FESTIVAL DELL'ERRANZA
La seconda edizione del
festival dell’Erranza, è stato un evento aperto al
confronto e al dialogo, molto amato dal
pubblico e dai giovani.
Il direttore artistico Roberto Perrotti si è soffermato sulla ragione del festival, il tema di quest'anno è stato la Dimora e l'Altrove, sottolineando la continua ricerca di maggiori inferenze della parola “erranza”, sulla relazione fra l’esperienza della Dimora e quella dell’Altrove, la sicurezza del proprio confine con il primo termine e l’enigma di nuovi viaggi con il secondo.
Sono
temi estremamente attuali, basta girarci intorno e vedere quello che succede a
poche miglia da noi, quanta gente deve lasciare la propria dimora per
affrontare un altrove a volte anche tragico, dichiara in una intervista Roberto Perrotti, giornalista, scrittore e
psicologo. Si sofferma poi, sul concetto di erranza - l'idea di fondo è che l'erranza non è assolutamente il viaggio,
ma una condizione di vita. E' il rapporto tra un disordine e un ordine
interiore e quindi è un'esperienza umana: è una parola estremamente
affascinante, ma è anche estremamente temuta. La si cambia subito in viaggio,
in esperienza; è invece un'esperienza profonda di ciò che accade sulla nostra
via, ma la via non è quella che facciamo a piedi, la via è quella che si
è dentro. Ecco perché poi ci sono riscontri antropologici, religiosi e filosofici
profondi. Se la si intende così riusciamo a capirci: essa non è
equivalente di viaggio, di trascendenza, anche di cammino come lo si intende
oggi. E' qualcosa di molto più profondo. Il Festival, vuole creare una zona di
sosta, dove riposare e confrontarsi sul nostro essere in cammino.
Il
festival si apre con l’intervento di Selena Calloni Williams, con “il viaggio e
la trasformazione”.
Il direttore artistico Roberto Perrotti si è soffermato sulla ragione del festival, il tema di quest'anno è stato la Dimora e l'Altrove, sottolineando la continua ricerca di maggiori inferenze della parola “erranza”, sulla relazione fra l’esperienza della Dimora e quella dell’Altrove, la sicurezza del proprio confine con il primo termine e l’enigma di nuovi viaggi con il secondo.
L’evento è stato possibile
grazie allo sponsor Banca Capasso
Antonio che ha contribuito in modo lodevole a rendere la manifestazione ricca
di presenze eccellenti, e all’amministrazione comunale di Piedimonte Matese per
la disponibilità del favoloso Chiostro di San Domenico.
Calloni Williams è una scrittrice e ha passato i suoi
ultimi trent’anni quasi sempre in viaggio, affascinata dalle popolazioni che
vivono in pieno relazione con la natura, dalla loro esperienza animista e
sciamanica. Un incontro ricco di emozioni, un racconto correlato da foto di
luoghi lontani.
Gli
incontri che si sono avvicendati nei giorni successivi hanno definito
attraverso le disparate ed uniche testimonianze le diverse sfumature dell’erranza.
Arianna Corradi ha illustrato i suoi
viaggi a cavallo, Torino–Verona nel 2004 e Torino–Canterbury nel 2007. Viaggiare
a cavallo significa partire con l’essenziale, non avere nessun supporto
logistico, dormine in mezzo alla natura, vivere il rapporto con l’ignoto che
attende ogni giorno, la leggerezza che l’essenzialità regala, l’inquietudine, i
rapporti umani, ma soprattutto la forza morale che il cavallo trasmette.
Mauro Ferraris ha curato l’istallazione dell’accampamento di indiani Lakota completo di tipì ed equipaggiato con illustrazione dell’epoca.
Era la vigilia della battaglia di Little Bighorn contro la 7° Cavalleria dell’esercito degli Stati Uniti d’America, 26 giugno 1876 e le relative conseguenze.
Mauro Buffa descrive il suo errare in treno: - è un mezzo che ci mette in comunicazione con
una realtà mutevole in continuazione. Ha viaggiato sulla ferrovia Transiberiana da
Mosca a Vladivostok, sulla Transmongolica da Mosca a Pechino, attraversando i
confini politici di Russia, Mongolia e Cina, affrontando anche i confini naturali
dagli Urali alla taiga siberiana. La steppa nel nord della Mongolia al deserto
del Gobi, dalla nord della Cina alle
fertili pianure prima di giungere a Pechino.
Affrontare i confini culturali, le lingue e gli alfabeti diversi, il mondo cristiano e il mondo buddista, razze ed etnie, e tutto è avvenuto attraverso il treno, una provvisoria dimora del suo viaggiare. Treni lenti, dagli spazi angusti, dormendo nelle cuccette corte e strette in vagoni affollati e mangiando il cibo comprato alle fermate dalle babushke, esperienza densa di suggestioni letterarie, storiche e soprattutto umane.

Affrontare i confini culturali, le lingue e gli alfabeti diversi, il mondo cristiano e il mondo buddista, razze ed etnie, e tutto è avvenuto attraverso il treno, una provvisoria dimora del suo viaggiare. Treni lenti, dagli spazi angusti, dormendo nelle cuccette corte e strette in vagoni affollati e mangiando il cibo comprato alle fermate dalle babushke, esperienza densa di suggestioni letterarie, storiche e soprattutto umane.
Angelo Floramo, direttore della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, è esperto di slavistica. Balkan Circus è un itinerario dell’anima che si snoda attraverso i Balkani, intese come epicentro di un’Europa ancora da scoprire che parte dalla Slovenia e arriva fino al Caucaso e alla Siberia, passando per i monti Tatra. E’ un viaggio a metà tra il reportage narrativo e mappa dell’anima. Balkam Circus è un’esperienza, un cammino nel respiro di un mondo colorato e strabiliante.
Grande emozione con Luca Vagniluca “91 parallelo” è la storia di una
famiglia con la voglia di rompere gli schemi e trasformandosi in nomadi alla
ricerca di un motivo per abbandonare la dimora e imbattersi nell’esperienza del
non conosciuto, coinvolgendo anche i loro figli, che hanno vissuto l’altrove
come casa e la casa come l’altrove. Un racconto fatto di immagini, quelle che
toccano l’anima.
I motivi che ci hanno spinto a rendere la quotidianità della nostra vita un continuo errare risiedono nella scelta di lasciare la sicurezza della propria casa, delle proprie abitudini per gettarsi alla ricerca della diversità culturale. La casa si trasforma in un luogo di passaggio che per quanto familiare e sicuro diventa improvvisamente piccolo, spingendoci di volta in volta a desiderare di rimettersi in marcia, di vivere la piacevole inquietudine che accompagna i bivacchi nei luoghi sperduti, ad apprezzare se stessi e chi ci circonda.
I motivi che ci hanno spinto a rendere la quotidianità della nostra vita un continuo errare risiedono nella scelta di lasciare la sicurezza della propria casa, delle proprie abitudini per gettarsi alla ricerca della diversità culturale. La casa si trasforma in un luogo di passaggio che per quanto familiare e sicuro diventa improvvisamente piccolo, spingendoci di volta in volta a desiderare di rimettersi in marcia, di vivere la piacevole inquietudine che accompagna i bivacchi nei luoghi sperduti, ad apprezzare se stessi e chi ci circonda.

Stefania Nardini,
scrittrice e giornalista, presenta il suo libro “Alcazar. Ultimo spettacolo”, è la storia di una città, Marsiglia. L’attesa al porto, una nave con a bordo una compagnia teatrale, di una donna cresciuta in fretta, di un omosessuale che fugge alle leggi razziali, l’erranza di un’umanità braccata dall’atrocità di una guerra, la speranza.
scrittrice e giornalista, presenta il suo libro “Alcazar. Ultimo spettacolo”, è la storia di una città, Marsiglia. L’attesa al porto, una nave con a bordo una compagnia teatrale, di una donna cresciuta in fretta, di un omosessuale che fugge alle leggi razziali, l’erranza di un’umanità braccata dall’atrocità di una guerra, la speranza.
Antonio Moresco,
scrittore.
scrittore.
Scrivere e camminare. Sembrano due attività
inconciliabili e opposte. L’una richiede solitudine e isolamento, l’altra
implica vicinanza agli altri e promiscuità … Eppure, da un po’ di anni, mi sta
capitando di scrivere e camminare. Anzi, più alzo il tiro in una cosa e più lo
devo alzare nell’altra, come se in me ci fossero due vasi comunicanti in cui,
alzandosi il livello dell’uno, si alza necessariamente anche il livello
dell’altro. Oppure due bracci di una bilancia dove un braccio deve
scendere molto in basso perché l’altro
possa salire molto in alto, e viceversa. Però è un fatto che, da un po’ di
anni, queste due cose non solo non si escludono dentro di me ma anzi si
accrescono a vicenda e più “esagero” da una parte e più ho bisogno di esagerare
anche dall’altra.
Paolo Brovelli,
scrittore e ama definirsi "geografo viaggiante"
"In viaggio con l’infame" è il titolo del suo ultimo lavoro, il viaggio che nasce da un sogno scaturito dall’avventura epica d’un uomo vissuto tanto tempo fa. Una storia doppia: quella dell’autore protagonista di tutte le situazioni, reali, leggendarie, oniriche e quella della sua controparte Antonio Raposo Tavares, attratto dalla sua figura e dalle imprese dei “bandeirants” masnadieri “paulisti” che nel Cinquecento e nel Seicento esplorarono il continente alla ricerca di schiavi e di ricchezze.
L’autore, alla fine del 2007 si mette sulle tracce di una delle spedizioni di Tavares, la più lunga e complessa mai realizzata nel continente americano, condensando in due mesi di viaggio i diecimila chilometri che il portoghese percorse in poco più di tre anni, tra la fine del 1647 e l’inizio del 1651.
Paolo Mastroianni,
scrittore.
Africani immigrati a Villa Literno, prostitute ganesi e albanesi, un pullman di ambulanti polacchi appena giunti in Italia e spersi nella notte vicino a Caserta, una casalinga di Caserta, un rumeno che truffa i turisti a Budapest, un impiegato filippino in tournée d'affari in Europa. Un'insolita galleria di personaggi si sussegue con straordinaria vividezza, e senza un solo momento di fiacca.
Filippo Tuena,
scrittore.
In generale esistono due tipi di romanzo: quello che racconta le cose che il narratore sa e quello che racconta come il narratore apprende le cose che racconta.
Tuena, interessa il percorso di conoscenza, l'attraversamento di zone inesplorate, e cerca, di coinvolgere il lettore in questa ricognizione.
scrittore.
Africani immigrati a Villa Literno, prostitute ganesi e albanesi, un pullman di ambulanti polacchi appena giunti in Italia e spersi nella notte vicino a Caserta, una casalinga di Caserta, un rumeno che truffa i turisti a Budapest, un impiegato filippino in tournée d'affari in Europa. Un'insolita galleria di personaggi si sussegue con straordinaria vividezza, e senza un solo momento di fiacca.
scrittore.
In generale esistono due tipi di romanzo: quello che racconta le cose che il narratore sa e quello che racconta come il narratore apprende le cose che racconta.
Tuena, interessa il percorso di conoscenza, l'attraversamento di zone inesplorate, e cerca, di coinvolgere il lettore in questa ricognizione.
Riccardo Finelli, giornalista e scrittore. "Coi i binari fra le nuvole" e "Appenninia" , da vita ad un emozionante viaggio nell'Italia, percorrendo luoghi a noi sconosciuti, raccontando un Paese dalle mille sfaccettature. Un viaggio di frontiera, quattro giorni, centotrenta chilometri a piedi lungo i binari della Transiberiana d’Italia. Un diario di viaggio “clandestino” per riflettere su quello che eravamo e su quello che forse non siamo più.
"L'appanninia" invece, è un diario di viaggio intenso e poetico, viaggia su due ruote e attraversa in quattordici giorni l'Italia, un cammino lento per raccontare i paesaggi, gli incontri, le storie, i volti, e i progetti di un Appennino reale e futuro che la coscienza collettiva continua ad ignorare.
Il volume "La lunga guerra all'ultimo guerriero divino nel meridione d'Italia: l'Arcangelo Michael", di Giovanni D'Andrea, parte da un'indagine sull'ultimo guerriero alato, l'Arcangelo Michael e la sua guerra nel Meridione d'Italia. L'autore si dirige tra le grotte e ruderi, tra monti e monasteri, tra greci e latini. Racconta l'interpretazione corografica dl culto rupestre e delle sue stratificazioni mitologiche, culturali, storiche e antropologiche nelle regioni meridionali d'Italia colonizzate dai monaci italo-greci. Un viaggio tra il sacro e il profano.
Eraldo Affini, insegnante.
Racconta nel suo ultimo libro "Vita di Vita" la storia di due uomini e un ragazzo si stagliano contro l'orizzonte in un infuocato tramonto africano. Khaliq, nato in Sierra Leone, è sopravvissuto a esperienze estreme. Cresciuto alla Città dei Ragazzi, la storica comunità dove insegna Affinati, ora lavora in un bar. "Sa fare i migliori cappuccini di Roma, e succhi di frutta fresca. Andate a trovarlo prima che sia tardi: non ve ne pentirete. Poiché uno come lui non sta mai fermo per troppo tempo in uno posto. Il pianeta Terra è la sua casa. Questo libro racconta un viaggio attraverso la periferia di una città, fuori da ogni controllo, verso un villaggio lontano in cui una donna attende fiduciosa di riabbracciare suo figlio.
Il Festival dell'Erranza è stato arricchito da spettacoli serali.
La presenza della Compagnia Instabile con il musical, "Il Cacciatore di sogni, viaggio d'amore e di musica", è la storia fantastica di un viaggiatore di un mondo senza tempo che s'imbatte in situazioni e in personaggi che evocano temi e sentimenti centrali dell'esistenza.
Infine, il concerto "Musica del Mediterraneo" di Marzouk Mejri Ensemble, cantante e percussionista ha fatto della sua voce un vero e proprio strumento per trasmettere sensazioni e musicalità del mondo arabo al nord africano.
Appuntamento da non perdere il prossimo anno!
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