5.28.2019

Nancy Cuomo inaugura il “Festival dell’Erranza”
il 7 giugno a Piedimonte Matese apre la VII edizione 
(13-14 settembre)

Il tema 2019 è “Le Parole e l’Acqua”






COMUNICATO STAMPA

          
Protagonista dell’apertura primaverile della settima edizione del Festival dell’Erranza sarà Nancy Cuomo. Venerdì 7 giugno alle ore 18:30 a Piedimonte Matese (CE), nel chiostro del complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino (Largo San Domenico), l’eccezionale cantante sarà ospite d’onore dell’anteprima della rassegna culturale diventata ormai punto di riferimento del territorio nazionale per i molteplici percorsi di ricerca che intraprende ogni anno. Nel corso della serata – l’ingresso è libero – l’ideatore e direttore artistico del Festival dell’Erranza, Roberto Perrotti, anticiperà alcuni degli appuntamenti in calendario per il 13 e 14 settembre e si soffermerà sul tema scelto per l’edizione 2019 e su cui si incentrano gli incontri e le riflessioni della manifestazione, ossia “Le Parole e l’Acqua”, ossia la profonda e simbolica assonanza fra le parole e l’acqua, entrambe simboli e segni della linfa vitale per gli esseri viventi. «Proveremo a interrogarci sul misterioso potere di attrazione che l’acqua e le parole esercitano. L’acqua è “l’ineffabile fantasma della vita”, dove si scorge il fluire dell’esistenza, così come le parole rappresentano il nostro modo di “sentire il mondo” e di orientarci fra le sue contraddizioni. Guarderemo alla preziosità dell’acqua e delle parole: entrambe vanno utilizzate in modo corretto e sapiente. Tratteremo la loro pericolosità: le parole possono diventare pietre come l’acqua determinare un evento distruttivo» spiega Perrotti, aggiungendo che si prenderà in considerazione anche la loro dinamicità, essendo entrambe in continuo movimento e possedendo i caratteri di liquidità e di dinamismo. La continua attività di ricerca di nuove espressioni e l’incessante ampliamento dell’orizzonte artistico tipici di Nancy Cuomo ben rappresentano il tema di quest’anno del Festival dell’Erranza.
Come ogni anno, anche l’arte è protagonista del Festival: quest’anno la mostra sul tema dell’acqua verrà inaugurata il 13 settembre e sarà possibile visitarla fino al 30 settembre 2019. 

Il Festival dell’Erranza viene organizzato in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli, FAI Fondo Ambiente Italiano, ANBI Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni, Progetto Diana: Consorzio di Bonifica Sannio Alifano, e gode del patrocinio della Città di Piedimonte Matese e di un progetto sulla cultura e il vino, in comune con La Guardiense, riguardante le eccellenze del territorio. Main sponsor è Mangimi Liverini spa. Tra i sostenitori: Proloco Vallata, Rotary Club Matese, Ottica Corniello, Meeting, Bgusto, Athena. È inoltre possibile dare un contributo al Festival dell’Erranza firmando e destinando il 5×1000 nella dichiarazione dei redditi all’Associazione di promozione sociale: il Codice Fiscale da inserire nell’apposito riquadro è 04068100611.


Scoperta da Nico Fidenco, ha iniziato l’attività professionistica nel 1965, interpretando la colonna sonora del film “Kiss Kiss Bang Bang” (di Duccio Tessari, con Giuliano Gemma).Nel 1968 partecipa al “Cantagiro”, interpretando il brano “Ieri”, classificandosi I^ delle donne nel girone B. Il brano ha successo immediato e viene ripetutamente trasmesso nelle trasmissioni radiofoniche. Nello stesso anno partecipa alle finali della trasmissione televisiva “Settevoci”, condotta da Pippo Baudo. È campionessa per diverse puntate. Nel 1969 è la volta di “Concerto d’Autunno”, il brano che consacra la sua popolarità e i lusinghieri consensi della critica specializzata. Riceve dal M° Bargoni (l’autore) una lettera di congratulazioni, nella quale esalta la sua incisione tra le oltre 500 versioni realizzate in tutto il mondo. Nello stesso anno viene premiata con la “Caravella d’Oro” nella manifestazione “Nuovo Lido di Genova”. Ancora nel 1969 interpreta la colonna sonora della serie Tv internazionale, trasmessa dalla Rai, “Agente Speciale”, con il brano “Avengers”. Nel 1970 pubblica il 45 giri “Come una rondine”. La facciata b, “Se ti ho bruciato il cuore”, scritta da Antonio Coggio (compositore/produttore di Claudio Baglioni), diventa un successo radiofonico. Nel 1971 pubblica il 45 giri “Questo vecchio pazzo mondo”, ed è subito tra i più gettonati. Nel 1974 pubblica il suo primo album “Viaggio nell’amore”, a cura del M° Manuel De Sica e del M° Sandro Blonksteiner. L’Lp contiene il brano “Viaggio con te”, di Manuel De Sica, che sarà colonna sonora del film “Il Viaggio” di Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Richard Burton. Importanti critici musicali sottolinearono l’interpretazione di Nancy. A causa della prematura scomparsa del suo produttore Leopoldo Buttaro, Nancy resterà lontano dal mercato discografico e dalle programmazioni radiotelevisive per alcuni anni. In tale periodo di assenza, l’artista è stata protagonista di un lungo tour all’estero, dove ha esibito la sua voce alle platee teatrali e radiotelevisive di vari Paesi .











5.26.2019



ALESSANDRO SCARABELLO

Uppercrust
A cura di Marcello Smarrelli


Palazzo della Corgna, Castiglione del Lago
8 giugno – 1 settembre 2019

Inaugurazione sabato 7 giugno 2019, ore 17.30


Alessandro Scarabello presenta Opera Rubra, un progetto site specific per Palazzo della Corgna. Un intervento pittorico inedito in dialogo con lo splendido ciclo di affreschi del Pomarancio, che celebra le gesta del Marchese Ascanio della Corgna. In mostra, per la prima volta nella loro completezza, anche il ciclo Uppercrust, con dodici grandi ritratti a figura intera, e la serie Heads, composta da oltre cento dipinti.

COMUNICATO STAMPA

Palazzo della Corgna apre alle espressioni più all’avanguardia dell’arte contemporanea. Il polo culturale della cittadina umbra ospiterà per tutta l’estate la mostra di Alessandro Scarabello dal titolo Uppercrust, a cura di Marcello Smarrelli.

La mostra è promossa dal Comune di Castiglione del Lago e organizzata da Sistema Museo e Cooperativa Lagodarte, in collaborazione con Aurora Group e The Gallery Apart Roma.

L’inaugurazione è in programma venerdì 7 giugno alle ore 17.30, alla presenza del curatore e dell’artista, e sarà visitabile dall’8 giugno all’1 settembre 2019.

Dimora del Marchese Ascanio della Corgna, il palazzo si sviluppa al suo interno attraverso una serie di stanze, alcune delle quali parzialmente o interamente affrescate, che costituiscono il percorso espositivo. 
Alessandro Scarabello ha realizzato per l’occasione Opera Rubra, ideato per la Sala delle Gesta di Ascanio. Tre tele di grandi dimensioni sono installate al centro della camera picta, in modo non convenzionale, e dialogano con gli affreschi del Pomarancio che celebrano le gesta di Ascanio della Corgna. Il trittico nasce da una ricerca sulla pittura al limite tra figurativo e informale, gli elementi rappresentati convivono con la potente cromia delle tele a simboleggiare l’ardore, il coraggio e la passione che caratterizzano la figura romantica del condottiero. Nelle sale successive Scarabello presenta, per la prima volta nella sua completezza, la serie Uppercrust composta da 12 grandi ritratti a figura intera e a grandezza naturale, oltre al ciclo Heads che comprende più di cento dipinti di formato ridotto.
Upper crust è l’espressione con cui nelle società anglosassoni vengono indicati gli appartenenti alle leading classes, la nuova aristocrazia che utilizza la propria posizione dominante in termini economici, finanziari e di comunicazione. Con questo progetto l’artista ha voluto creare un vero e proprio catalogo di tipi umani a vario titolo rappresentativi di queste élite, sulla cui onorabilità Scarabello interroga se stesso e lo spettatore.
La nobile dignità del Palazzo della Corgna e delle gesta coraggiose di Ascanio, affrescate sulle pareti, che ne esaltano le virtù di signore illuminato, vengono messe a confronto con una rappresentazione volutamente caricaturale di vizi, posture e atteggiamenti manierati, espressioni tipiche dei contemporanei “uppercrust”.
Scarabello invita lo spettatore a un confronto visivo molto serrato. Al repertorio iconografico classico che inneggia alle eccezionali doti di Ascanio nelle molteplici vesti di condottiero, amante delle arti e amministratore (fu anche promotore di una riforma agraria dai caratteri fortemente innovativi), viene contrapposta una visione composta da una serie di elementi che manifestano tutt’altro.
Il dialogo tra queste due forme così antitetiche di potere è il corto circuito che l’artista innesca per sottolineare l’urgenza di una nuova e diversa classe dirigente, che basi il suo potere sulla conoscenza, sui saperi e sulle competenze al fine di poter avere politici che promuovano modelli di convivenza più equi, riducendo il divario esistente tra i pochi detentori di ricchezza e i troppi disperati che popolano il pianeta.




Alessandro Scarabello (Roma, 1979) vive e lavora a Bruxelles. Ha conseguito il BFA presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e il MFA presso la Royal Academy of Fine Arts (Kask) di Gand, esponendo in numerose istituzioni pubbliche e private in Italia tra cui il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano (PAC), Palazzo Collicola di Spoleto e Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ha partecipato a diverse Biennali d’arte contemporanea tra cui la Bienal del fin del mundo in Sud America, la Biennale dei Paesi del Mediterraneo ad Alessandria d’Egitto, la Biennale di Tunisi e la Biennale dei giovani artisti a Monza, Italia.


COORDINATE MOSTRA

Date: 8 giugno – 1 settembre 2019
Luogo: Palazzo della Corgna, Castiglione del Lago
Inaugurazione: 7 giugno 2019, ore 17.30
A cura di: Marcello Smarrelli
Orario: tutti i giorni 9.30–19. Ultimo ingresso 45 minuti prima dell’orario di chiusura. È possibile prenotare l’apertura straordinaria per visite riservate.

Biglietto: Il biglietto comprende la visita al Palazzo della Corgna e alla Rocca del Leone.
Intero euro 8; 
ridotto A euro 6 (gruppi +15; fino a 25 anni); 
ridotto B euro 3 (6-18 anni); 
unico residenti Comune di Castiglione del Lago euro 4; 
gratuito bambini fino a 5 anni.

Visite guidate: in italiano € 80; in inglese € 100. Al costo si aggiunge il biglietto ridotto.

Informazioni, visite guidate e laboratori per le scuole: Palazzo della Corgna +39 075 951099 - cooplagodarte94@gmail.com


Prenotazioni: Call center + 39 0744 422848 (dal lunedì al venerdì 9-17, sabato 9-13, escluso festivi) - callcenter@sistemamuseo.it

www.palazzodellacorgna.it

La mostra è realizzata in collaborazione con The Gallery Apart Roma – www.thegalleryapart.it
























by Esterina Pacelli



ANXANUM è il nuovo disco di Andrea Castelfranato, prodotto dall’etichetta Fonè di Giulio Cesare Ricci, è un dono alla sua città d’origine, Lanciano.  Tredici tracce tra cui i Louisiana Blues, I Remenber You e Sweet Little Town, Memories, Kiitos, non manca l’omaggio ai grandi nomi della musica internazionale, per citare alcuni, Sting, Pino Daniele, Fausto Mesolella, Beatles.
ANXANUM è una raccolta di brani di solo chitarra, un punto di arrivo, o forse, è una nuova partenza per raggiungere nuovi obiettivi. Castelfranato in questa intervista si racconta in modo semplice e umile, quello che lui è, mettendo in evidenza la difficoltà, la sofferenza, le sconfitte, ma soprattutto, saper ricominciare ogni volta con una nuova forza e con una nuova energia perché il suo mantra è:  ‘crederci sempre’.



CHI E' ANDREA CASTELFRANATO
Sono cresciuto a Lanciano, una piccola cittadina in collina situata in Abruzzo a pochi chilometri dalla costa Adriatica. Ho iniziato presto a salire quei gradini che ti portano sul palco, dopo una lunga serie di approcci nei locali della zona in cui con mio fratello alle tastiere suonavamo fino allo sfinimento dalle 16 del pomeriggio sino alle 5 del mattino con un repertorio infinito.
Entrai a far parte di una formazione etnica in cui si suonava in tutta Europa, nei festivals e in teatri importanti. Mi ricordo che a casa non c'ero mai, rientravo solo per disfare la valigia e mettere i panni nuovi e via a macinare km in macchina, in treno, in aereo e in nave. I giorni, mesi e anni passavano così in fretta che la musica riempiva la mia vita. Ero il più giovane del gruppo e ricordo che vivevo quel periodo con grande ansia e responsabilità, erano ormai lontani quei giorni in cui suonavo in un ristorante con mio fratello le canzoncine senza la preoccupazione di essere troppo osservato dalla gente. In teatro e nei grandi festivals dovevo avere un maggiore controllo della situazione, così che negli hotel e nei camerini studiavo a più non posso e cercavo di apprendere il più possibile guardando i veri professionisti.
Nel frattempo cominciai a lavorare anche ad un progetto tutto mio, il mio sogno sin da piccolo era di girare il mondo con la mia musica e la mia chitarra. Gli studi classici non mi davano soddisfazione personale, avevo studiato i maggiori compositori e interpreti classici ma avevo esigenza di dire qualcosa sullo strumento. Così che cominciai a studiare nuove tecniche e a dare forma alle mie idee. Mi affacciai al mondo delle accordature aperte. Un modo completamente nuovo inusuale di accordare o meglio "scordare" la chitarra.
Sperimentavo e allo stesso modo giocavo con la chitarra a girare le meccaniche del mio strumento in modo da cercare un suono che mi sorprendesse…era come se stessi iniziando tutto da capo.
Mi avvicinai al "Tapping", una tecnica che permetteva di suonare sulla tastiera della chitarra con due mani, occorreva una grande abilità e perfezione nel suono.
Cercai di trasportare questa tecnica sulla chitarra acustica e cominciai a scrivere i primi brani, Louisiana Blues, I Remenber You e Sweet Little Town, con l'aggiunta delle percussioni sulla cassa armonica.

COME E’ AVVENUTO IL SUO PRIMO CONTATTO CON LA MUSICA, SI RICORDA QUALCHE AVVENIMENTO IN PARTICOLARE?
All'età di sette anni decisi di provare a mettere le mie dita sulla chitarra, anche per volontà di mio padre e ora a 41 anni continuo ancora a utilizzare le mie dita sulle corde di questa compagna di vita, la chitarra.
Da ragazzino per reperire i dischi dei miei idoli della 6 corde compravo il materiale in Germania attraverso una delle più grandi etichette mondiali della chitarra, c'erano nomi grandissimi, ricordo che ogni mese mi spedivano un catalogo con tutti i nomi e foto di questi grandi maestri.
Mi dicevo sempre in me:" Chissà se un giorno ci sarò anche io in questo catalogo".
Successe che nel 2006 questa etichetta organizzava in Germania un concorso chitarristico per nuovi emergenti. Mi iscrissi e partii per la Germania. Ero in gara con giovani talenti di tutto il mondo. Quell'anno vinsi io e mi fecero il contratto con un disco nell'Acoustic Music Records.
I sogni sono fatti per essere realizzati, no?
Da quel momento in poi è stato un crescendo, ho condiviso in tutta Europa i palchi con i miei idoli, ho conosciuto posti e persone, ho realizzato altri dischi e le mie musiche sono eseguite da molti ragazzini in ogni parte del mondo, tutto visibile su Youtube.

E' GIUSTO PARAGONARE LA CHITARRA AD UNA MAESTRA DI VITA?
La chitarra, la musica, sicuramente mi hanno insegnato e segnato profondamente. Faccio fatica a pensare alla mia vita senza di esse, ho vissuto sempre in simbiosi con la chitarra, a volte penso a cosa sarebbe stata la mia vita senza la chitarra…probabilmente avrei avuto più certezze …ahahaha… chissà. Viviamo in un Paese in cui la musica e l'arte non vengono considerate più di tanto e gli artisti non sono tutelati. Comunque c'è da dire che la chitarra mi ha salvato in molte fasi della mia vita, e nei periodi bui riesce a darmi una speranza e una ragione in più per esistere e resistere.

QUAL E' LA DIFFICOLTA' MAGGIORE CHE INCONTRA OGNI GIORNO PER FAR CONOSCERE LA SUA MUSICA?
Nel mio caso, io ho scelto probabilmente un percorso difficile, quello strumentale, di nicchia, in un momento storico in cui, soprattutto in Italia, si dà spazio ai cantanti vedi i Talent tutti rivolti alle "belle" voci. Non ci sono spazi per poter presentare un progetto di musica strumentale e soprattutto non ci sono persone interessate ad investire su questo prodotto e parlo di chi opera nel settore del management. Io sono il manager di me stesso, il mio tempo a disposizione lo trascorro nel cercare i contatti e promuovermi trascurando a volte del tempo per scrivere e studiare.

NELLA SUA CARRIERA HA GIA’ INCISO DIVERSI ALBUM, SI RICORDA COME NASCE IL SUO PRIMO?
Nel 2004 registrai il mio primo CD di chitarra "Memories", il disco arrivò in Francia ad un organizzatore del Festival Guitare Issoudun. Mi chiamarono a far parte della rassegna come rappresentante italiano. Fu per me una grande gioia andare in Francia e suonare in un importante Festival chitarristico. Come si dice l'appetito vien mangiando e così che continuai a fare concerti di solo chitarra perfezionandomi  sempre più al mio repertorio.
Il brano si tuffa nei ricordi di bambino ad inseguire il vento nelle campagne abruzzesi con i miei nonni fino al tramonto mentre il sole si nascondeva dietro le valli.
Dopo “Memories” incisi il brano "Kiitos". E’ una melodia dolcissima che ho scritto durante un tour in Finlandia. Ero su un treno che mi avrebbe portato in una località a 400 km da Helsinki. Rimasi stupito nell'osservare la grandezza della natura, il treno attraversava boschi ricchi di vegetazione dove fasci di luce penetravano in un silenzio quasi surreale. Alloggiavo in una casa sulle sponde di un lago ghiacciato e una mattina venne a trovarmi questa melodia delicata. "Kiitos" vuol dire grazie in finlandese ed è l'unica parola che sono riuscito a comprendere da una lingua estremamente difficile.


MASCIULLI EDITORE PUBBLICA ALLA FINE DEL 2018 “UNA CORDA SPEZZATA” ED E’ IL SUO ESORDIO NEL MONDO DELL’EDITORIA COME SCRITTORE, COSA HA SPINTO ANDREA CASTELFRANATO A SCRIVERE UN LIBRO AUTOBIOGRAFICO?
All'età di 24 anni mi ammalai di una forma di insufficienza renale che mi portò a rallentare il mio percorso professionale e ad avere grandi disagi. Ne uscìì fuori da quella situazione grazie ad un trapianto renale. Da quel momento in poi cercai di tenerlo sempre nascosto quel ricordo e di non dirlo a nessuno per paura che potesse compromettere la mia carriera. Alcuni anni fa un editore mi invitò a suonare alcuni brani durante una rassegna di libri. In quell'occasione una scrittrice presentò il suo libro in cui raccontava la sua esperienza con la dialisi e poi la rinascita con il trapianto. Quel racconto mi fece capire che in qualche modo la mia storia poteva essere la stessa di molte persone che vivono un disagio del genere, quindi dare voce a chi non vede una luce di speranza. Decisi di scrivere su carta il mio periodo più buio e così che diedi il mio racconto all'editore Masciulli e dopo alcune settimane mi chiamò dicendomi di voler pubblicare "Una corda spezzata". Fu per me una grande gioia e ricevo attualmente molti messaggi di consenso da molte persone.


L’ANNO 2018 SI E’ CONCLUSO CON LA PUBBLICAZIONE DEL SUO LIBRO, IL NUOVO ANNO INIZIA CON L’INCISIONE DELL’ALBUM ANXANUM ETICHETTA FONE’ REALIZZATO IN UN BORGO MERAVIGLIOSO TRA ARTE, CULTURA E TRADIZIONI SONORE, CERTALDO ALTO. RAPPRESENTA SICURAMENTE UN MOMENTO CRUCIALE PER IL SUO CAMMINO ARTISTICO, COSA CUSTODISCE ANXANUM?
Qualche anno fa fui invitato a suonare a Caserta durante l'evento "Settembre al Borgo". Fui segnalato agli organizzatori dal dott. Alfonso Tramontano, grande amico del chitarrista scomparso degli Avion Travel Fausto Mesolella. Quell'edizione era un omaggio al chitarrista casertano scomparso alcuni mesi prima. Durante il mio concerto ad assistere c'era l'ingegner Giulio Cesare Ricci con la moglie Paola, fondatori dell'etichetta discografica Fonè. A fine serata mi fece molti complimenti per la mia performance e restammo a cena dove mi parlò della sua storia, i suoi incontri con personaggi illustri della musica internazionale da Bocelli, Accardo, Marcotulli, Hamilton e tanti altri, rimasi davvero affascinato dai suoi racconti.
In seguito mi invitò in Toscana a casa sua dove mi fece vedere i suoi "gioielli", impianti audio, microfoni utilizzati da John Lennon e pareti colorati da foto con personaggi importanti che ha incontrato nel corso della sua vita.
A cena mangiammo una vellutata di zucca e bevemmo dell'ottimo vino. Ad un certo punto mi esclamò:" Bene Andrea, lo vogliamo fare questo disco?" Per poco mi andava di traverso la vellutata.
Nei mesi successivi mi scriveva e ci sentivamo per telefono ad organizzare bene le date e i brani da inserire nel disco.
Nel dicembre del 2018 mi recai a Certaldo Alto per registrare il mio disco con la Fonè. Impiegai due giorni nel suonare il disco all' interno di un castello e precisamente nella cantina.
A marzo 2019 è uscito  "Anxanum" dedicando il disco alla mia cittadina Lanciano dove sono nati i brani presenti nel disco.
Sono stato in giro a promuoverlo a Roma, Milano, Padova, Caserta e spero presto che anche Lanciano possa essere teatro di presentazione del mio lavoro.

CHI  VUOLE RINGRAZIARE?
Mi viene subito in mente la famiglia, i miei genitori che non hanno mai smesso di credere nelle mie qualità. Ringrazio chi mi ha concesso la possibilità di vivere una seconda vita grazie ad un trapianto e non per ultimo Alfonso Tramontano che in pochi anni mi ha dato un grande sostegno morale e artistico.

VORREI CHIUDERE QUESTA INTERVISTA CON IL SUO MANTRA : “CREDERCI SEMPRE”, SPESSO LO RIPETE AI SUOI AMICI, MA PER LEI COSA SIGNIFICA?
E' importante credere in qualcosa, quando avevo 14 anni sognavo di suonare in giro per il mondo con la mia chitarra e di essere prodotto da una importante etichetta. Tutto ciò è successo, ho lavorato tanto per arrivare ai miei obbiettivi e con tanti sacrifici li ho raggiunti. Adesso ho altri traguardi da raggiungere e so come fare, i sogni ci sono per essere realizzati!





Ringrazio Andrea Castelfranato per la sua disponibilità a raccontarsi e ricordo che l’album Anxanum può essere acquistato sul sito https://foneshop.it/it/

Buona musica a tutti!