by Esterina Pacelli
ANXANUM
è il nuovo disco di Andrea Castelfranato,
prodotto dall’etichetta Fonè di Giulio
Cesare Ricci, è un dono alla sua città d’origine, Lanciano. Tredici tracce tra cui i Louisiana Blues, I Remenber You e Sweet Little Town, Memories, Kiitos,
non manca l’omaggio ai grandi nomi della musica internazionale, per citare alcuni, Sting, Pino Daniele, Fausto Mesolella, Beatles.
ANXANUM è una raccolta di brani di solo chitarra, un punto di
arrivo, o forse, è una nuova partenza per raggiungere nuovi obiettivi. Castelfranato
in questa intervista si racconta in modo semplice e umile, quello che lui è,
mettendo in evidenza la difficoltà, la sofferenza, le sconfitte, ma
soprattutto, saper ricominciare ogni volta con una nuova forza e con una nuova
energia perché il suo mantra è:
‘crederci sempre’.
CHI E' ANDREA
CASTELFRANATO
Sono cresciuto a Lanciano, una piccola
cittadina in collina situata in Abruzzo a pochi chilometri dalla costa
Adriatica. Ho iniziato presto a salire quei gradini che ti portano sul palco,
dopo una lunga serie di approcci nei locali della zona in cui con mio fratello
alle tastiere suonavamo fino allo sfinimento dalle 16 del pomeriggio sino alle
5 del mattino con un repertorio infinito. Entrai a far parte di una formazione etnica in cui si suonava in tutta Europa, nei festivals e in teatri importanti. Mi ricordo che a casa non c'ero mai, rientravo solo per disfare la valigia e mettere i panni nuovi e via a macinare km in macchina, in treno, in aereo e in nave. I giorni, mesi e anni passavano così in fretta che la musica riempiva la mia vita. Ero il più giovane del gruppo e ricordo che vivevo quel periodo con grande ansia e responsabilità, erano ormai lontani quei giorni in cui suonavo in un ristorante con mio fratello le canzoncine senza la preoccupazione di essere troppo osservato dalla gente. In teatro e nei grandi festivals dovevo avere un maggiore controllo della situazione, così che negli hotel e nei camerini studiavo a più non posso e cercavo di apprendere il più possibile guardando i veri professionisti.
Nel frattempo cominciai a lavorare anche ad un progetto tutto mio, il mio sogno sin da piccolo era di girare il mondo con la mia musica e la mia chitarra. Gli studi classici non mi davano soddisfazione personale, avevo studiato i maggiori compositori e interpreti classici ma avevo esigenza di dire qualcosa sullo strumento. Così che cominciai a studiare nuove tecniche e a dare forma alle mie idee. Mi affacciai al mondo delle accordature aperte. Un modo completamente nuovo inusuale di accordare o meglio "scordare" la chitarra.
Sperimentavo e allo stesso modo giocavo con la chitarra a girare le meccaniche del mio strumento in modo da cercare un suono che mi sorprendesse…era come se stessi iniziando tutto da capo.
Mi avvicinai al "Tapping", una tecnica che permetteva di suonare sulla tastiera della chitarra con due mani, occorreva una grande abilità e perfezione nel suono.
Cercai di trasportare questa tecnica sulla chitarra acustica e cominciai a scrivere i primi brani, Louisiana Blues, I Remenber You e Sweet Little Town, con l'aggiunta delle percussioni sulla cassa armonica.
COME
E’ AVVENUTO IL SUO PRIMO CONTATTO CON LA MUSICA, SI RICORDA QUALCHE AVVENIMENTO
IN PARTICOLARE?
All'età di sette
anni decisi di provare a mettere le mie dita sulla chitarra, anche per volontà
di mio padre e ora a 41 anni continuo ancora a utilizzare le mie dita sulle
corde di questa compagna di vita, la chitarra.Da ragazzino per reperire i dischi dei miei idoli della 6 corde compravo il materiale in Germania attraverso una delle più grandi etichette mondiali della chitarra, c'erano nomi grandissimi, ricordo che ogni mese mi spedivano un catalogo con tutti i nomi e foto di questi grandi maestri.
Mi dicevo sempre in me:" Chissà se un giorno ci sarò anche io in questo catalogo".
Successe che nel 2006 questa etichetta organizzava in Germania un concorso chitarristico per nuovi emergenti. Mi iscrissi e partii per la Germania. Ero in gara con giovani talenti di tutto il mondo. Quell'anno vinsi io e mi fecero il contratto con un disco nell'Acoustic Music Records.
I sogni sono fatti per essere realizzati, no?
Da quel momento in poi è stato un crescendo, ho condiviso in tutta Europa i palchi con i miei idoli, ho conosciuto posti e persone, ho realizzato altri dischi e le mie musiche sono eseguite da molti ragazzini in ogni parte del mondo, tutto visibile su Youtube.
E' GIUSTO PARAGONARE LA CHITARRA AD UNA
MAESTRA DI VITA?
La chitarra, la musica, sicuramente mi
hanno insegnato e segnato profondamente. Faccio fatica a pensare alla mia vita
senza di esse, ho vissuto sempre in simbiosi con la chitarra, a volte penso a
cosa sarebbe stata la mia vita senza la chitarra…probabilmente avrei avuto più
certezze …ahahaha… chissà. Viviamo in un Paese in cui la musica e l'arte non
vengono considerate più di tanto e gli artisti non sono tutelati. Comunque c'è
da dire che la chitarra mi ha salvato in molte fasi della mia vita, e nei
periodi bui riesce a darmi una speranza e una ragione in più per esistere e
resistere.
QUAL E' LA DIFFICOLTA' MAGGIORE CHE
INCONTRA OGNI GIORNO PER FAR CONOSCERE LA SUA MUSICA?
Nel mio caso, io ho scelto
probabilmente un percorso difficile, quello strumentale, di nicchia, in un
momento storico in cui, soprattutto in Italia, si dà spazio ai cantanti vedi i
Talent tutti rivolti alle "belle" voci. Non ci sono spazi per poter
presentare un progetto di musica strumentale e soprattutto non ci sono persone
interessate ad investire su questo prodotto e parlo di chi opera nel settore
del management. Io sono il manager di me stesso, il mio tempo a disposizione lo
trascorro nel cercare i contatti e promuovermi trascurando a volte del tempo
per scrivere e studiare.
NELLA SUA
CARRIERA HA GIA’ INCISO DIVERSI ALBUM, SI RICORDA COME NASCE IL SUO PRIMO?
Nel 2004
registrai il mio primo CD di chitarra "Memories", il disco arrivò in
Francia ad un organizzatore del Festival Guitare Issoudun. Mi chiamarono a far
parte della rassegna come rappresentante italiano. Fu per me una grande gioia
andare in Francia e suonare in un importante Festival chitarristico. Come si
dice l'appetito vien mangiando e così che continuai a fare concerti di solo
chitarra perfezionandomi sempre più al
mio repertorio. Il brano si tuffa nei ricordi di bambino ad inseguire il vento nelle campagne abruzzesi con i miei nonni fino al tramonto mentre il sole si nascondeva dietro le valli.
Dopo “Memories” incisi il brano "Kiitos". E’ una melodia dolcissima che ho scritto durante un tour in Finlandia. Ero su un treno che mi avrebbe portato in una località a 400 km da Helsinki. Rimasi stupito nell'osservare la grandezza della natura, il treno attraversava boschi ricchi di vegetazione dove fasci di luce penetravano in un silenzio quasi surreale. Alloggiavo in una casa sulle sponde di un lago ghiacciato e una mattina venne a trovarmi questa melodia delicata. "Kiitos" vuol dire grazie in finlandese ed è l'unica parola che sono riuscito a comprendere da una lingua estremamente difficile.
MASCIULLI
EDITORE PUBBLICA ALLA FINE DEL 2018 “UNA CORDA SPEZZATA” ED E’ IL SUO ESORDIO
NEL MONDO DELL’EDITORIA COME SCRITTORE, COSA HA SPINTO ANDREA CASTELFRANATO A
SCRIVERE UN LIBRO AUTOBIOGRAFICO?
All'età di 24
anni mi ammalai di una forma di insufficienza renale che mi portò a rallentare
il mio percorso professionale e ad avere grandi disagi. Ne uscìì fuori da
quella situazione grazie ad un trapianto renale. Da quel momento in poi cercai
di tenerlo sempre nascosto quel ricordo e di non dirlo a nessuno per paura che
potesse compromettere la mia carriera. Alcuni anni fa un editore mi invitò a
suonare alcuni brani durante una rassegna di libri. In quell'occasione una
scrittrice presentò il suo libro in cui raccontava la sua esperienza con la
dialisi e poi la rinascita con il trapianto. Quel racconto mi fece capire che
in qualche modo la mia storia poteva essere la stessa di molte persone che
vivono un disagio del genere, quindi dare voce a chi non vede una luce di
speranza. Decisi di scrivere su carta il mio periodo più buio e così che diedi
il mio racconto all'editore Masciulli e dopo alcune settimane mi chiamò
dicendomi di voler pubblicare "Una corda spezzata". Fu per me una
grande gioia e ricevo attualmente molti messaggi di consenso da molte persone.
L’ANNO
2018 SI E’ CONCLUSO CON LA PUBBLICAZIONE DEL SUO LIBRO, IL NUOVO ANNO INIZIA
CON L’INCISIONE DELL’ALBUM ANXANUM
ETICHETTA FONE’ REALIZZATO IN UN BORGO MERAVIGLIOSO TRA ARTE, CULTURA E TRADIZIONI
SONORE, CERTALDO ALTO.
RAPPRESENTA SICURAMENTE UN MOMENTO CRUCIALE PER IL SUO CAMMINO ARTISTICO, COSA CUSTODISCE ANXANUM?
Qualche anno fa fui invitato a suonare
a Caserta durante l'evento "Settembre al Borgo". Fui segnalato agli
organizzatori dal dott. Alfonso Tramontano, grande amico del chitarrista
scomparso degli Avion Travel Fausto Mesolella. Quell'edizione era un omaggio al
chitarrista casertano scomparso alcuni mesi prima. Durante il mio concerto ad
assistere c'era l'ingegner Giulio Cesare Ricci con la moglie Paola, fondatori
dell'etichetta discografica Fonè. A fine serata mi fece molti complimenti per
la mia performance e restammo a cena dove mi parlò della sua storia, i suoi
incontri con personaggi illustri della musica internazionale da Bocelli,
Accardo, Marcotulli, Hamilton e tanti altri, rimasi davvero affascinato dai
suoi racconti.A cena mangiammo una vellutata di zucca e bevemmo dell'ottimo vino. Ad un certo punto mi esclamò:" Bene Andrea, lo vogliamo fare questo disco?" Per poco mi andava di traverso la vellutata.
Nei mesi successivi mi scriveva e ci sentivamo per telefono ad organizzare bene le date e i brani da inserire nel disco.
Nel dicembre del 2018 mi recai a Certaldo Alto per registrare il mio disco con la Fonè. Impiegai due giorni nel suonare il disco all' interno di un castello e precisamente nella cantina.
A marzo 2019 è uscito "Anxanum" dedicando il disco alla mia cittadina Lanciano dove sono nati i brani presenti nel disco.
Sono stato in giro a promuoverlo a Roma, Milano, Padova, Caserta e spero presto che anche Lanciano possa essere teatro di presentazione del mio lavoro.
CHI VUOLE RINGRAZIARE?
Mi viene subito in mente la famiglia,
i miei genitori che non hanno mai smesso di credere nelle mie qualità.
Ringrazio chi mi ha concesso la possibilità di vivere una seconda vita grazie
ad un trapianto e non per ultimo Alfonso Tramontano che in pochi anni mi ha
dato un grande sostegno morale e artistico.
VORREI CHIUDERE
QUESTA INTERVISTA CON IL SUO MANTRA : “CREDERCI SEMPRE”, SPESSO LO
RIPETE AI SUOI AMICI, MA PER LEI COSA SIGNIFICA?
E' importante credere in qualcosa,
quando avevo 14 anni sognavo di suonare in giro per il mondo con la mia
chitarra e di essere prodotto da una importante etichetta. Tutto ciò è
successo, ho lavorato tanto per arrivare ai miei obbiettivi e con tanti
sacrifici li ho raggiunti. Adesso ho altri traguardi da raggiungere e so come
fare, i sogni ci sono per essere realizzati!
Ringrazio
Andrea Castelfranato per la sua disponibilità a raccontarsi e ricordo che
l’album Anxanum può essere acquistato
sul sito https://foneshop.it/it/
Buona
musica a tutti!
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