9.19.2014

FESTIVAL DELL'ERRANZA 



La seconda edizione del festival dell’Erranza, è stato un evento aperto al confronto e al dialogo,  molto amato dal pubblico e dai giovani.
Il direttore artistico Roberto Perrotti  si è soffermato sulla ragione del festival, il tema di quest'anno è stato la Dimora e l'Altrove, sottolineando la continua ricerca di maggiori inferenze della parola “erranza”, sulla relazione fra l’esperienza  della Dimora e quella dell’Altrove,  la  sicurezza del proprio confine con il primo termine e l’enigma di nuovi viaggi con il secondo.

 

Sono temi estremamente attuali, basta girarci intorno e vedere quello che succede a poche miglia da noi, quanta gente deve lasciare la propria dimora per affrontare un altrove a volte anche tragico, dichiara in una intervista Roberto Perrotti, giornalista, scrittore e psicologo. Si sofferma poi, sul concetto di erranza - l'idea di fondo è  che l'erranza non è assolutamente il viaggio, ma una condizione di vita. E' il rapporto tra un disordine e un ordine interiore e quindi è un'esperienza umana: è una parola estremamente affascinante, ma è anche estremamente temuta. La si cambia subito in viaggio, in esperienza; è invece un'esperienza profonda di ciò che accade sulla nostra via, ma la via non è quella che facciamo a piedi, la via è quella che si è dentro. Ecco perché poi ci sono riscontri antropologici, religiosi e filosofici profondi. Se la si intende così riusciamo a capirci: essa non è equivalente di viaggio, di trascendenza, anche di cammino come lo si intende oggi. E' qualcosa di molto più profondo. Il Festival, vuole creare una zona di sosta, dove riposare e confrontarsi sul nostro essere in cammino. 
L’evento è stato possibile grazie allo sponsor  Banca Capasso Antonio che ha contribuito in modo lodevole a rendere la manifestazione ricca di presenze eccellenti, e all’amministrazione comunale di Piedimonte Matese per la disponibilità del favoloso Chiostro di San Domenico.
 
Il festival si apre con l’intervento di Selena Calloni Williams, con “il viaggio e la trasformazione”.
Calloni Williams è una scrittrice e ha passato i suoi ultimi trent’anni quasi sempre in viaggio, affascinata dalle popolazioni che vivono in pieno relazione con la natura, dalla loro esperienza animista e sciamanica. Un incontro ricco di emozioni, un racconto correlato da foto di luoghi lontani. 

 



A seguire Franco Arminio, “Per un nuovo umanesimo delle montagne.  E’ poeta, scrittore e regista italiano, si definisce paesologo:  difficile portare i turisti nei paesi dell’Italia interna. Ci vogliono nuovi residenti. Non ne servono neppure tanti, ma devono essere residenti “forti”. Che significa? Significa persone che vengono nei paesi a fare la loro vita, non a finirla. Significa persone che riprendono dai margini la sfida all’impensato. Il paese non come luogo dove tirare i remi in barca, ma come luogo di apertura a nuove immaginazioni. Non un luogo di un ripiegamento nostalgico, ma sagra del futuro. L’arcaico più arcaico e la modernità più avanzata che procedono insieme e danno ai paesi una forza che non hanno mai avuto. Poesia e politica, azione e contemplazione, intimità e distanza.

Gli incontri che si sono avvicendati nei giorni successivi hanno definito attraverso le disparate ed uniche testimonianze le diverse sfumature dell’erranza.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Arianna Corradi ha illustrato i suoi viaggi a cavallo, Torino–Verona nel 2004 e Torino–Canterbury nel 2007.  Viaggiare a cavallo significa partire con l’essenziale, non avere nessun supporto logistico, dormine in mezzo alla natura, vivere il rapporto con l’ignoto che attende ogni giorno, la leggerezza che l’essenzialità regala, l’inquietudine, i rapporti umani, ma soprattutto la forza morale che il cavallo trasmette. 

 
 
 

 
 







Mauro Ferraris ha curato l’istallazione dell’accampamento di indiani Lakota completo di tipì ed equipaggiato con illustrazione dell’epoca.
Era la vigilia della battaglia di Little Bighorn contro la 7° Cavalleria dell’esercito degli Stati Uniti d’America, 26 giugno 1876 e le relative conseguenze.
I discendenti di questi valorosi indiani, I Lakota Sioux di Fort Laramie, con i quali ha vissuto per un anno e mezzo, sono grandi maestri della vita a cavallo. Ferraris, ha scelto di vivere la sua vita in libertà, con i suoi cavalli, sulle Alpi, tra i bivacchi, la vita all’aria aperta, spartana, frugale, autosufficiente e senza sprechi. 

 




Mauro Buffa descrive il suo errare in treno: - è un mezzo che ci mette in comunicazione con una realtà  mutevole in continuazione.  Ha viaggiato sulla ferrovia Transiberiana da Mosca a Vladivostok, sulla Transmongolica da Mosca a Pechino, attraversando i confini politici di Russia, Mongolia e Cina, affrontando anche i confini naturali dagli Urali alla taiga siberiana. La steppa nel nord della Mongolia al deserto del Gobi,  dalla nord della Cina alle fertili pianure prima di giungere a Pechino.
Affrontare i confini culturali, le lingue e gli alfabeti diversi, il mondo cristiano e il mondo buddista, razze ed etnie, e tutto è avvenuto attraverso il treno, una provvisoria dimora del suo viaggiare.  Treni lenti, dagli spazi angusti, dormendo nelle cuccette corte e strette in vagoni affollati e mangiando il cibo comprato alle fermate dalle babushke, esperienza densa di suggestioni letterarie, storiche e soprattutto umane.

Angelo Floramo, direttore della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, è esperto di slavistica. Balkan Circus è un itinerario dell’anima che si snoda attraverso i Balkani, intese come epicentro di un’Europa ancora da scoprire che parte dalla Slovenia e arriva fino al Caucaso e alla Siberia, passando per i monti Tatra. E’ un viaggio a metà tra il reportage narrativo e mappa dell’anima. Balkam Circus è un’esperienza, un cammino nel respiro di un mondo colorato e strabiliante.

Grande emozione con Luca Vagniluca “91 parallelo” è la storia di una famiglia con la voglia di rompere gli schemi e trasformandosi in nomadi alla ricerca di un motivo per abbandonare la dimora e imbattersi nell’esperienza del non conosciuto, coinvolgendo anche i loro figli, che hanno vissuto l’altrove come casa e la casa come l’altrove. Un racconto fatto di immagini, quelle che toccano l’anima.  
I motivi che ci hanno spinto a rendere la quotidianità della nostra vita un continuo errare risiedono nella scelta di lasciare la sicurezza della propria casa, delle proprie abitudini per gettarsi alla ricerca della diversità culturale. La casa si trasforma in un luogo di passaggio che per quanto familiare e sicuro diventa improvvisamente piccolo, spingendoci di volta in volta a desiderare di rimettersi in marcia, di vivere la piacevole inquietudine che accompagna i bivacchi nei luoghi sperduti, ad apprezzare se stessi e chi ci circonda.
 


Stefania Nardini,
scrittrice e giornalista, presenta il suo libro “Alcazar. Ultimo spettacolo”, è la storia di una città, Marsiglia. L’attesa al porto, una nave con a bordo una compagnia teatrale, di una donna cresciuta in fretta, di un omosessuale che fugge alle leggi razziali, l’erranza di un’umanità braccata dall’atrocità di una guerra,  la speranza.



Antonio Moresco,
scrittore. 
Scrivere e camminare. Sembrano due attività inconciliabili e opposte. L’una richiede solitudine e isolamento, l’altra implica vicinanza agli altri e promiscuità … Eppure, da un po’ di anni, mi sta capitando di scrivere e camminare. Anzi, più alzo il tiro in una cosa e più lo devo alzare nell’altra, come se in me ci fossero due vasi comunicanti in cui, alzandosi il livello dell’uno, si alza necessariamente anche il livello dell’altro. Oppure due bracci di una bilancia dove un braccio deve scendere  molto in basso perché l’altro possa salire molto in alto, e viceversa. Però è un fatto che, da un po’ di anni, queste due cose non solo non si escludono dentro di me ma anzi si accrescono a vicenda e più “esagero” da una parte e più ho bisogno di esagerare anche dall’altra. 

 


Paolo Brovelli, 
scrittore e ama definirsi "geografo viaggiante" 
"In viaggio con l’infame" è il titolo del suo ultimo lavoro, il viaggio che nasce da un sogno scaturito dall’avventura epica d’un uomo vissuto tanto tempo fa. Una storia doppia: quella dell’autore protagonista di tutte le situazioni, reali, leggendarie, oniriche e quella della sua controparte Antonio Raposo Tavares, attratto dalla sua figura e dalle imprese dei “bandeirants” masnadieri “paulisti” che nel Cinquecento e nel Seicento esplorarono il continente alla ricerca di schiavi e di ricchezze.
L’autore, alla fine del 2007 si mette sulle tracce di una delle spedizioni di Tavares, la più lunga e complessa mai realizzata nel continente americano, condensando in due mesi di viaggio i diecimila chilometri che il portoghese percorse in poco più di tre anni, tra la fine del 1647 e l’inizio del 1651.

Paolo Mastroianni,
scrittore.
Africani immigrati a Villa Literno, prostitute ganesi e albanesi, un pullman di ambulanti polacchi appena giunti in Italia e spersi nella notte vicino a Caserta, una casalinga di Caserta, un rumeno che truffa i turisti a Budapest, un impiegato filippino in tournée d'affari in Europa. Un'insolita galleria di personaggi si sussegue con straordinaria vividezza, e senza un solo momento di fiacca.

Filippo Tuena, 
scrittore.
In generale esistono due tipi di romanzo: quello che racconta le cose che il narratore sa  e quello che racconta come il narratore apprende le cose che racconta.
Tuena, interessa il percorso di conoscenza, l'attraversamento di zone inesplorate, e cerca, di coinvolgere il lettore in questa ricognizione.  

 
Riccardo Finelli, giornalista e scrittore. "Coi i binari fra le nuvole" e "Appenninia" , da vita ad un emozionante viaggio nell'Italia, percorrendo luoghi a noi sconosciuti, raccontando un Paese dalle mille sfaccettature. Un viaggio di frontiera, quattro giorni, centotrenta chilometri a piedi lungo i binari della Transiberiana d’Italia. Un diario di viaggio “clandestino” per riflettere su quello che eravamo e su quello che forse non siamo più. 
"L'appanninia" invece, è un diario di viaggio intenso e poetico, viaggia su due ruote e attraversa in quattordici giorni l'Italia, un cammino lento per raccontare i paesaggi, gli incontri, le storie, i volti, e i progetti di un Appennino reale e futuro che la coscienza collettiva continua ad ignorare. 
 
Il volume "La lunga guerra all'ultimo guerriero divino nel meridione d'Italia: l'Arcangelo Michael", di Giovanni D'Andrea, parte da un'indagine sull'ultimo guerriero alato, l'Arcangelo Michael e la sua guerra nel Meridione d'Italia. L'autore si dirige tra le grotte e ruderi, tra monti e monasteri, tra greci e latini. Racconta  l'interpretazione corografica dl culto rupestre e delle sue stratificazioni mitologiche, culturali, storiche e antropologiche nelle regioni meridionali d'Italia colonizzate dai monaci italo-greci. Un viaggio tra il sacro e il profano.
 
Rita Mazzei, con il libro "Il mondo nelle mani", si racconta. E' il viaggio tra i ricordi, le foto scattate durante i suoi viaggi, dalla Mongolia all'Havana, all'India al Marocco, dalla magia del deserto alle serate danzanti, il libro segue un filo narrativo del viaggio e mescola pensieri e letture con storie raccolte in giro per il mondo. Foto e parole capaci di emozionare e di evocare lontane seduzioni, evidenziando i falsi miti del viaggio, rivelando le contraddizioni, degli incanti come i disincanti per riflettere sui sensi del nostro andare. Con una certezza: il viaggio è una grande occasione, l'importante è non sprecarla.
 
Rita Mazzei, professore associato in Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze. La mobilità nel tempo. Il viaggio appartiene alle forme più universali della vita dell'umanità, ma anche alle più antiche, e a ben vedere alcune esperienze di oggi, proprie del viaggiatore dei nostri giorni, in realtà hanno in sé elementi del passato. Quello che conduce dal presente al passato può essere dunque un percorso che svela elementi della mobilità che si ripropongono attraverso i secoli. In questa prospettiva si presta a considerazioni interessanti specialmente la mobilità femminile. Quando sono le donne a viaggiare più o che mai è un gioco, in ogni tempo, la contrapposizione fra chi resta e chi parte, fra orizzonte domestico degli affetti familiari, la dimora e l'altrove.
 
Alessandra Augelli, docente a contratto in Pedagogia interculturale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza. In itinere: il coraggio per partire e per approdare. Partire e prendere parte ad un progetto di ampio respiro, ma è anche riconoscersi parte di un tutto, è guardare alla propria dimora come specchio di un abitare più grande. L'erranza ha inizio nella rottura del già noto e nel riconoscimento tra il reale e l'immaginato. La ricerca di un approdo, pur non definitivo, smuove i passi dal viandante. L'impegno formativo si esplica nel lasciar andare parti di sé per far spazio al nuovo e, allo stesso tempo, nel nominare gli approdi dei propri transiti per trarre sapere dall'esperienza. Guardare la fine è ripensare il fine del proprio andare e per questo ci vuole un coraggio pari a quello necessario per mettersi in cammino.
Tante storie diverse in questo festival, e ad ogni incontro è stato come vagare in nuove dimensioni per poi fare ritorno. Punti di vista, soggettività filosofiche, esperienze letterarie il tutto  amalgamato da un'armonia generale, ed è stato il punto di forza di questa nascente manifestazione.
Riccardo Carnovalini, cammina e racconta il territorio con fotografie e parole da oltre trent'anni. Ha attraversato l'Italia e l'Europa a piedi, con zaino affardellato e macchinetta fotografica a tracolla. La conoscenza è il movimento è il rapporto fisico con la terra. Poi c'è il tempo, è il bene più prezioso insieme alla memoria che abbiamo. Camminare lentamente e attraversare le colline salire sui colli e sulle cime degli appennini, sfiorare in riva al mare l'acqua per poi soffermarsi un attimo e capire che questi luoghi sono la mia dimora  ma insieme al mio altrove. 
 
Eraldo Affini, insegnante.
Racconta nel suo ultimo libro "Vita di Vita" la storia di due uomini e un ragazzo si stagliano contro l'orizzonte in un infuocato tramonto africano. Khaliq, nato in Sierra Leone, è sopravvissuto a esperienze estreme. Cresciuto alla Città dei Ragazzi, la storica comunità dove insegna Affinati, ora lavora in un bar. "Sa fare i migliori cappuccini di Roma, e succhi di frutta fresca. Andate a trovarlo prima che sia tardi: non ve ne pentirete. Poiché uno come lui non sta mai fermo per troppo tempo in uno posto. Il pianeta Terra è la sua casa. Questo libro racconta un viaggio attraverso la periferia di una città, fuori da ogni controllo, verso un villaggio lontano in cui una donna attende fiduciosa di riabbracciare suo figlio. 
 
Marco Aime, antropologo e scrittore. L'altro e l'altrove. Il viaggio è l'incontro: incontro con genti di cultura diversa, con paesaggi sconosciuti, con manufatti di epoche diverse dalla nostra. L'elemento comune a tutti questi incontri è la diversità, che fa del viaggio un'esperienza formativa. Ma quella diversità con cui vogliamo o dobbiamo confrontarci., non è un dato sempre oggettivo, ma spesso il prodotto di una costruzione fondata su narrazioni passate, stereotipi e luoghi comuni. Un dato sempre più evidente in un'epoca di forti flussi di immagini e informazioni come nostra. 
Il Festival dell'Erranza è stato arricchito da spettacoli serali.
La presenza della Compagnia Instabile con il musical, "Il Cacciatore di sogni, viaggio d'amore e di musica", è la storia fantastica di un viaggiatore di un mondo senza tempo che s'imbatte in situazioni e in personaggi che evocano temi e sentimenti centrali dell'esistenza. 
Infine, il concerto "Musica del Mediterraneo" di Marzouk Mejri Ensemble, cantante e percussionista ha fatto della sua voce un vero e proprio strumento per trasmettere sensazioni e musicalità del mondo arabo al nord africano.
 
Appuntamento da non perdere il prossimo anno!  
 

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