà degli anni Settanta fino alla prima metà degli anni Novanta del Novecento. Scomparso prematuramente a soli 46 anni, Massimo Rao è stato un pittore figurativo che ha saputo con grande sensibilità mescolare non sol sulla tavolozza, ma soprattutto nella sua anima, gli stili e i linguaggi pittorici diversi. Vittorio Sgarbi ha scritto di lui: Rao è rinascimentale, barocco, neoclassico e romantico, indifferentemente e sempre con talento. Artista solitario. Si racchiudeva in luoghi dove il silenzio e la quiete erano i padroni del suo tempo, lontano dalla città e dalla vita frenetica. Rao visse per un lungo periodo a San Vincenzo, in Umbria, in un casolare in pietra, tra le rose e le piante che amava coltivare. Non frequentava ambienti artistici di tendenza, nessuna moda, lui era la sua essenza e gli bastava circondarsi solo di cose belle per entrare in stretto contatto col suo mondo interiore. Frequentava molto i musei e rimaneva incantato dai grandi artisti e ne subiva sicuramente il loro fascino: un'influenza che istaurava col suo IO, una partenza visionaria per dare spunto a figure mistiche racchiuse in uno spazio atemporale. Ma ciò non toglie che Rao è stato un personaggio eclettico, a trecentosessanta gradi, ubriaco della vita. Le sue figure seducono. I suoi personaggi sono e non sono. Incarnano il tempo. Uomini asessuali. Senza età. Sguardi silenziosi che bucano l'anima. Creature nate dalla sue mani che accompagnano il viaggio terreno in una realtà onirica. Ama la Luna. Protagonista indiscussa delle sue opere. Simbolo della divinità femminile e cosmica. La Madre del Cosmo. L'Universo racchiuso in un simbolo enigmatico. Massimo Rao è il pittore della Luna. La sua indole di uomo e di artista si esaltava attraverso il disegno. L'urgenza di disegnare, avere il contatto fisico con il supporto materiale per svelare quello che il suo spirito gli dettava, velocità di esprimere e poi ricercatezza quasi maniacale della perfezione del segno. E' questo ha contraddistinto il suo linguaggio pittorico. Non è facile avvicinarsi alla pittura di Rao, bisogna spogliarsi dalle proprie convinzioni mettendo  l'anima nuda davanti alla sue opere, per capire che la vita è solo un viaggio silenzioso e di incontri fuggevoli. Forse è anche altro? Solo attraverso il percorso presso la Pinacoteca, si possono captare le sfumature di questo grande artista del XX secolo che ha saputo donare a tutti noi una piccola parte di sé. La Pinacoteca Massimo Rao può essere visitata tutti i giorni su prenotazione tel. 0824.948820 - cell.330911640, mentre la II e la IV domenica di ogni mese l'apertura è dalle 15.00 alle 20.00 per informazioni info@massimorao.it  www.massimorao.it
Ingresso gratuito



“Iside Contemporanea” al Museo Arcos





20131227-110758.jpgPerché io sono la prima e l’ ultima/Io sono la venerata e la disprezzata/Io sono la prostituta e la santa/Io sono la sposa e la vergine/Io sono la madre e la figlia/Io sono le braccia di mia madre/Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli/Io sono la donna sposata e la nubile/Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito/Io sono la consolazione dei dolori del parto/Io sono la sposa e lo sposo/E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità/o sono la Madre di mio padre/Io sono la sorella di mio marito/Ed egli è il mio figliolo respinto/Rispettatemi sempre/Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica. Inno a Iside, III- IV sec. a. C., rinvenuto a Nag Hammadi, in Egitto.”
“Iside Contemporanea” è la mostra inaugurata il 22 dicembre 2013 presso il museo d’arte contemporanea ARCOS, in Benevento, curata dal direttore artistico Ferdinando Creta. L’idea del progetto nasce proprio dalla presenza della mostra permanente ‘Iside la Scandalosa e la Magnifica’ all’interno del Museo Arcos, un’intera sala è dedicata alla dea, Signora di Benevento: l’imperatore Domiziano fece erigere nella città un tempio in suo onore tra l’88 ed l’89 d.C. con materiali provenienti direttamente dall‘Egitto, ed è considerata da molti studiosi la dea egizia della magia, poiché, durante la sua venerazione ha dato vita alla leggenda delle Janare, ove il sacro e il blasfemo ha regnato per secoli nella città di Benevento.
Iside, è ricordata nella mitologia egizia, come colei che ha recuperato e assemblato le parti del corpo di Osiride, fratello-sposo, riportandolo in vita, e per questo è associata alla magia ed all’oltretomba, oltre a generare il figlio Huros. Ma Iside ha aiutato a civilizzare il mondo, ha istituito il matrimonio, ha insegnato alle donne le arti domestiche, ed ha inventato il sistro. E’ di origine celeste ed è associata alla regalità, ma è soprattutto la dea della maternità e della fertilità.
La mostra “Iside Contemporanea” è la risposta della donna di oggi al culto della donna antica, il dialogo fra l’antico e il moderno, fra il sacro e il profano, la forza di essere, il potere della sottomissione, fino ad arrivare alla profanazione delle inibizioni. Si compie attraverso la presenza di trentatré giovani artiste provenienti da tutto il territorio nazionale, che, partendo dalle proprie radici culturali, si insinuano in un mondo antico, misterioso ed enigmatico della donna, della femmina e della madre, facendo emergere mille visioni, dalla fragilità alla forza di essere donna, alla consapevolezza della vita, al potere della propria fertilità. Le opere di grande carica emotiva accompagnano il visitatore lungo il percorso, ove si avverte il potere di Lei in tutte le sue sfaccettature.
Ci si imbatte nelle opere di: Alice Olimpia Attanasio, Silvia Beltrami, Elisa Bertaglia, Claudia Bianchi, Desideria Burgio, Sara Cancellieri, Lucilla Candeloro, Linda Carrara, Sabrina Casadei, Sonia Ceccotti, Marisa Ciardiello, Mary Cinque, Corina Elena Cohal, Martina Di Trapani, Debora Garritani, Marilisa Giordano, Agnese Guido, Giuliana Iannotti, Rosaria Iazzetta, Miriam Iervolino, Cristina Iotti, Arianna Lion, Savina Lombardo, Daniela Montanari, Ester Negretti, Virginia Panichi Donati, Eliana Petrizzi, Sam Punzina, Michela Ezekiela Riba, Sara Rizzo, Milena Sgambato, Vania Elettra Tam, Elisabetta Trevisan.
E’ l’accettazione di un analisi interiore che le giovani artiste compiono. Ognuna poi, utilizza tecniche diverse e sottolineano col proprio linguaggio artistico il temperamento di chi ha la consapevolezza di essere, poiché in ogni donna si nasconde ciò che la dea incarna la “Scandalosa e la Magnifica”. Misticamente offuscato il mito di Iside dalle donne artiste, la mostra è la sintesi dell’esigenza dell’introspezione come riflessione dell’anima umana, sprigionando quella energia femminile che incatena il continuum fra il culto isiaco e quello della donna contemporanea … poiché il principio è donna.
L’evento è promosso dalla Provincia di Benevento, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Campania e della Camera di Commercio di Benevento, oltre alla concreta partecipazione di sponsor privati del territorio ormai sensibili alle sollecitazioni culturali del Museo Arcos.
La mostra “Iside Contemporanea” sarà possibile visitarla fino al 2 marzo 2014 dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00, il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, Lunedì chiuso, presso Museo ARCOS in Benevento.
Territorio Indeterminato. Mostra Antologica del Maestro Gianni De Tora a Benevento


20131203-121217.jpgLa terza tappa della mostra antologica dedicata al Maestro Gianni De Tora, Territorio Indeterminato, esponente dell’astrattismo geometrico e co-fondatore del gruppo Geometria e Ricerca, sarà presentata giovedì 5 Dicembre alle ore 16, negli spazi della Rocca dei Rettori, presso l’Aula Consiliare della Provincia di Benevento. E’ un progetto ambizioso, suddivisa in quattro tappe, che racchiude il percorso artistico di Gianni De Tora. Il titolo della mostra nasce da un sua opera su carta del 1981, scoperta per caso tra i suoi disegni. “Quando i viventi avevano finalmente determinato il proprio territorio, la propria casa, il proprio benessere… avevano costruito grandi grattacieli con ogni comodità…avevano sottratto lo spazio agli oppressi, conservando in poderosi forzieri grandi ricchezze…avevano comprato l’immortalità… ma la terra tremò e tutti, uomini, animali e cose scomparvero…rimase soltanto un grande, immenso, metafisico TERRITORIO INDETERMINATO….da ricostruire”. Parole taglienti, ma anche un messaggio di speranza per ricostruire un mondo nuovo distrutto dall’uomo stesso, dal quale ripartire. De Tora scomparso nel 2007, lascia una missiva di speranza e di apertura verso le nuove generazioni. La mostra non è solo un omaggio alle sue opere, ma rappresenta l’incipt di una nuova cultura, basata sulla crescita intellettuale di grande spessore delle nuove generazioni di artisti, critici, uomini. Pertanto, gli organizzatori hanno ritenuto doveroso mantenere vivo questo dialogo verso le nuove leve, invitando il giovane critico d’arte napoletano Stefano Taccone (un cui contributo è inserito nel catalogo della mostra) per l’individuazione di 4 giovani artisti contemporanei.
Vincenzo Frattini, Salvatore Manzi, Nunzio Figliolini e Neal Peruffo, sono stati scelti per interagire con le opere di De Tora, ognuno esprimendosi con il proprio linguaggio ed elaborando opere inedite.
Nunzio Figliolini sarà protagonista di questo fitto dialogo con l’Arte di De Tora nella tappa beneventana.
Territorio Indeterminato è sviluppato su quattro differenti mostre, dislocate in quattro città diverse che rappresentano i luoghi-chiave della vita e della ricerca di De Tora. La partenza è stata la città di adozione, Napoli, nelle sale dell’Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’, sono state esposte opere del periodo astratto-geometrico degli anni ’70; la seconda tappa è stata Caserta, luogo di nascita, sono state esposte presso le sale del Palazzo Reale le opere del periodo post-geometrico-segnico degli anni ’80; la terza tappa, è Benevento, l’artista ha avuto un legame forte con la città e la provincia, nelle sale della Rocca dei Rettori, saranno presentate le opere degli anni ’90 e installazioni ambientali; per finire, l’ultima mostra si terrà nella meravigliosa Biblioteca Angelica in Roma. Saranno esposte nella sala le opere degli anni 2000 da “Il Sole 2000” alle pittosculture in ferro e legno.
In ogni tappa sarà presente, la LILT Lega Italiana Lotta Tumori, che parteciperà con i propri volontari all’evento. Come da desiderio delle eredi del maestro, ‘Territorio Indeterminato’ sostiene le attività della LILT, che ha assistito la famiglia De Tora negli ultimi mesi di vita dell’artista.
Nel corso del vernissage beneventano interverranno: Aniello Cimitile, Commissario Straordinario della Provincia di Benevento, Elio Galasso, storico dell’arte, già Direttore del Museo del Sannio, Tiziana De Tora, figlia dell’artista, Stefano Taccone, critico d’arte, Nunzio Figliolini, artista di giovane generazione che, con i suoi lavori, dialogherà con le opere di De Tora.
Il vernissage sarà arricchito da un live-set-concerto del Fabrizio Fedele Trio e in contemporanea si svolgerà una degustazione di beverages a cura di Slow Tour Campi Flegrei, e una degustazione-food d’autore firmata da Pietro Parisi, lo ‘chef contadino’.
La mostra gode del Patrocinio del MIBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storico-artistici ed Etnoantropologici per le Province di Caserta e Benevento, della Biblioteca Angelica di Roma, dell’Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli, dell’AMACI -Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea d’Italia-, della Regione Campania, della Provincia di Benevento e del Comune di Napoli.
La mostra resterà aperta fino a venerdì 20 dicembre (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 17.30; martedì e giovedì dalle 10.30 alle 14.30; chiuso sabato e domenica).