Si entra sempre con un po’ di timore in uno studio di chi esprime se stesso. Non importa se è pittore, scultore, fotografo o musicista, poiché si penetra in un luogo che appartiene ad un uomo che vive il proprio IO senza il perché, è la sua dimensione per questo bisogna fare attenzione. E’ uno spazio circoscritto dove ci si allena a far volare l’anima, dove tutto è possibile, dove si sperimenta, si sbaglia, si è fragili si è e non si è.
Carmine Maffei mi ha aperto la porta e sono entrata nel suo mondo. Difficilmente mi permetto di varcare la soglia di uno studio perché racchiude la parte più intrinseca dell’artista, capisco il disaggio dell’altro giacché sfioro l’intimità di un mondo che non
mi appartiene.
Negli anni, Maffei ha mistificato il suo confine tra l’uomo e l’artista, poi è avvenuto il disinganno.
Maffei ha dichiarato
che fino a qualche anno fa era geloso
del suo spazio e delle sue tele : “disegnavo e dipingevo solo ed
esclusivamente per me stesso non avevo
interesse né a vendere, né a regalare, tanto meno a “farmi guardare”. Poi ho capito che la pittura è. Mi coinvolge a
prescindere dalla critica, dall’essere odiato o amato, poiché mi fa sentire
vivo … ed è questa vitalità che mi ha
spinto ad intraprendere un percorso inverso: quello di mostrarmi.”
Lui è, nelle sue mille
sfaccettature … lui è, nelle sue mille radici. E’ una pittura semplice, cruda,
con colori pastosi, figurativa e astratta da contorni marcati.
Negli anni, Maffei ha mistificato il suo confine tra l’uomo e l’artista, poi è avvenuto il disinganno.
Un lavoro lungo.
Ha deciso di rivelare su di una
tela di cinquanta metri il nuovo cammino, per mantenere vivo ciò che lui è
stato e per marcare ciò che lui sarà.
Distesa sul pavimento, la tela assume la continuità tra passato e
presente. Contestualmente, Maffei vive la realtà materica e l’essenza
intangibile della sua energia, si arrotola e si srotola come la tela, e
percepisce la sostanza del vissuto che si dirama verso altre direzioni.
Si racconta. Si mette in discussione dinanzi al nuovo e al diverso, consapevole della complessità da vivere.
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