4.20.2016

PERIPHERY mostra personale di Michele Attianese 

presso la galleria Casa Turese in Vitulano, visibile fino al 30 Aprile





Una formazione importante che ha segnato il suo nascere come artista. Dopo, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha studiato pittura ed incisione, Attianese si laurea anche in Architettura. Fin da piccolo ha sempre disegnato e col tempo il suo gioco è diventato una vera passione. Si è avvicinato all’architettura dell’artigianato e al disegno industriale, il suo approccio non è stato solo accademico, ma, è andato oltre, addentrandosi in una visione  socio-antropologica. Le sue opere parlano di periferie urbanistiche, quelle fisiche, ma, anche quelle mentali. Nelle sue tele vi è uno spazio architettonico ben definito che si contrappone alla
percezione di sagome statiche o in movimento : esse sono le periferie mentali, dove non si esce facilmente dagli schemi “architettonici” della ragione, è tutto perfettamente uniforme, lineare a prima vista,  poi, si  avverte l’ infinito, ed inizia il gioco  di  “uscire” e  di “entrare” nei meandri dell’inconscio. Attianese, trastulla molto sul colore. E’ un colore che plasma la smania di essere “fuori”, ma contemporaneamente riesce a tener unito sulla superficie tutto ciò che è in una periferia fisica-mentale, divenendo man mano un collante. Predomina il grigio,  modulato con sapienza, il bianco è spalmato con parsimonia. E’ l’origine evolutive delle emozioni umane. E’ l’elaborazione delle sensazioni.
E’  la mente emotivo-istintuale a subire, durante il percorso, la trasformazione ad una forma più sofisticata: essa, nasce dalla “materia grigia/razionalità” fino ad arrivare alla “materia bianca/istitività”  manifestandosi in una superficie “distorta”, la fenomenologia dello spaziotempo.
La materia bianca è indiretta connessione con la vita, l’emozione, l’evoluzione, è il legame con i sogni, con l’intuito con l’inconscio, è cruciale per svelare il profondo mistero dell’essere umano: la coscienza.
La coscienza porta alla realtà, attraverso saggi e filosofie, che si trasforma, poi, in conoscenza.
La conoscenza è legata all’immagine.
 In questa corrispondenza nasce il linguaggio pittorico di Attianese. Racchiude in poche pennellate il dualismo della vita: la frattura tra il mondo delle idee, eterno, incorruttibile e perfetto, contro il mondo materiale imperfetto e corruttibile; le periphey.





Ringrazio CASA TURESE galleria - edizioni d'arte per il materiale fotografico.
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